L’ultima diva dice addio
– Vito di Battista –
«Era uno sguardo impossibile da scrivere, che andava oltre la differenza di età e il ruolo che ricoprivamo nella storia: si trattava di un incontro di intenti, come accade poche volte in una vita sola, uno sguardo che significava “tu sai quello che mi manca”.»
Formato: Copertina rigida
Giudizio Sintetico
In un’epoca che non esiste più, grandi attrici, innalzate al nome di Dive, vivevano e assorbivano interesse e stima degli spettatori, attrici inavvicinabili, simboli di eleganza, sobrietà e bellezza.
Forme di celebrità ormai spente, raccontate in un romanzo sofisticato e ricercato, dalla trama che travolge come un fiume in piena di parole e ricordi uniti e mescolati tra realtà e finzione.
Siamo a Firenze nei primi anni 70, Molly Buck è stata una diva nel cinema, donna ormai anziana che si sta spegnendo in una clinica di lusso.
Nel giardino di questa clinica, solo su una panchina, c’è un ragazzo con in grembo il suo taccuino, biografo casuale e ufficiale della vita dell’attrice.
In un turbine di ricordi e nostalgia, questo ragazzo comincia a raccontare gli anni di vicinanza alla diva per ascoltare e raccogliere le ricchezze, o epifanie, vissute da Molly Buck.
Condividendo l’insonnia in due anni, i due hanno passeggiato per le strade di Firenze raccogliendo e registrando la storia di quella donna e dei suoi successi.
Il ragazzo è affascinato da Molly, dal suo modo d’essere e di raccontare, tanto che sembra felice solo con lei, vivendo con meno distacco la rottura con la fidanzata Matilde.
Alimentandosi della vita, dei ricordi e della fierezza di Molly Buck, e ora che la diva è giunta alla fine, il ragazzo sembra voler rivivere ogni momento e attimo per gustare, ancora una volta, l’eleganza e la pienezza della diva e non rischiare di perderne dettagli importanti.
In un racconto che parte dal presente per distribuire annate a ritroso, troviamo racconti e omissioni, verità e bugie e grandi vuoti alla storia, volutamente omessi dalla donna e di cui il ragazzo sente la mancanza, quasi come un’ossessione.
Il romanzo d’esordio di Vito di Battista, in uscita oggi per SEM, è una raccolta curiosa e avvincente della storia di una Diva frutto della fantasia dell’autore.
Il protagonista, che ripercorre e rivive gli attimi vissuti con Molly Buck, sembra ostaggio di questo incontro che sembra avere le fattezze dell’infatuazione.
Differenza abissale di età che sembra avvolgere il protagonista e annullare tempo e spazio nella visione amplia di una vita piena e ricca di elementi e incontri.
Non mancano riferimenti a canzoni e attori realmente esistiti, piccole omissioni da risolvere e una non chiara relazione tra l’accenno di un disturbo del ragazzo, che soffre di una perenne dissociazione dalla realtà circostante, e che quindi sembra vivere solo attraverso la vita di Molly, e l’ossessione nei confronti della vita dell’attrice.
Un romanzo nuovo, dai colori vintage e dalla scrittura ricercata e sofisticata, che a tratti necessita di un rallentamento per comprendere appieno il contenuto delle frasi capaci di scorrere come una poesia romanzata.
Una storia che sottolinea quando faccia la differenza, giunti alla fine della vita, il come decidiamo di raccontarci e cosa decidiamo volontariamente di omettere.
Il finale infatti sembra voler rimescolare le carte…ma se questo avverà non ci è dato sapere.
Grande bravura di un autore emergente, ottima scelta di stile e impostazione narrativa, un romanzo apprezzabile da chi cerca una scrittura elevata e ricercata, sofisticata e dai tratti carichi di fascino.
Vito di Battista
Nasce a San Vito Chietino nel 1986, ha vissuto e studiato tra Firenze e Bologna.
“L’ultima diva dice addio” è il suo primo romanzo.