Il Pellegrinaggio
Formato: Brossura
Giudizio sintetico
Recensione:
Il Pellegrinaggio è una storia ambientata completamente in Italia, l’Italia del 1354, carica di sacro e profano, d’amore, di ricerca della redenzione o di vendetta, ma soprattutto riempita totalmente dai personaggi presenti e dalle atmosfere storiche che rievocano un passato temporale che mi ha sempre intrigato e incuriosito.
Un Prologo a Costantinopoli nel 1056, ci fa conoscere Leo, capo degli Amakoi, gruppo di vampiri, che ha trovato nella “Pietra della Luce”, avuta dal Patriarca della città, il dono per poter vivere anche di giorno e poter essere esposto alla luce del Sole, un dono unico per il suo gruppo.
Gli Amakoi vivono a San Galgano nel monastero di San Sertorio dove, vivendo sotto la tonaca da monaci, aspettano i pellegrini che giungono da tutta Italia in cerca del perdono di Dio e della penitenza per errori commessi.
I pellegrini, ignari che il cammino che stanno affrontando non li porterà a varcare la soglia del pentimento e della redenzione, diventano ad ogni occasione un pasto succulento per i vampiri che si nutrono di sangue umano… .
Adso, tramutato in vampiro da giovane nei Balcani da una seducente donna, è il “monaco” che deve guidare i pellegrini a San Sertorio, dove l’indulgenza plenaria viene concessa a tutti coloro che si recano nel posto sacro, dove la mano del santo li attende.
Così credono i molti viaggiatori al seguito di Adso, ignari del destino che li attende, tra cui Aligi un orfano in cerca del perdono per il padre, Masino, che insieme all’odiata madre e al manipolatore Cosimo, intraprende questo cammino per avere vendetta.
Omodeo, un balestriere che non riesce a perdonarsi la morte dell’amato, Bonizella, Duccio, Aldo, Vanna e molti altri.
Durante il cammino e le soste, il gruppo inizia ad unirsi, e le storie personali si scoprono, facendo luce sulle motivazioni del pellegrinaggio e la scelta fatta dai singoli.
Adso deve fare i conti con la “sete” e la necessità di nutrirsi, con dilemmi interiori su ciò che è costretto a fare e sulla voglia di salvare alcune delle vite che hanno fatto breccia nel suo cuore ormai fermo.
Proprio l’amore per uno dei pellegrini, porterà Adso a sconvolgere i piani della sua immortale vita e a rivedere il pellegrinaggio come un’ultimo sacrificio prima di poter essere libero di amare e di non uccidere più persone innocenti.
Il libro ci narra l’intero pellegrinaggio e le vite dei singoli partecipanti.
Con grande chiarezza e definizione ogni personaggio ci viene proposto nel passato e nelle azioni che l’hanno condotto ad intraprendere questa esperienza.
Si scopre, che la maggior parte dei partecipanti, ha peccati molto gravi da confessare, ma la confessione non avverrà mai.
La storia d’amore che nascerà durante questo pellegrinaggio non è solo un’amore tra un “monaco” e un laico, ma l’amore tra una persona e un’immortale, un vampiro.
La passione improvvisa, l’amore travolgente, l’istinto di protezione e la voglia di fuggire rendono questo romanzo intrigante, coinvolgente e fluido.
Le descrizioni storiche sono curate, arricchite di dettagli interessanti, i personaggi sono caratterizzati in modo magistrale e la storia scorre piacevolmente e intriga il lettore.
Laura Radiconcini ha prodotto un romanzo ben fatto, capace di catturare l’attenzione dall’inizio alla fine.
Per il tema trattato non è un romanzo cupo, anzi, ogni personaggio arricchisce la storia di dettagli peccaminosi e l’amore colora la storia anche con le difficoltà legate che sono immaginabili.
Misteri sul percorso intrapreso e un punto d’arrivo che nasconde orribili sacrifici.
Il finale chiude un cerchio perfetto, dove inizio e fine si fondono perfettamente.
È stata per oltre trent’anni dirigente di un’organizzazione ambientalista internazionale e, da giovane, attiva partecipante ai movimenti per i diritti civili, in particolare divorzio, aborto e obiezione di coscienza. La passione per le storie di vampiri risale all’adolescenza. Il pellegrinaggio è nato da un viaggio in Toscana nei luoghi dove passava la Via Francigena.