Mary Shelley e la maledizione del lago
– Adriano Angelini Sut –
“ Dopo giorni e notti di un lavoro e di una fatica incredibili, riuscii a scoprire la causa della generazione e della vita; anzi, di più ancora, divenni io stesso capace di dare animazione alla materia morta.”
Formato: Copertina flessibile
La letteratura inglese è costellata e intrisa di nomi passati alla storia, nomi legati indissolubilmente ad opere divenute indispensabili nelle librerie di tutto il mondo.
Il Romanticismo, nato in Europa alla fine del diciottesimo secolo e finito con l’età Vittoriana, ha visto nascere e crescere molti di quegli scrittori resi celebri da opere indimenticabili e stilisticamente perfette.
John Keats, Jane Austen, Walter Scott, Percy Shelley, Lord Byron e Mary Shelley sono solo alcuni nomi di autori e artisti di lingua inglese capaci di imprimere nelle pagine il cambiamento sociale a cui stavano assistendo, alla rivoluzione industriale e ad una razionalizzazione del pensiero, scienza e natura occupavano il centro della scena illuministica delle persone.
In questo contesto e circondata da personalità importanti e illustri troviamo Mary Shelley, classe 1797, figlia del filosofo William Godwin e della donna considerata la “creatrice” del femminismo, Mary Wollstonecraft, rappresentante di quella corrente romantica e innovativa dove la scienza era protagonista di discussioni vissute anche con alcuni dei nomi citati.
Creatrice del celeberrimo “Frankenstein”, la sua vita è stata una drammatica e incredibile rincorsa alla serenità, un inno all’amore segnato da avvenimenti devastanti e di tradita fiducia, una personalità forte, dalle idee coltivate da genitori illustri e da un percorso che ha portato l’autrice a coltivare idee gotiche ma sempre romantiche, controcorrente per l’epoca e innovative nello stile.
Un romanzo, il suo, che tutti custodiamo nella libreria, una piccola rivincita per Mary arrivata troppo tardi.
La sua vita è conosciuta, la straziante perdita della madre, resa famosa dal suo pensiero femminista, la relazione con Percy Shelley, la numerosa famiglia seguita al secondo matrimonio del padre, il rapporto con la solitudine, i viaggi…
Una vita piena e sfortunata a cui viene data voce attraverso queste pagine, tramite dettagli che aiutano a completare una travagliata esistenza e capire scelte che hanno portato Mary Shelley nella costellazione degli indimenticabili.
Attraverso questo libro, racconto romanzato di grande capacità narrativa, Adriano Angelini Sut riesce, attraverso fatti reali e ipotizzati, a dare al lettore una panoramica preziosa sia per chi ha già apprezzato la sua opera, sia per chi vuole avere un’idea approfondita degli avvenimenti che hanno portato alla nascita della creatura che tanto ha subito influenze dal cinema.
Un viaggio in atmosfere suggestive e toccate da teorie del tempo, come il Galvanismo e l’elettricità che, sulle rive del lago di Ginevra hanno permesso alla fantasia di Mary di “esplodere” e di creare il capolavoro immortale di Frankenstein.
La vita di Mary, l’amore travolgente con Percy Shelley, i drammi familiari legati alle difficoltà della perdita della madre, il sospetto nei confronti della sorellastra e del marito, una società arretrata nel pensiero e nelle ristrettezze dell’era Vittoriana, la lontananza e il riavvicinamento con il padre, fughe Europee, castelli e Italia, sono gli ingredienti di un romanzo scritto in modo eccellente da cui non si riesce a staccare gli occhi, reso unico anche dalla presenza di poesia, scritti, leggende e materiale frutto di grande studio da parte dell’autore.
Un’opera e una creazione, quella dell’autore, degna di lode e merito, un magnifico esempio di scrittura intrigante basata su avvenimenti reali, poesia e amicizia che toccano personaggi passati alla storia grazie ad opere note e perversioni dell’epoca.
Impossibile non adorare questo libro e apprezzarne, nella varietà e nella completezza, l’intera struttura.