Ci vediamo un giorno di questi
Federica Bosco
Formato: Copertina rigida
Non tutti hanno la fortuna di condividere la propria vita con un amico o un’amica che ha vissuto, insieme a noi, ogni evento dall’infanzia all’età adulta.
Non tutti possono crescere, maturare, innamorarsi, soffrire, gioire e confidarsi con la stessa persona da sempre.
Chi ha avuto questa opportunità però, non può perdersi troppo nella dolcezza dei ricordi, di quegli anni dai capelli vaporosi e musica nelle orecchie, orecchini a cerchio e trucco dai colori accesi.
Ad un certo punto la vita passa al livello successivo, le amicizie devono sopravvivere o soccombere, sono chiamate a tenere il passo con le problematiche e i doveri dei “grandi”, devono saper essere solide e indistruttibili anche nella quotidianità e nelle problematiche dell’età adulta.
Il 18 Aprile 1987 Caterina e Ludovica segnano l’inizio ufficiale di un’amicizia che unisce due caratteri diversi, la prima forte e determinata, la seconda insicura e bisognosa di una guida, necessari al completamento di loro stesse, si prendono per mano e affrontano la vita e tutto ciò che ne deriva, la fine della scuola, il lavoro, le famiglie poco presenti e la maturità.
Proprio l’incapacità di Cate di maturare, le porterà a dividersi prima e ritrovarsi poi, a fare le “mamme”, unite e cresciute, uno spartiacque necessario ad affrontare il primo gradino della scala dell’amicizia in età adulta.
Una scala, quella della vita, capace di allontanare, dividere, provare a smembrare quella che ormai è un’anima sola.
Tra Ludo e Cate si inseriranno nella storia variabili impreviste, amori morbosi e malati, tentativi di raggiri, difficoltà sul lavoro e uomini dimenticati.
Ludo, dal carattere fragile e insicuro sarà vittima e salvatrice, Cate diventerà protagonista della sfida più grande e la famiglia di Ludovica, prima con i silenzi e poi con i fatti, entrerà prepotentemente nella storia a sottolineare quando amicizia e famiglia siano necessari nelle sfide quotidiane.
“Ci vediamo un giorno di questi” è il primo romanzo di Federica Bosco che leggo, una storia che credevo lineare, capace di giostrare un ritmo mai crescente nella prima parte, in grado di pormi di fronte al dubbio di fermarmi per l’incapacità di sopportare un personaggio e le sue violenze.
Come il sole, che si fa spazio tra le nuvole dopo un temporale, Federica Bosco è stata capace di stravolgere la storia donandole un ritmo veloce e sostenuto, inserendo “carichi da 90” nella narrazione, capaci in altri casi di rendere banale e troppo forzata una storia che, in questo caso, è semplicemente perfetta.
Si alternano gioie e dolori, rabbia e pace, serenità e frustrazione, alti e bassi che continuano ad alternarsi come onde di quel mare, che fa da sfondo a tutta la storia, ambientata in Liguria.
Una narrazione veloce e spigliata, una storia raccontata come in un diario da Ludovica dove i dialoghi sono freschi e concreti, adatti a tutte le sfumature che la storia acquisisce.
I temi affrontati sono tanti e dai molteplici gradi di difficoltà ma, in ognuno di essi, l’autrice inserisce luci e ombre e si alternano, per il lettore, pagine di risate e di lacrime in una danza coinvolgente e sconvolgente.
Un libro completo, piacevole, profondo e complesso capace di far riflettere sulla famiglia e sulle amicizie, sul valore della sincerità e della determinazione che, in un’amicizia vera, non può e non deve andare a pari passo con l’egoismo ma con la completa “fusione” delle anime.
…. e se vi dicessi che ci vedrei bene un film?
FEDERICA
BOSCO