
J.R. Alastor è il principe indiscusso del thriller e della suspense, da decenni colleziona bestseller, eppure la sua vera identità è tuttora avvolta nel mistero. L’invito a un ritiro letterario che si terrà sulla sua isola privata è quindi un’occasione imperdibile per sei scrittori di successo, a loro volta maestri del giallo, che avranno finalmente l’occasione di conoscerlo e carpirne i segreti. E lo è anche per Mila del Angél, cui Alastor ha affidato l’organizzazione della settimana, che prevede cene a tema, indovinelli ed enigmi da risolvere. Perché, per Mila, quella è la copertura perfetta per portare a compimento una vendetta che cova da anni contro uno degli invitati… Ma già la prima sera la situazione le sfugge di mano e, a morire, non è il suo obiettivo, bensì un altro ospite. Mentre il padrone di casa ancora non si fa vedere, e una tempesta taglia ogni via di fuga, Mila e gli invitati capiscono di essere diventati i protagonisti di una trama ingegnosa e imprevedibile che, in una spirale di minacce, tranelli e sotterfugi, li porta a sospettare l’uno dell’altro. E quando un secondo ospite scomparirà, e poi un terzo, ognuno di loro sarà costretto a fare i conti con le macchie inconfessabili del proprio passato e ad affrontare una corsa contro il tempo per smascherare l’autore di quel gioco mortale…
Seguendo le vie tortuose della colpa e della vendetta, questo romanzo è un diabolico omaggio ai classici del giallo e una sfida ai lettori, tra enigmi, misteri e indizi nascosti.
Un autore, vissuto nell’ombra per trent’anni e di cui nessuno conosce l’identità, invita sei scrittori thriller di successo ad un ritiro letterario sulla sua isola privata nel Maine.
Ad aggiungersi al gruppo ci sono Mila, organizzatrice di eventi incaricata di gestire l’intero gruppo, e i cuochi assunti per gestire i pasti degli invitati.
L’autore che ospita il ritiro è uno scrittore di successo, un mostro sacro del thriller a cui tutti gli invitati guardano con rispetto e invidia, sebbene nessuno ne conosca l’identità o ne abbia mai visto il viso.
Wolf Harbour è una villa isolata perfetta per l’evento; dalla cima dell’isola che domina, nasconde stanze segrete, un museo con cimeli di successi cinematografici horror e librerie che celano porte e passaggi.
Ben presto però, il ritiro si trasforma in una partita di Cluedo con giochi, indizi, carte dei sospetti e, ovviamente, omicidi.
Gli autori si trovano ostaggi e possibili vittime di un macabro gioco e, allo stesso tempo, pedine utili per provare a risolvere il mistero attorno a J. R. Alastor, il loro ospite.
Ci sono colpe da espiare, scatole con strani oggetti, incidenti non proprio casuali e soprattutto una semplice verità: tutti sono sospetti, nessuno è al sicuro. Anche perché forse, non ne rimarrà nessuno.
Mi alzo un secondo in piedi per inchinarmi a un romanzo d’esordio così ben congeniato, pensato e costruito.
A prescindere dal fatto che, nel complesso, possa piacere o meno e possa risultare umanamente imperfetto, bisogna riconoscere all’autore di aver omaggiato, in modo credibile e ingegnoso, uno dei romanzi cardine della letteratura gialla internazionale e un gioco di società che tutti conoscono: Dieci piccoli indiani e il Cluedo.
In tanti hanno provato a riscrivere il classico di Agatha Christie in chiave moderna, a cui molti si sono ispirati e a cui pochi sono riusciti ad avvicinarsi.
Il romanzo di Andre Pliego è una versione per nulla banale, ben strutturato e riesce a soppesare in modo molto raffinato la parte classica del romanzo (l’ambientazione, la morale, la minaccia, l’isolamento, la paura) con quella più moderna e attuale (le telecamere e la tecnologia).
In più, vengono aggiunti dettagli ovviamente differenti rispetto al romanzo a cui si ispira che risultano molto allettanti e originali: le vittime muoiono come uno dei protagonisti dei loro romanzi, i personaggi sono tutti scrittori thriller divenuti vittime e detective di una vicenda che di solito raccontano dietro una tastiera e soprattutto il finale e il suo significato.
Ci sono, soprattutto nella prima parte, alcuni momenti di stallo, un po’ troppo descrittivi e dispersivi. Agatha Christie ha insegnato che bastano 150 pagine per rendere un giallo un capolavoro. Ma, sorpassato il tergiversare dell’inizio, una volta entrati nel vivo si viene catturati dal numero di elementi, misteri e enigmi da risolvere per sbrogliare la matassa di questo macabro gioco.
È divertente provare ad unirsi al gioco letterario per assegnare le carte ai personaggi, le colpe e le identità nascoste, carpirne i segreti, ipotizzare i colpi di scena e soprattutto provare a capire chi si cela dietro l’identità nascosta di J. R. Alastor.
Superata la prima parte è stato per me un crescendo di coinvolgimento e suspance fino all’ultima pagina; un romanzo con delle scelte precise, forse improbabili in alcune parentesi, ma apprezzabile per tutti i dettagli raffinati che si trovano tra le pagine.
Ande Pliego è nata in Florida ed è cresciuta in Francia. Dopo aver girovagato per il mondo, si è stabilita nel Nord-ovest degli Stati Uniti con il marito artigiano e il figlio. Omicidi su invito è il suo romanzo d’esordio.
Titolo: Omicidi su invito
Autore: Ande Pliego
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 419
Editore: Nord