Il girotondo delle iene
– Luca D’Andrea –
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 640
Editore: Feltrinelli
1992. È il cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate – la prostituta che clienti, spacciatori e colleghe chiamavano “la bambina” –, a gridare: il vostro Paradiso è solo una bugia. È così che chiamano Bolzano, la città che ha preso Lorena, l’ha illusa, poi l’ha usata e gettata via, come immondizia. Paradiso. Isola felice. Nonostante la prostituzione, l’alcol, i suicidi, la violenza, l’eroina a fiumi e gli omicidi irrisolti a prendere polvere nei fascicoli della questura. Lì, in una cella che non dovrebbe esistere, viene plasmata l’immagine di una terra dove ogni crimine diventa colpa del benessere.
Ma Lorena è stata uccisa da un uomo brutale e determinato che soltanto Luther Krupp, il commissario troppo giovane, troppo inesperto e troppo ligio alle regole, ha il coraggio di chiamare, da subito: serial killer. E in quegli anni, senza manuali da studiare o unità specializzate a cui scaricare l’indagine, arrestare un mostro che uccide per il piacere di uccidere è come andare a caccia di un unicorno. Inoltre: il Paradiso non si deve sporcare. Questo lo sa persino Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla redazione della “Voce delle Alpi”. Anche lui troppo giovane, troppo inesperto e con il cuore troppo tenero per essere un vero reporter. E per uscire indenne da ciò che si è appena scatenato.
Perché in Paradiso, se vai a caccia di unicorni, rischi di trovare le iene.
Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale: dove inizia la cronaca e dove il gusto del sangue? Con ritmo implacabile, nelle sue mani il crime si trasforma in una narrazione epica capace di far riesplodere nella contemporaneità conflitti e interrogativi eterni: che cosa diventa la giustizia quando, seguendo la via del Male minore, si tramuta in ossessione?“L’assassino se ne va in giro con il sedile del passeggero, il finestrino e il parabrezza sporchi di sangue, alle ventidue di un normale martedì sera e nessuno se ne accorge?”
Matteo mi dice spesso che “la realtà supera sempre di gran lunga la fantasia” e mai come in questo caso mi sono resa conto di quanto abbia ragione da vendere.
“Il girotondo delle iene”, nuovo romanzo di Luca d’Andrea, è un resoconto – raccontato minuzioso contraddistinto da una scrittura veloce e ricca di dettagli terrificanti di quanto accade a Bolzano trent’anni fa.
Processi, articoli di giornale, voci della strada mescolate anche a leggende e menzogne danno vita a una vicenda che riemerge dall’ombra di un passato che in tanti hanno cercato di dimenticare, un tempo andato legato all’uomo (al serial killer) che uccise numerose donne venendo soprannominato “Killer delle Lucciole” o “Mostro di Bolzano”.
Dopo aver modificato i nomi dei protagonisti, affiancandoli a persone realmente esistite, l’autore unisce fiction e cronaca per ricostruire efferati omicidi e relative indagini ma, soprattutto, colpi di testa personali che permisero di scandagliare e unire punti di una stessa cartina degli orrori con spostamenti, prove, dettagli e tanto altro, arrivando a dare un quadro completo di tutto ciò che ruotò attorno alla morte di numerose donne tra la metà degli anni ‘80 la metà degli anni ‘90.
Se avete più o meno la mia età, quindi diciamo che state affrontando i magici 30, probabilmente non ricorderete questo caso di cronaca perché eravamo troppo piccoli, se invece le primavere che contate sono qualcuna in più, ricorderete magari qualche dettaglio di questo caso ma soprattutto ricorderete il contorno sociale di degrado, droga e prostituzione che riempiva le notti, ma anche le giornate, di alcune città italiane dove i serial killer e i “mostri” riempivano le pagine di cronaca nera dell’intera carta stampata nostrana.
Non a caso evito di scrivere il nome del “Mostro di Bolzano”, basterebbe una ricerca su Google per avere nome e dettagli, ben diverso però sarebbe affrontare questa storia senza sapere prima i dettagli, anche se i nomi differiscono dai reali.
“Il girotondo delle iene” unisce a questo sfondo e ai particolari delle indagini la formula vincente del romanzo e la doppia voce tra polizia, con i metodi e le gerarchie discutibili, e il giornalismo vero, quello guidato dalla passione e da un tesserino da conquistare a qualunque costo, scelte coraggiose che rendono il nuovo libro di Luca D’Andrea uno dei migliori letti nel 2022.
Vorrei dire che questo romanzo è il miglior thriller dell’anno, frutto di fantasia e colpi di scena che non lasciano indifferenti, ma ciò che lascia inorriditi, e anche senza fiato, è sapere che tutto quello che è contenuto in queste pagine è la verità, è il racconto di fatti, persone e vittime che lascia interdetti, è la storia di un’indagine che non lesina colpi di scena, che mette in discussione e quasi ribalta le sentenze.
Perché la realtà supera la fantasia e perché ciò che è stato a volte va rispolverato per non dimenticare chi ha pagato, a prescindere dal ruolo, la violenza del singolo, potendo permettere poi di fare giustizia e non dimenticare più.
Luca D’Andrea è nato a Bolzano, dove vive, nel 1979. Per Einaudi ha pubblicato: La sostanza del male (2016), Lissy (2017, premio Scerbanenco), Il respiro del sangue (2019) e L’animale più pericoloso (2020, uscito precedentemente a puntate su “la Repubblica”). I suoi romanzi sono bestseller tradotti in quarantadue Paesi. Il girotondo delle iene è il suo primo romanzo per Feltrinelli – dal quale è in fase di sviluppo la realizzazione di una serie tv.