Cercando la mia Itaca
– Fulvio Drigani –
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
Con un viaggio in Africa, Michele vorrebbe prendere le distanze dalla realtà di uomo solo che lo affligge a Bologna. In un luogo esotico e lussureggiante spera di ritrovare se stesso, ma la sua vita si intreccia alle vicende di Nick, un inglese idealista, Jürgen, un tedesco alla disperata ricerca del fratello, e Sonia, la passionale direttrice dell’albergo dove i tre soggiornano. Dimentico dei suoi propositi iniziali, si lascia trascinare nel mistero che avvolge la scomparsa del fratello di Jürgen, gettandosi in una avventurosa e pericolosa ricerca; i sentimenti però non si sopiscono a comando e l’uomo rimane preda dei propri tumulti interiori. Nel corso delle sorprendenti vicende che lo coinvolgono, Michele continua infatti, fra delusioni e speranze, a tormentarsi e a chiedersi se sia per lui ancora possibile a cinquant’anni costruirsi un nuovo destino di uomo, padre e amico.
Avere la necessità di lasciare tutto e prendersi un periodo di pausa, è questo che accade a Michele che decide di lasciare Bologna e intraprendere un viaggio in Africa dove poter stare da solo con se stesso e riflettere sul futuro della propria vita.
Ma gli eventi si sa, non sono mai prevedibili, e alcuni ospiti del villaggio in cui Michele sta passando la vacanza lo avvicinano stringendo subito un’istintiva amicizia.
Uno di questi uomini Jürgen è sulle tracce del fratello scomparso misteriosamente da tempo.
Appassionandosi alla vicenda e volendo aiutare il nuovo amico, Michele lascerà ben presto i propositi di riposo e intraprenderà una vera e propria indagine, assieme a Nick altro ospite del villaggio, per cercare di capire cosa si nasconda dietro alla scomparsa dell’uomo e scoperchiare un vaso di interessi personali, violenze e crimini che purtroppo popolano da sempre la terra Africana violata dagli occidentali.
In parallelo a queste ricerche Michele avrà anche modo di avvicinarsi a Sonia, la direttrice dell’albergo, trovandosi anche a confrontarsi con le vicende della figlia di quest’ultima e del suo stesso figlio che si trova in un momento di grande turbolenza emotiva.
Questo romanzo è articolato come un lungo racconto, racconto che si snoda su due diverse strade che ci appaiono come parallele, una dedicata alla ricerca della verità legata alla scomparsa del fratello di Jürgen, l’altra più introspettiva e legata ai sentimenti delle persone che mano a mano diventano protagonisti del racconto.
Questo sdoppiarsi della trama permette di vivere un’esperienza di lettura avventurosa da una parte, ricca di adrenalina e colpi di scena e dall’altra più riflessiva e incentrata sul turbinio dei sentimenti umani.
Fulvio Drigani è stato bravo a creare una trama fluida e coinvolgente che appare imprevedibile in ogni capitolo, ricca di riflessioni sull’Africa e sullo sfruttamento e sulle violenze perpetrate ai danni della popolazione indigena.
Proprio i protagonisti si fanno portatori di grandi confronti e riflessioni su questi temi e al contempo ci permettono di immergersi totalmente nella risoluzione di un mistero crudo e purtroppo violento.
Ho apprezzato molto questa storia, lo stile della scrittura e i repentini cambi della trama stessa, in particolar modo il senso degli avvenimenti che prende vita nella parte finale dove il protagonista ci lascia con il forte insegnamento che questa esperienza gli ha donato.
A mio avviso la copertina non rende pienamente giustizia alla storia, ma per il resto, lo stile narrativo semplice e senza filtri, il coinvolgimento della trama e la storia stessa sono davvero di grande valore!