Ogni cosa torna
– Patrizia Gariffo –
Formato: Copertina flessibile
Genere: Romanzo Giallo
Pagine: 141
Giudizio Sintetico
Sicilia, 2018. In una villa vengono ritrovati i cadaveri di una ricca signora e della sua dama di compagnia. A indagare sul caso è il capitano Bianca Giusti, da poco rientrata al paese d’origine. Le sue indagini porteranno alla luce un oscuro passato familiare, a lungo tenuto segreto, e una colpa indicibile che ha trascinato molte vite nella disperazione.
Ma il capitano Giusti sarà costretta soprattutto a fare i conti col suo, di passato: un passato segnato da un amore travolgente e da un inconcepibile tradimento. Un’antica fiamma, mai davvero estinta, che ora torna prepotentemente a bruciare.
In un recente passato, in un bellissimo borgo sul mare della Sicilia, vengono ritrovate cadaveri due donne, un’anziana signora molto rispettata in paese e la sua dama di compagnia.
L’indagine sembra molto complessa poiché il modus operandi è differente e le prove sono insufficienti.
Quello che il capitano Giusti dovrà fare per risolvere questo rompicapo sarà indagare non solo sul presente ma anche sul passato.
Questa ricerca della verità porterà la donna a scoprire una storia davvero drammatica che, non solo servirà a dare una spiegazione al delitto, ma la obbligherà a mettersi di fronte a se stessa e confrontarsi con i suoi sentimenti contrastanti.
Forse approcciandosi a questo romanzo il lettore potrebbe pensare di essere di fronte a un giallo molto classico, dove indagini e dettagli si uniscono a formare un quadro oggettivo di un delitto efferato e inspiegabile.
In realtà quello che Patrizia Gariffo ha creato è una storia in cui si indaga su un efferato e inspiegabile omicidio ma soprattutto che scava nell’animo umano e nella sua complessità per cercare di dare, senza per forza essere compresa o condivisa, una spiegazione agli eventi che prepotentemente si susseguono in questa storia tra presente e passato.
Ci sono tra l’altro dei passaggi in cui, a un certo punto, ho pensato ci potesse essere una spiegazione scontata, invece l’autrice ha saputo farmi rimangiare il pensiero saccente di fronte a una chiusura di questa storia che mi ha lasciata assolutamente senza parole e che ancor di più ha sottolineato il senso di questo romanzo che pone l’accento sulla complessità dei sentimenti e su quel baratro che spesso si viene a creare guidato da un sentimento così logorante come l’egoismo.
“Ogni cosa torna” mostra esattamente le due facce di una stessa medaglia, un po’ come viene rappresentato nella copertina, un caso di omicidio che nasconde molto di più ed è molto più complesso da risolvere, non solo attraverso fatti razionali, ma anche soprattutto attraverso riflessioni interiori e introspettive che non sempre vengono a galla.
Creando una trama così veloce, coinvolgente e indecifrabile fino all’ultima pagina, l’autrice mi ha catturata, imbrigliata e lasciata infine senza parole, costruendo e creando, non da ultimo, una protagonista, il capitano Giusti, che rappresenta il sentimento nobile e l’indole fedele di questa storia, una donna a cui è difficile non legarsi per i sentimenti contrastanti e quasi senza via di fuga che condivide con il lettore.
“Ogni cosa torna” lo definirei un giallo che si tinge di noir e porta con sé molto più dell’indagine relativa all’animo umano che non relativa ai fatti che avvengono nelle prime pagine, un mistero da risolvere che in parte però rimane celato nel complesso e ombroso labirinto che è l’indole di tutti noi.
Patrizia Gariffo è nata a Corleone il 21 aprile del 1975, vive a Palermo. Nel 2000 ha conseguito la laurea con lode in Lettere classiche. Da sempre appassionata di scrittura, nel 2003 è diventata giornalista pubblicista. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Anna, Gioia, fino ad approdare nel 2017 a la Repubblica, dove cura un blog e una rubrica sulla disabilità, che vive perché affetta da SMA. Nel 2017 ha pubblicato il libro Messi vicini per caso.