Inferno
– Livio Gambarini –
Formato: Copertina flessibile
Genere: Fantasy storico
Pagine: 314
Giudizio Sintetico
Nel mezzo del cammin della sua vita, Dante Alighieri è un famoso poeta e difensore della pace a Firenze, ma dietro il suo successo si cela il dolore per la morte di Beatrice. Mentre vaga smarrito per una selva oscura, viene scorto da Kabal, spirito custode della decaduta famiglia Cavalcanti. Dante potrebbe essere l’ultima occasione per salvare l’anima perduta di Guido, che dell’Alighieri era stato amico e mentore di poesia. Disperato e determinato a tentare il tutto per tutto, l’astutissimo spirito indossa la corona d’alloro delle Muse e si finge il poeta Virgilio: così camuffato, offre a Dante di ricongiungerlo con la sua amata. Sa bene che per lei egli sarebbe pronto ad attraversare persino l’Inferno… ed è proprio ciò che intende fare.
Ma segreti, rimpianti e oscurità oltre ogni immaginazione attendono Dante e Kabal nella loro discesa attraverso gli abissi.
Un viaggio destinato a riecheggiare nei secoli. “INFERNO” è l’ultimo, epico capitolo della saga di Eternal War, avventuroso omaggio alla più grande opera letteraria di tutti i tempi.
Lasciate ogni speranza, o voi che leggete.
In questo quarto e ultimo romanzo, che differisce dagli altri tre per numerosi dettagli, Dante si trova all’inferno guidato da Kabal con l’intento e il fine di salvare l’anima perduta di Guido.
Dante è un uomo ferito, innamorato ma è anche personaggio illustre e si trova a compiere un viaggio tra i gironi di un Inferno che racconterà al mondo nel corso dei secoli attraverso un’opera immortale.
Kabal però non è del tutto sincero e, per convincere Dante ad intraprendere questo viaggio, si “veste” di una corona d’alloro fingendosi Virgilio e accompagnando il poeta alla scoperta della “casa del peccato” e dei suoi abitanti promettendo a quest’ultimo di potersi ricongiungere con l’amata Beatrice.
Oltre ad essere un omaggio all’opera immortale di Dante, questo romanzo è la chiusura perfetta per una serie che tanto ci ha donato in termini letterari, in storicità e fantasia.
Questo quarto volume è, a mio avviso, molto diverso dagli altri per tanti motivi: per l’impaginazione, la narrazione, i luoghi, lo stile ma anche per la caratterizzazione dei personaggi che si mimetizza con il luogo attraverso cui Dante e Kabal devono compiere il viaggio.
L’intuizione di Livio Gambarini è stata geniale ma ancor più di merito è stata la capacità di trasmettere al lettore esattamente la giusta dose di realtà, attenendosi alla Divina Commedia, alla storia di Dante e di tanti personaggi storici che appaiono in questo romanzo, ma anche alla fantasia, con quei dettagli che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti volumi e che qui giungono al loro naturale, ma sorprendente epilogo.
L’originalità e la bellezza di questo volume sono radicate in tre dettagli non indifferenti: lo stile narrativo che differisce dai precedenti per eleganza e raffinatezza, le molteplici personalità storiche che troviamo nel cammino dei protagonisti e la perfetta congiunzione con la Divina Commedia che, seppur tratteggiata in piccoli dettagli si palesa al lettore in tutta la sua studiata presenza.
Non bisogna pensare che il percorso che intraprendono i protagonisti sia quello che ritroviamo nella Divina Commedia anzi, ci sono parentesi del viaggio non programmate che arricchiscono la trama di originalità.
Il rischio che l’autore ha voluto sfidare creando questa saga, e soprattutto a parer mio questo quarto volume, era altissimo.
Tanti personaggi storici da unire una trama già complessa e ricca di dettagli costruiti nei precedenti romanzi.
Gambarini è stato in grado di unire ogni cosa in modo magistrale, attento e metodico, rendendo ogni pagina utile alla trama stessa, rendendo il ritmo incalzante e chiudendo ogni scenario aperto.
Credo che questa saga e al tempo stesso il suo autore, abbia palesato quanto materiale ci doni la storia per poter romanzare razionalmente o fantasticamente attorno al nostro paese e ai ricchi secoli di avvenimenti che lo hanno caratterizzato.
Quest’ultimo romanzo è, a mio avviso, il più riuscito, affascinante e originale dell’intera saga frutto di eventi creati ad hoc per concludere una storia che non ha mai perso ritmo o grado di coinvolgimento.
Una trama originale e sorprendente, raccontata da un autore di talento che ha saputo rendere giustizia alla Storia, al genere fantasy, ai personaggi che riempiono queste pagine ma anche alla letteratura e al nostro paese.
Bravo.
Un’ultima, ma dovuta, segnalazione positiva va fatta alla casa editrice Acheron che ha saputo cogliere la potenzialità del nostro tesoro nazionale per unire sotto un’unica bandiera autori fantasy italiani che ambientano le loro storie nel paese nostrano e che ha dimostrato, attraverso una cura certosina di editing e copertine, quanto sia possibile investire in un’idea e riuscire nell’intento attraverso impegno, dedizione e attenzione.
Livio Gambarini, Classe 1986 e bergamasco d’origine, Livio Gambarini è uno scrittore, filologo ed esperto di narratologia che, partendo senza agganci, ha saputo compiere in circa quattro anni l’intero percorso dall’esordio con una minuscola CE alle maggiori realtà editoriali d’Italia. Oggi è docente del corso di Alta Formazione Il piacere della scrittura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in vari eventi ha diviso il palco con Andrea Vitali, Marco Missiroli, Morgan e molti altri. Il suo romanzo Le Colpe dei Padri ha gettato luce sull’inquisizione della Lombardia del 1300, inaugurando thriller-storica della Trilogia delle Radici, che appassiona perfino medievisti e storici di professione. Nel campo della speculative fiction scrive la saga di Eternal War, rivisitazione magica e spirituale della Firenze di Guido Cavalcanti e Dante Alighieri, annoverata da varie testate americane tra le maggiori opere fantasy contemporanee scritte da un autore non anglofono. Da anni dedica tempo e risorse all’apprendimento delle tecniche di scrittura dei maggiori romanzieri viventi, che insegna attraverso corsi, seminari, pillole didattiche online ed esclusive sessioni di mentorship.