Risacca bretone
– Jean-Luc Bannalec –
«Un romanzo poliziesco che fa respirare non solo suspense ma l’atmosfera della Bretagna, l’aria salmastra, l’odore delle alghe, l’atmosfera dei porti, il fascino delle imbarcazioni, i frutti di mare, il carattere dei bretoni».
Brescia Oggi
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
È un’incantevole mattina di maggio a Concarneau, la «città blu» della Cornouaille, gioiello della Bretagna, ma non per il commissario Georges Dupin. Mentre ordinava il suo terzo caffè all’Amiral, lo squillo del telefono lo ha fatto trasalire. Alle isole Glénan, covo di pirati e corsari nei secoli passati e ora piccolo arcipelago prediletto dal turismo internazionale, sono stati rinvenuti tre cadaveri.
Parigino nel midollo, esiliato in Bretagna ormai da quattro anni, Dupin detesta tutto ciò che ha a che fare con il mare. È dunque con estremo fastidio che si vede costretto a calarsi fino alla cintola nelle fredde acque dell’Atlantico per raggiungere la costa settentrionale dell’isola di Le Loc’h, dove giacciono i tre corpi.
Si tratta di tre uomini, tutti più o meno sulla cinquantina, dall’identità ignota. Alle Glénan si registrano forti tempeste, e con ogni probabilità i corpi sono stati depositati dall’ultima alta marea: i vestiti sono lacerati in più punti e su braccia e schiena sono visibili orrende ferite, ricoperte di alghe. La scena del ritrovamento suggerisce un tragico incidente. Tuttavia, nessuno ha denunciato la scomparsa dei tre uomini. Per un maniaco dei dettagli come Georges Dupin troppe cose non tornano: i tre uomini sono davvero annegati in una tempesta? Oppure c’è sotto qualcos’altro?
Dupin sa di avere i giorni contati per risolvere il caso, poiché su di lui incombe una minaccia ben più grave: l’arrivo da Parigi di sua madre, che con perfetto tempismo ha deciso di fare visita al figlio «esiliato in provincia».
Un ottimo giallo, ben scritto e con personaggi così ben caratterizzati da indurre il lettore a nutrire un sentimento d’affetto nei loro confronti fin dalle primissime pagine.
“Risacca bretone” è il secondo caso che vede protagonista il commissario Georges Dupin, questa volta alle prese con un’indagine ricca di colpi di scena, ambientata in quel luogo paradisiaco che è l’arcipelago delle Isole Glénan, al largo della costa meridionale della Bretagna.
Amo davvero profondamente il commissario Dupin, il suo essere parigino in terra bretone e i suoi tratti polizieschi che portano alla mente del lettore luoghi, situazioni e caratteristiche dei più famosi commissari di polizia della letteratura francese.
Jean-Luc Bannalec, pseudonimo dello scrittore tedesco Jorh Bong, è riuscito a dar vita, ancora una volta, ad un giallo appassionante che, oltre a tenere viva l’attenzione del lettore, lo coccola e lo fa sognare con innumerevoli descrizioni delle incantevoli atmosfere bretoni, quasi come se volesse dedicare a questa appendice nell’estremo nord ovest d’Europa una raffinata e quasi poetica dichiarazione d’amore (…è impossibile non innamorarsi della Bretagna…).
Il libro si articola lungo tre giorni di indagine nello scenario incantevole delle Glénan, con una trama che vede coesistere fianco a fianco, un apparente incidente in mare, filosofie di vita diverse tra loro, sentimenti d’affetto per quella terra, bramosie imprenditoriali, vendette e tantissimo amore per l’Atlantico e per la natura in uno degli scenari più belli d’Europa. Georges Dupin è un personaggio a cui non ci si può non affezionare, un poliziotto dal volto profondamente umano e un po’ fuori dagli schemi, in cui convivono ed emergono costantemente il carattere dell’investigatore e quello dell’uomo, con le sue incertezze e la sua quotidianità.
“Risacca bretone”, così come la prima indagine che ha visto protagonista il commissario Dupin, rappresenta un libro irrinunciabile per tutti coloro che amano i gialli in cui sono protagonisti personaggi dalle caratteristiche molto concrete, per i lettori che amano le inchieste di Polizia sullo stile dei grandi gialli francesi e che sanno apprezzare uno scenario unico, di grande fascino e raccontato con profondo amore e maestria, aspetto non secondario nella scrittura dell’autore.
Ancora una volta, Bannalec mi ha regalato emozioni piacevolissime ambientando una storia ben scritta, scorrevole e appassionante, nella scenario della Bretagna (che è il mio luogo del cuore), con una capacità descrittiva che pare quasi di avvertire la salsedine dell’Atlantico attaccarsi alla pelle.
E se in futuro potesse prendere vita anche una storia d’amore tra Dupin e Nolwenn? Sarebbe meraviglioso…
Jean-Luc Bannalec è lo pseudonimo di uno scrittore tedesco che ha ottenuto un clamoroso successo di pubblico e critica in Germania con il giallo Natura morta in riva al mare, seguito da Lunedì nero per il commissario Dupin, che ha conosciuto altrettanta fortuna.