Apocalisse, 2000 anni dopo
– Christopher Legrady –
“Si chiese come facessero gli umani a vivere isolandosi dal mondo in quel modo: allontanavano tutto e tutti con la violenza, per poi barricarsi dietro a quelle alte mura. L’unica cosa per cui c’era spazio erano essi stessi. Lo trovava un atteggiamento egoista e vanitoso. Le sembrava quasi che dicessero: Siamo i soli degni di esistere”.
Formato: Copertina flessibile
Genere: Narrativa
Pagine: 594
Giudizio Sintetico
Il cielo è limpido e luminoso, Raech ed Ashlee della specie dei cinerei, stanno volando sopra la foresta. L’improvvisa carenza di animali e la scoperta di un attacco degli umani a un loro villaggio, li mette in allarme. Forti e impavidi decideranno insieme ad altri cinque amici di specie diverse di scoprire cosa sta succedendo. Raech, Ashlee, Jessie, Elizabeth, Tommy, Max e Sarah scopriranno villaggi distrutti e nuovi robot creati dagli umani. Lotteranno contro belve feroci. L’autore ci trasporta in un mondo straziato a metà: da un lato la foresta verde e lussureggiante abitata dai cinerei, dagli erborei, dagli acquatici e dai nocturni e dall’altro la foresta di pietra e metallo degli umani. Un romanzo di genere, avvincente e avventuroso, un viaggio alla scoperta di se stessi, oscuro e rivelatore. Un’opera visionaria in cui si affronta soprattutto un grande tema: la paura dell’altro, del diverso.
Parlarvi di “Apocalisse, 2000 anni dopo” potrebbe non essere semplice come al solito.
Ci sono tantissimi elementi che meritano di essere evidenziati e altrettante potenzialità che è giusto esaltate ed incoraggiare.
Non nego che, arrivato il libro, avevo decisamente timore ad avvicinarmi ad esso, sia per la mole ma soprattutto per il genere che non rientra in quella che viene comunemente definita la “comfort zone”.
Quello che in principio poteva essere definito timore si è, sin dalle prime pagine, tramutato in stupore di fronte ad un lavoro titanico confluito in pagine di originalità e attenzione.
La trama di questo romanzo è finalmente nuova, lontana dagli standard del genere, ed evolve sistematicamente dalla prima all’ultima pagina senza consentire al lettore di perdere curiosità e voglia di proseguire.
Abbandonata in pochi selezionati la Terra perché ormai compromessa, duemila anni dopo gli umani tornano a colonizzare le proprie terre… peccato non siano soli!
Da quello che sembrava ormai un pianeta senza futuro e destinato ad implodere prima di rinascere, sono sopravvissuti in molti, evolvendo in uno stato che Darwin non avrebbe mai potuto immaginare, uomini e donne che hanno plasmato e unito anima e natura dando vita a creature come gli erborei, i cinerei, gli acquatici e i notturni.
Tra i villaggi di questa nuova specie umana troviamo Raech, Ashlee, Jessie, Elisabeth, Tommy e tanti altri che ci condurranno attraverso la scoperta di un piano capillarmente organizzato da gli umani per distruggerli!
Gli umani sapienti ed evoluti a capo di otto città negli Nuovi Stati Uniti e i sopravvissuti, figli della terra, due realtà destinate a scontrarsi tra tecnologia e intelletto, conflitti interiori ed esteriori e un lungo viaggio di cui, questo romanzo, rappresenta solo l’inizio.
La storia che Christopher Legrady ha creato in questo romanzo, non solo è originale, ma sembra essere una versione post apocalittica di colonizzazione americana, un secondo furto ai danni di popolazioni indigene che però, in questo caso, daranno filo da torcere a robot e malvagi piani.
“Apocalisse, 2000 anni dopo” ha tutte le caratteristiche per essere un ottimo romanzo, seppur impegnativo e con un carattere a mio parere troppo piccolo, perché originale, curato, scritto bene e con un’attenta caratterizzazione di tutto ciò che riguarda sfondo, personaggi, storia e intreccio narrativo!
Non mancano le caratteristiche tipiche del genere come il senso di squadra, il viaggio e dissapori e riconciliazioni ma anche e soprattutto il tema centrale che analizza e affronta il tema della diversità!
Come anticipavo questo è solo l’inizio, il finale sembra non lasciare dubbi su un proseguo delle avventure dei protagonisti!
Christopher Legrady da ragazzo sognava di essere molte cose, ma di certo non uno scrittore. Sin dai tempi della scuola è sempre stato un tipo con la testa tra le nuvole, sempre a sognare ad occhi aperti e costruire mondi impossibili nella sua mente. Conclusi gli studi si è ritrovato a guardare di più se stesso e a scoprire una passione che lui stesso non aveva capito di avere finché, quasi per gioco, non si è messo alla scrivania con carta e penna e ha cercato di rendere un po’ più reale ciò che viveva solo nella sua testa. Ora ha venticinque anni e vive a Budapest, in Ungheria.