Le ricamatrici della regina
– Jennifer Robson –
«Non conosco una formula per il successo. Ma col passare degli anni ho potuto notare che alcune capacità di leadership sono universali e spesso hanno a che fare con l’incoraggiare le persone a mettere a frutto il loro talento, il loro entusiasmo e la loro ispirazione per lavorare insieme» Elisabetta II
Formato: Copertina rigida
Un’incantevole storia di amicizia, tradimento, speranza e redenzione. Mentre osserva affascinata i deliziosi ricami che la nonna le ha lasciato in eredità, Heather Mackenzie nota che sono identici a quelli dello straordinario abito che la Regina Elisabetta ha indossato al suo matrimonio, quasi settant’anni prima. Le sono arrivati in una vecchia scatola insieme a una fotografia di nonna Ann con Miriam Dassin, celebre artista sopravvissuta all’Olocausto. Che legame c’è tra le due donne? Da dove arrivano quei preziosi ricami? Quella che a poco a poco emerge dalle pieghe del tempo è la storia di due giovani ricamatrici che lavorano presso la nota casa di moda Hartnell a Mayfair: Ann, ragazza inglese della classe operaia, e Miriam, immigrata francese sfuggita ai Nazisti. E proprio a loro, prima coinquiline, poi amiche, viene offerta un’opportunità eccezionale: realizzare lo squisito, complicatissimo ricamo che ornerà l’abito nuziale della futura Regina. Lo stesso ricamo che, dopo aver attraversato il tempo e l’oceano, condurrà Heather incontro al proprio destino.
Provate a immaginare il secondo dopoguerra della storia del 900, persone che devono rialzarsi con tutte le difficoltà di una nazione che ha vinto la guerra ma pagando un prezzo alto.
Siamo in Inghiterra, a Londra, qui la gente gira con tessere annonarie e vive in case spoglie e rovinate, i primi mesi del 1947 sono stati i più freddi di sempre, temperature così basse non si registravano da molto tempo.
Un annuncio, fatto senza preavviso, riesce a catalizzare però l’attenzione di tutta la Nazione: la principessa Elisabetta si sposerà a Novembre.
Il fermento più grande si registra però nei laboratori di Norman Hartnell, stilista celebre incaricato spesso di creare abiti e ricami per persone famose ma soprattutto per la casa reale, tutti scommettono che sarà proprio qui che verranno confezionati i vestiti della famiglia reale, soprattutto quello della sposa.
Ann è una ragazza che da dieci anni lavora in questo laboratorio, i suoi ricami sono perfetti e unici, vive da sola, da quando la cognata ormai vedova è tornata dai fratelli in Canada.
Sta cercando una coinquilina che prenderà forma quando Miriam, arrivata dalla Francia sfuggita all’olocausto e con ottime referenze da casa Dior, giunge ai laboratori Hartnell per trovare un impiego è una vita nuova, e avrà bisogno di un posto in cui stare.
Da questa unione improvvisata inizierà anche il racconto di un’annata indimenticabile, di amicizie, amori e un abito divenuto leggenda.
La fine di questa storia sembra però finita nell’oblio.
Nel 2016 la nipote di Ann, Heather, riceve in eredità, dopo la morte della nonna, una scatola ricca di ricami.
Da qui inizierà una ricerca che la porterà dal Canada a Londra sulle tracce di questa epica esperienza di vita del secondo dopoguerra e un’unione di racconti e dettagli che ci donerà il finale che, per tutta la durata del libro, aspetteremo.
Jennifer Robson crea una trama affascinante mescolando storia e fantasia.
Le protagoniste indiscusse sono le donne, la moda e la società vogliosa di ricominciare dopo anni di sofferenza e privazioni.
Il matrimonio della principessa a Elisabetta sembra l’occasione migliore da cui iniziare, e questo è il tratto meno ovvio di questo romanzo, un canto collettivo di entusiasmo atipico ma sentito.
L’alternanza di passato e presente aumenta la curiosità nei confronti della storia personale delle protagoniste poiché il resto è abbastanza celebre e conosciuto, grazie anche alla serie tv Netflix “The Crown”.
La capacità di creare questa suspance nei confronti della storia personale delle due ragazze protagoniste e del perché Ann non abbia mai raccontato del suo passato alla nipote e alla figlia, rende la lettura veloce e appassionante.
Non nego che la scrittura sia semplice e non di grande ricercatezza, non siamo di fronte ad un classico di un autore celebre, ma la semplicità, il messaggio, la curiosità storica e tanto altro, mi hanno inebriata, coinvolta e avvolta da questo affascinante scorcio della moda, della società e dell’amicizia più vera!
Un libro semplice con una storia potente, interessante, delicata e meticolosa che invoglia a curiosare, scoprire e saperne di più ma che soprattutto commuove.
Jennifer Robson: per la biografia Clicca Qui