Seconda chance a New York
Recensione:
Quanti credono al colpo di fulmine? All’alchimia inspiegabile che può unire due persone sconosciute coinvolgendo e sconvolgendo le vite e il futuro?
“Seconda chance a New York” è una grande alleanza tra colpo di fulmine, destino e caso!
La protagonista indiscussa è la vita, che a volte può concedere seconde possibilità.
Anthony e Linda si incontrano, si piacciono e si innamorano, vivono questa storia con grande passione e trasporto fino a quando, dopo qualche mese, Linda viene scaricata con una lettera dove, il compagno, spiega l’urgenza di partire e l’intenzione di rinunciare a lei.
Linda, con grandi difficoltà e una vena orgogliosa spiccata non lo cerca e scopre, poco dopo, di essere incinta.
Trent’anni dopo, a Dublino, la figlia di Linda, Jenny, è un’artista esordiente e sta per inaugurare la prima sua mostra, che spera possa essere un piccolo passo verso una carriera dedicata alla pittura e all’arte.
Durante la mostra conosce Peter, un critico d’arte inglese che lavora a New York e che spesso centra il bersaglio puntando su artisti sconosciuti, sulle loro opere e il loro talento e facendoli decollare verso una carriera di grande successo.
Peter propone a Jenny di volare a New York per preparare opere nuove e organizzare insieme una mostra, che possa dare la spinta giusta alla carriera dell’artista che, secondo lui, è un talento promettente.
Jenny, dopo essersi confrontata con la madre, decide di partire per New York, dove si stabilisce in un appartamento e inizia a lavorare su opere nuove e, nel contempo, a sentire un’attrazione forte e sincera nei confronti di Peter….
Il giorno della mostra arriva, Jenny espone le sue opere, tra cui le “Cliff of Moher”, uno sconosciuto le apprezza particolarmente, tanto da lasciare nel libro dei commenti una frase carica di nostalgia, ma dimenticando una valigetta… .
Nella valigetta, Jenny trova dei biglietti da visita e, visibilmente colpita, decide di chiamare e incontrare quest’uomo che non ha mai conosciuto ma che fa parte della sua vita…
Questo si rivela non un monotono susseguirsi di eventi legati al lavoro, ma una concatenazione di avvenimenti che riordinano tasselli del puzzle della vita di Jenny e di sua madre Linda, formando un quadro armonioso di serenità troppo a lungo dimenticata.
Ovviamente i protagonisti indiscussi della storia saranno Jenny, i suoi genitori e Peter…
Entreranno nella narrazione anche molti personaggi diversi, che si incontreranno con i protagonisti, ma che avranno da raccontare avvenimenti personali e non strettamente collegati con la storia principale.
William il giornalista che attraversa un periodo difficile dopo la morte del fratello, Carol la psicologa amica di Peter, George l’artista con un passato difficile che si ripresenta improvvisamente, Jerry il poliziotto che vuole vendicare l’amico.
La storia è molto semplice, cattura l’attenzione e si legge molto velocemente.
La narrazione è ottima, ben organizzata, si divide bene il contesto e la parte relativa ai dialoghi.
C’è un cambiamento, con le storie dei personaggi secondari, che tiene accesa l’attenzione e incuriosisce invogliando il lettore ad andare avanti.
Il fatto che un libro non stanchi nella lettura, secondo me, è una caratteristica molto importante e per nulla da sottovalutare.
Monica Talea è indubbiamente capace di scrivere e lo fa con molta organizzazione e precisione.
I personaggi sono descritti non in modo profondo, le sfumature di personalità e carattere rimangono un pochino in ombra, mi sarebbe piaciuto poter capire qualcosina in più dei personaggi principali.
I dialoghi sono frizzanti, veloci e non danno l’idea di finzione e forzatura che, in genere, è l’errore più comune.
L’unica nota negativa è la velocità temporale della storia…
Non posso dire troppo per non spoilerare, ma mi è parso tutto troppo veloce, il colpo di fulmine porta sicuramente a velocizzare le fasi di una storia e a bruciare parecchie tappe, mentre convivenza, perdono, armonia familiare e altri traguardi della vita, mi è parso poco credibile avvenissero in così poco tempo.
Nel complesso però è un libro davvero piacevole, Monica Talea ha tutte le carte per poter continuare e migliorarsi.
Questo romanzo non annoia mai, la storia tiene e invoglia a continuare a leggere, la grammatica è pulita, corretta e sicuramente i luoghi e alcune caratterizzazioni mi hanno dato l’idea di grandi ricerche e studio nello svolgimento della scrittura.
Un romanzo piacevole, una storia variegata con molti personaggi e situazioni diverse, un’autrice capace, un libro che può essere letto in qualsiasi momento con grande piacere.
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