Una ladra in biblioteca
– Sue Halpern –
“Non era vero che si poteva fare tutto quello che ci si metteva in mente di fare. Era solo una cosa che diceva la gente. Ma se non ci si metteva in mente di fare qualcosa, e se non si aveva idea di cosa si volesse fare, si poteva fare qualsiasi cosa quindi perché farsi prendere dal panico?”
Formato: Copertina rigida
Giudizio Sintetico
Le persone vanno in biblioteca per i motivi più vari. Molte ci vanno per i libri, naturalmente, altre per trovare compagnia. Quanto a Kit, che lavora nella biblioteca pubblica di Riverton, cittadina industriale in crisi nello New Hampshire, lei cerca essenzialmente la pace. Qui nessuno si metterebbe a rivangare gli eventi traumatizzanti che l’hanno spinta ad abbandonare la città, la famiglia e il suo posto in società. E lei può proteggersi con i suoi amati libri e cercare di dimenticare. Ma tutto cambia quando si presenta una ragazzina quindicenne, Solstice detta Sunny, arrestata per aver rubato un vocabolario in un negozio e condannata dal giudice a lavorare in biblioteca per un periodo di tre mesi. Sunny è una persona curiosa, brillante, aperta e desiderosa di allontanarsi da una famiglia soffocante. Kit inizialmente è infastidita dall’invadenza di Sunny, ma proprio grazie a lei incomincia a uscire dal bozzolo di isolamento che si era auto-imposto, e a conoscere meglio i frequentatori, talora emarginati ma sempre interessanti e originali, di questa piccola biblioteca che è diventata il cuore pulsante del paese. E a mano a mano che Kit e Sunny fanno i conti con il proprio passato, insieme si aiuteranno a riappropriarsi della propria vita.
“Una ladra in biblioteca” è un romanzo che racconta una storia probabilmente diversa da quello che mi aspettavo.
Non che il titolo sia fuorviante, forse dice poco o niente rispetto alla vera protagonista del libro che non è Sunny (la ladra) ma Kit (la bibliotecaria).
Il punto centrale del romanzo è la vita, il racconto di ciò che è per capire ciò che siamo e provare a scardinare le flebili certezze di un’esistenza a cardiogramma piatto per essere davvero felici.
Il racconto narrato è diviso tra i tre protagonisti: Sunny, Kit e Rusty.
I libri e la biblioteca sono sfondo e panorama della storia che è invece incentrata sui sentimenti e le emozioni.
La lettura parte lenta, a tratti noiosa, ci si perde leggendo la storia di queste persone non capendo quale sia il nesso con la sinossi in copertina.
Ci vengono raccontate storie al passato, unite al presente e ad azioni quotidiane che nulla hanno di particolarmente intrigante.
L’unico personaggio che tiene accesa la fiamma della curiosità è Rusty e, proprio grazie a lui, si arriva a poco più di metà del libro e ad un evento che riesce a far decollare la storia e i suoi protagonisti.
Grazie alla seconda parte del libro e al ritmo che prende sempre più vita, posso affermare che la lettura è stata, in fin dei conti, piacevole.
Il finale, con le confessioni del passato e le scelte future, insieme a un po’ di necessaria azione, movimenta la trama e la rianima, portando il lettore ad apprezzare personaggi, contesto e contenuto.
“Una ladra in biblioteca” è un romanzo che punta tutto sui sentimenti, sulle emozioni, sulle scelte personali e sugli elementi, spesso inaspettati, capaci di rianimare la vita in ogni momento, anche quando ormai la quotidianità sembra fossilizzata.
La scrittura di Sue Halpern è ottima, la narrazione ben organizzata, a tratti però sembra volutamente forzata, arricchita anche se non necessario.
La trama, come detto, si salva perché prende vita a metà lettura, si rianima e porta finalmente il lettore ad apprezzarne il contenuto.
I personaggi sono sicuramente il punto forte del romanzo, seppur non da subito; I sentimenti umani, la capacità di stravolgere la vita e raccontare le varie fasi per arrivarci, rendono “Una ladra in biblioteca” un romanzo empatico, emozionale e a tratti umoristico.
Consigliato a chi ama le letture ricche di racconti, sentimenti e seconde opportunità.
Sue Halpern scrive per New Yorker, New York Times Magazine, New York Review of Books, Rolling Stone e Condé Nast Traveler. Vive nel Vermont con suo marito, lo scrittore e attivista ambientalista Bill McKibben, ed è lettrice al Middlebury College.