I figli di Dio
– Glenn Cooper –
“– E’ forse colpa mia? – disse infine – Ho preteso che i cambiamenti che auspicavo giungessero troppo in fretta? Ho mal interpretato l’umore dei miei fedeli? Ho mancato di vedere i miracoli che avevo davanti agli occhi per ciò che erano davvero? – Santità – Lo interruppe Elisabetta con dolcezza – Celestino aveva ormai gli occhi lucidi quando concluse: – Sono forse il responsabile del più grande scisma della Chiesa cattolica? – ”
Formato: Copertina rigida
Giudizio Sintetico
Glenn Cooper ha dato prova, in questi anni, di grande versatilità stilistica unita a basi storiche che hanno permesso di creare romanzi indimenticabili come “La trilogia della biblioteca” o “La trilogia di Dannati”.
Cooper è da quel primo romanzo, “La biblioteca dei morti”, uno dei miei autori preferiti proprio perché in grado di cambiare e modificarsi unendo, a tratti storici e veri, trame fantasiose, originali che spaziano da thriller al giallo, dal noir al fantasy, unendo a caratteristiche della trama uno stile narrativo che ipnotizza e dal quale è difficile separarsi prima della fine dell’ultima pagina.
In questo ultimo romanzo, “I figli di Dio”, ritroviamo tutte queste caratteristiche ma anche un protagonista già conosciuto e apprezzato, Cal Donovan, professore universitario di Storia delle Religioni che dovrà districare la matassa attorno ad un mistero che unisce, al sacro, pericolosi e destabilizzanti interessi… .
Manila, Filippine. Nausea, mal di testa, uno svenimento: per sapere di cosa si tratti, Maria, una sedicenne che vive in una baraccopoli, affronta la lunga attesa per essere visitata da un medico volontario. La diagnosi è semplice: Maria è incinta. Ma le circostanze di quella gravidanza sono eccezionali… Maria infatti è ancora vergine.
Gort, Irlanda. Da alcuni giorni, fuori della casa della famiglia Riordan, c’è una fila di persone raccolte in preghiera. Vogliono un’unica cosa: vedere e toccare la giovane Mary, una sedicenne in attesa di un bambino. E vergine.
Lima, Perù. L’arcivescovo della diocesi sudamericana manda un messaggio urgente al Vaticano: uno sperduto villaggio di montagna sta diventando meta di pellegrinaggi, perché si è sparsa la voce che lì viva una sedicenne, vergine, incinta. Il suo nome è María.Sconcertato, il papa decide di affidare a Cal Donovan il compito d’incontrare le tre vergini per capire se quello che è successo sia un miracolo autentico. E Cal si mette subito in viaggio. Prima parla con la ragazza filippina, poi con quella irlandese. Entrambe sono disorientate e confuse. E hanno un altro punto in comune: qualche tempo prima, mentre tornavano a casa, tutte e due sono state accecate da una luce abbagliante e hanno sentito una voce dire: «Sei stata scelta». Poi Cal vola in Perù, ma non riuscirà a incontrare l’ultima Maria: la ragazza è scomparsa. E, nel giro di poche ore, anche delle altre due vergini si perdono le tracce. Cosa sta succedendo? Chi ha preso le tre ragazze? Mentre il mondo s’interroga sulla loro sorte, Cal intuisce che forze oscure, fuori e dentro il Vaticano, hanno messo in moto un piano per destabilizzare dalle fondamenta il papato di Celestino VI. E lui è l’unico che può sventare la più grande minaccia che incombe sulla Chiesa di Roma dai tempi della riforma protestante…
Come in ogni romanzo di Glenn Cooper, i fattori che colpiscono e non smettono di stupire sono l’originalità della trama, gli studi evidenti che lo scrittore ha effettuato per crearne le basi storiche e lo stile narrativo che, come detto in precedenza, cattura l’attenzione del lettore e ne stuzzica la curiosità fino a quando tutte le tessere del puzzle prendono posizione nelle rispettive caselle, capaci di dare senso e razionalità all’intera trama.
La sfida che Glenn Cooper ha accettato scrivendo questo romanzo, non solo è stata quella di toccare il sacro, con tutta la delicatezza implicata, ma anche e soprattutto rischiare di cadere creando una trama non solida e poco strutturata.
In realtà “Figli di Dio” unisce una trama sofisticata a motivazioni che riescono a far emergere l’instabilità delle certezze umane, il contrasto tra tradizione e presente, la necessità di rinnovamento e, grandezza di questo romanzo, ad un coinvolgimento adrenalinico del lettore nell’intera vicenda che è a tratti intuibile ma non totalmente chiara fino all’ultima pagina.
Glenn Cooper è uno di quegli autori che ha toccato l’apice con il primo romanzo, chi ama questo autore sa in cuor suo che non ci sarà mai più una “Biblioteca dei morti”, e sa anche che il tocco thriller dei primi romanzi ha lasciato il posto ad avventure che uniscono studio e mistero, tratti nuovi e che comunque riescono a coinvolgere il lettore per originalità e magnetismo che rendono giustizia al successo italiano che l’autore merita!
“I figli di Dio” è un romanzo che si legge velocemente, la trama è originale e curiosa, i protagonisti piacciono e si intersecano perfettamente con i misteri da svelare, l’ambientazione e i cambi di “scena” aumentano le sfumature della trama, all’avventura si unisce l’indagine, la conoscenza e la sete di potere; il sacro è il filo conduttore che unisce vittime e impostori, coloro che analizzano guidati dalla fede e coloro che aspirano solo a bisogni e crescite personali.
Forse non è uno dei migliori romanzi dell’autore, ma Glenn Cooper non delude, riesce sempre a coinvolgere il lettore nella storia come fosse uno dei protagonisti e colpisce per fantasia e singolarità della trama, una trama che unisce diversi fattori umani a sacralità, avventura e grandi carichi di adrenalina.
Glenn Cooper rappresenta uno straordinario caso di self-made man. Dopo essersi laureato col massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina. È stato presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è diventato poi sceneggiatore e produttore cinematografico. Grazie al clamoroso successo della trilogia della Biblioteca dei Morti e dei romanzi successivi, si è imposto anche come autore di bestseller internazionali.