
La sera del 3 settembre 1992, sul battello che solca le placide acque del lago d’Iseo, Pietro Rota rivede il profilo imponente di Montisola dopo dodici anni di assenza. Fuggito a Milano con l’ambizione di diventare un grande giornalista, le cose non sono andate come sperava e lui si ritrova a collaborare con una scalcinata rivista scandalistica specializzata in cronaca nera. Quello non è il trionfale ritorno a casa che aveva sempre sognato, ma la richiesta d’aiuto del padre non gli ha lasciato scelta. Emilio Ercoli, l’uomo più ricco dell’isola, è stato ucciso in maniera feroce e i sospetti degli inquirenti si concentrano su Nevio Rota. Tra i due, è risaputo, non correva buon sangue e diversi indizi puntano contro di lui. Convinto dell’innocenza del padre, Pietro si mette a investigare in via informale per scagionarlo, insieme al vigile urbano Cristian Bonetti. Legatissimi fin da bambini, avevano a lungo formato insieme a Betta un terzetto indissolubile, ma i rapporti fra loro si erano guastati poco prima della sua partenza e ora Pietro è costretto a fare i conti con le conseguenze di quella rottura. Le ricerche dei due amici svelano come, dietro la maschera dell’integerrimo benefattore, Ercoli nascondesse diversi scheletri nell’armadio, e Pietro non tarda a convincersi che la chiave per risolvere l’enigma della sua morte vada individuata in uno di quegli scheletri. Il problema è capire quale. Mentre le maglie della giustizia si stringono inesorabilmente attorno a Nevio e le domande senza risposta si accumulano, a Pietro e Cristian non resta che continuare a scavare alla ricerca della verità, che forse giace sepolta in un’epoca tanto remota quanto oscura: i torbidi anni della Repubblica di Salò, durante i quali Junio Valerio Borghese, il “principe nero” al comando della famigerata Decima Flottiglia Mas, aveva fatto di Montisola una sorta di feudo personale.
I romanzi di Jacopo De Michelis riescono sempre a far scoprire cose nuove attraverso una trama densa di mistero e intrighi.
La montagna nel lago è un piacevole thriller in cui un figlio torna al paese natìo per difendere il padre accusato di omicidio.
Potrebbe sembrare semplice, in realtà gli elementi che partecipano a costruire i dettagli di questa storia sono molteplici.
Pietro Rota, il nostro protagonista, ha abbandonato Montisola, un’isola che appare come un mondo a parte sul lago d’Iseo, per provare a crearsi una nuova vita a Milano, una vita fatta di sogni a cui ha dovuto rinunciare impattando con la realtà. Torna quindi sull’isola per aiutare il padre con un carico di fallimenti sulle spalle, problemi di droga e con la consapevolezza che tutti i rapporti familiari e di amicizia che ha su quella piccola terra circondata dal lago sono stati da lui stesso spezzati e seppelliti da tempo.
È il 1992 e la vittima è un uomo arricchitosi in passato, nel secondo dopoguerra, in modo misterioso; le sue attività a Montisola hanno sempre destato sospetti e, quando il suo corpo viene trovato martoriato in un capanno, il primo ad essere accusato è l’acerrimo nemico di sempre, Nevio Rota, il papà di Pietro.
Partito per scagionare il padre, Pietro inizierà un’indagine fatta di dettagli, sottigliezze tra le frange complicate di un luogo chiuso in se stesso, rimasto immobile nel tempo; e proprio il tempo andrà ricostruito per ritrovare e sistemare i tasselli di una vicenda che affonda le radici durante la terribile Repubblica di Salò, formatasi a seguito dell’8 settembre 1943, un passato lontano in cui purtroppo le ferite non sono state curate dallo scorrere del tempo sanguinando ancora e destinate ad infettare tutto ciò che incontrano.
Dopo La stazione ero molto curiosa di scoprire il secondo romanzo di Jacopo De Michelis e devo dire che le mie aspettative sono state in assoluto ripagate. La montagna sul lago è un romanzo coinvolgente, ho faticato un po’ solamente nella prima parte che forse avrei leggermente ridotto, nel resto del romanzo invece tutto accelera e cambia continuamente marcia, conducendoci all’interno sia di una storia thriller che di una vicenda storica in cui realtà e romanzo si fondono, contribuendo ad alimentare una trama densa di segreti, di cose non dette o taciute, di brutture dell’animo umano e rapporti spezzati.
La cosa che mi ha particolarmente colpita è l’unione tra il passato e il presente attraverso elementi che sembrano ripetersi e che il protagonista si trova ad affrontare sia sulla propria pelle che sulla pelle dei protagonisti dell’indagine; questo alimenta una parte introspettiva e profonda che dà un senso aggiunto alla sapientemente articolata e architettata vicenda racchiusa in queste pagine.
Da amante dei romanzi storici, apprezzo sempre tantissimo quando la Storia prende vita arricchendo la trama di un thriller articolato dando valore aggiunto a un’indagine che procede a ritmo serrato, includendo anche amicizie e legami di lunga data frutti del luogo stesso.
Se con La stazione giocavo in casa, essendo io di Milano, sicuramente questo è un romanzo che consiglierei ovviamente a tutti, ma soprattutto a chi conosce i luoghi in cui i fatti si svolgono poiché il fascino della trama è direttamente proporzionale alla bellezza delle descrizioni e dei dettagli raffinati, frutto sicuramente di un attento e accurato studio di tutto ciò che ruota attorno al lago d’Iseo, ai suoi luoghi e alla sua storia.
Jacopo De Michelis
è nato a Milano nel 1968 e vive a Venezia, dove lavora come editor presso Marsilio Editori. È stato traduttore, curatore di antologie, consulente editoriale e docente di narratologia alla NABA di Milano. Appassionato di fotografia, pubblica i suoi scatti su Instagram come @geidiemme. Nel 2022 ha pubblicato con Giunti il suo primo romanzo, La stazione.
Titolo: La montagna nel lago
Autore: Jacopo De Michelis
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 574
Editore: Giunti