
Per Lucinda, Grottole significa casa, sicurezza. Per questo, quando il paese viene attaccato da una presenza misteriosa e oscura, la ragazza non si tira indietro e decide di indagare. Aiutata dal saggio Gregorio, enigma dopo enigma, è determinata a scoprire la verità e a riportare la serenità nella sua comunità. Tante sono le domande a cui trovare risposta: chi uccide gli abitanti di Grottole? Dove viene portato chi sparisce senza lasciare traccia? Cosa apre la chiave che Lucinda trova fortuitamente nei pressi della chiesa di San Rocco? Una struttura affascinante e ricca di storia, ma che forse nasconde anche un nefasto segreto da portare alla luce.
Secondo alcune fantasiose teorie, la tomba di Dracula si troverebbe nel sepolcro di Matteo Ferrillo, un monumento funebre custodito all’interno del chiostro minore del convento di Santa Maria la Nova, a Napoli.
Ho pensato subito a questo dettaglio quando ho iniziato la lettura di “L’ultima luce nella Chiesa diruta, il romanzo di Saverio Iosca che unisce la Transilvania al paese di Grottole seguendo le vicende movimentate della figlia di Dracula, Elisabeth, un’idea che si unisce a queste leggende giocando sul mistero che ruota attorno da secoli all’esistenza del Conte.
Fuggita dalla casa del padre minacciata dagli Ottomani Elisabeth, giunta a Napoli viene allontanata dal re per timore di sciagure.
Nello stesso periodo, Lucinda, amante del mistero, intelligente e vivace, incappa durante le sue avventure in un enigmatico medaglione che appare, grazie alle ricerche effettuate con il fidato Gregorio, legato ad un mistero che irrompe ben presto nelle vite degli abitanti del borgo.
Inizia così, una storia di leggende immerse nel passato, di preziosi manoscritti, di riti magici, di anime maligne, incantesimi e forze oscure legate a Grottole ma soprattutto ad una donna vestita di nero in grado di seminare terrore nelle notti del paese.
Lucinda e Gregorio proveranno a scoprire cosa lega tutti gli indizi trovati e quale verità si cela dietro ad ogni enigma, una ricerca unica e importante per riportare tranquillità nella cittadina terrorizzata da colei che porta terrore attraverso il suo morso letale.
La storia creata da Saverio Iosca è indubbiamente originale, avvincente e ricca di elementi.
Non solo racchiude in sé tutte le caratteristiche vincenti di un romanzo misterioso, ma si arricchisce degli elementi magnetici tipici dei romanzi gotici del XIX secolo.
Creare un legame tra la Transilvania e Grottole, borgo reale che appare da subito come cristallizzato in un passato di tradizione e storia, è forse l’elemento più incantevole di questo romanzo, un dettaglio che permette alla vicenda di assumere sfumature uniche possibili solo grazie a questa scelta di ambientazione.
Oltre all’ambientazione vincente anche il romanzo, lo stile di scrittura e i personaggi si uniscono dando vita a pagine piacevoli, appassionanti e ricche di continue sorprese.
La scelta di dar vita a un’ipotetica figlia di Dracula in una parentesi tutta italiana attraverso un mistero da decifrare mantenendo le caratteristiche del romanzo gotico sono elementi che ho apprezzato molto in un romanzo che, nel complesso, è davvero piacevole.
“L’ultima luce nella chiesa diruta” è un romanzo curato sia nel contenuto che nella scelta di dettagli raffinati come le illustrazioni sparse tra le pagine e le cartoline e i segnalibri che completano il prodotto.
Saverio Iosca è un geometra libero professionista. Ha vissuto sin dalla nascita a Grottole (MT) e da sempre cerca di comprendere il funzionamento del mondo che lo circonda. Oltre alla sua carriera professionale coltiva una grande passione per la scrittura e la creazione di storie, spesso ispirate ai suoi interessi per il soprannaturale e per le figure leggendarie.
Titolo: L’ultima luce nella chiesa diruta. Il mistero della donna vestita di nero
Autore: Saverio Iosca
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 143
Editore: Bookabook