C’è Jayden Allen, buttafuori di un night club dalla lingua lunga e la scazzottata facile, senza famiglia né pudore. C’è Ethan Rivera, leader di una band country blues, amante dell’ambiente e del cibo vegano, nemico dell’umanità pigra e sperperatrice. C’è Wilbur Ward, proiezionista giù al drive-in, incapace di stare lontano dalla criminalità e dall’immoralità, molto bravo invece a lavarsi la coscienza. C’è Vincent, che ritorna assieme a quel passato atroce di lotte clandestine difficile da cancellare, che sembra avere tutte le intenzioni di rovinare la loro routine grottesca rapendone uno ed ammazzando gli altri due. Ci sono parolacce, droghe allucinogene e qualche bicchiere di vodka di troppo. Ci sono percosse, pugnalate alle spalle, ma anche una forte amicizia fraterna.
Infine c’è Scarlett, misteriosa ragazza dai capelli rosso-fuoco e in calze a rete, coinvolta in questa storia più di chiunque altro e portatrice di innumerevoli e affascinanti bugie.
Il romanzo di Sara Braghin ricorda quelle storie tipiche della letteratura contemporanea statunitense, di luoghi rarefatti e vissuti in cui un gruppo di giovani vivono in modo disinibito un’esperienza di vita dove le proprie emozioni sono poste al centro di ogni avvenimento.
Ecco quindi che l’amore diventa causa di conflitti e dolore, che l’alcol offusca le emozioni più difficili da sopportare e dove le divergenze emergono in modo irrazionale.
“Storia di una bugia” è anche però un romanzo in cui le descrizioni assumono un ruolo fondamentale per intrecciare poesia e schiettezza, l’eleganza delle parole e dello stile narrativo che, insieme alla franchezza degli avvenimenti e dei personaggi, riesce a far emergere un sapore dolce amaro di grande raffinatezza.
La trama ruota attorno a un gruppo di giovani ragazzi, Ethan, Wil e Jayden, ognuno con le sue peculiarità, che riempiono l’ordinaria quotidianità in modo disordinato tra sesso, droghe, alcool e molto altro.
A questo gioco di disinibizione ed eccessi subentra presto un vortice di attriti e violenze che culmina nella ricerca spasmodica di vendetta da parte di un giovane, Vincent, che ha come obiettivo il rapimento di due degli amici e l’uccisione dell’altro. In questo circuito di folle rincorsa e scoordinata ricerca avrà un ruolo fondamentale la bella Scarlett oscillante personalità in cui tutto è il contrario di ciò che appare.
Sara Braghin ha creato un romanzo dalle atmosfere dense e rarefatte in cui eccessi e sregolatezze sono parte della storia.
La narrazione è senza filtri, forte dal punto di vista stilistico ma elegante per le descrizioni che permettono di immaginare in modo vivido ogni avvenimento narrato.
“Storia di una bugia” è uno di quei romanzi che sembra arrivare da molto lontano, una storia di giovinezza e libertà che attraversa le esperienze figlie della disinvoltura e dell’amicizia sfociando poi in un vortice di mistero ad alto tasso adrenalinico.
Un romanzo adatto a chi apprezza il genere velatamente pulp colorato dal lato introspettivo e descrittivo attento e puntuale dei singoli personaggi a cui viene dato ulteriore valore con l’evoluzione di una storia tutta da scoprire
Sara Braghin è nata a Chieri, in provincia di Torino, nel 1992, assistente di studio odontoiatrico nel basso Monferrato, amante folle del proprio lavoro. Così come del genere noir, pulp, dei fumetti di tutto il mondo. Delle emozioni forti e crude.
Ha partecipato e ricevuto segnalazioni nei premi letterari “Autori Italiani”, ed. 2024 (indetto da AutoriItaliani.it), e “Xenia Book Fair”, ed. 2024 (indetto dall’Associazione culturale Xenia Book Fair e dalla Leonida Edizioni), ed è arrivata tra i finalisti del concorso letterario “Pubblica il tuo libro”, ed. 2024 (indetto da Il Filo di Arianna Edizioni), potendo così far parte della raccolta antologica dei migliori autori concorrenti rappresentata in anteprima alla Frankfurter Buchmesse 2024.