Dopo Tutto brucia, l’universo Regina Rossa continua a espandersi con il grande ritorno di Aura, Mari Paz e Sere: tre donne pronte a tutto.
Tutto ciò di cui Aura Reyes ha bisogno è rimanere viva altri dieci minuti. Non è un compito facile. Le altre sono quattro, sono più forti e lei – una figura accerchiata, nel cortile del carcere – non è mai stata brava a difendersi.
O forse sì.Perché Aura deve riprendersi le sue figlie. E anche le sue amiche.
È per questo che ha elaborato un piano che inizierà tra dieci minuti.
Quindi no.
Non ha intenzione di morire oggi.
Fuori dal carcere la aspetta una nuova sfida: dovrà vedersela con i Dorr, una potente famiglia che nasconde molti segreti, la cui ultima erede, Irma, regge le fila di un misterioso Circolo. E c’è una preziosa valigetta da recuperare. Non si sa che cosa contenga, ma di certo il suo contenuto è potenzialmente esplosivo…
Un piano impossibile.
Una fuga senza tregua.
Farsi catturare non è un’opzione.
Se “Tutto torna” va letto come un intermezzo tra il primo romanzo e il terzo, ne salviamo il contenuto e il finale. Se dobbiamo leggerlo come un romanzo in cui veder mutare tre donne ordinarie in tre fameliche guerriere pronte all’azione allora va bene. Ma se dobbiamo valutare questa storia non per l’insieme della trilogia ma per la sua individualità, allora siamo di fronte al primo scivolone di Jurado.
Mentre “Tutto brucia” aveva il pregio di unire protagoniste imbranate ad eventi complessi in nome della vendetta, in “Tutto torna” la situazione scivola a Jurado di mano trasformandosi in un romanzo che non mantiene nessuno degli elementi vincenti del primo per esagerare nell’azione, nella violenza e nelle fitte trame delle incognite che regolano la vicenda.
Il risultato sono pagine macinate senza un filo conduttore chiaro, sicuramente coinvolgenti e ricche di azione, che perdono però le caratteristiche che tanto mi avevano fatto apprezzare il primo volume della serie.
Le tre donne impacciate che agiscono per necessità si trasformano in topi in fuga forgiate da esercito e prigione che agiscono per puro istinto e ordini senza sapere chi, cosa e perché. E questo rende il tutto molto confuso, svenduto sull’altare della cinematografia.
“Tutto torna” è comunque un libro coinvolgente, ricco di azione, di una trama avvincente e con protagoniste promettenti, il problema è forse proprio l’evolvere incerto della storia che sembra un po’ improvvisata in parte lenta e che continua aumentando il grado di violenza, per finire come quei soufflé che a fine cottura implodono con fastidiosi e molesti rumorini.
Jurado apre a un capitolo finale promettendo fuochi d’artificio ma “Tutto torna” è un romanzo vago, violento ed esagerato, uno di quei libri in cui senti che tutto è “troppo” e in alcuni casi avverti anche un narrare volutamente prolisso per allungare la trama.
Se Jurado ha sempre tenuto altissimo il livello dei suoi romanzi, qui abbiamo l’eccezione che conferma la regola, un piccolo inciampo da cui speriamo possa riprendersi nel terzo capitolo di questa serie.
Juan Gómez-Jurado
Nato a Madrid nel 1977, è un giornalista e un romanziere tradotto in quaranta lingue. La trilogia composta da Regina Rossa, Lupa Nera e Re Bianco ha avuto un successo clamoroso, con oltre tre milioni di copie vendute, e l’ha consacrato come l’autore di thriller spagnolo più venduto di sempre, nonché come uno dei massimi esponenti del genere a livello internazionale. Fazi Editore ha inoltre pubblicato i romanzi Il paziente, Cicatrice e Tutto brucia, che inaugura una nuova trilogia anch’essa parte dell’universo Regina Rossa. Da Regina Rossa e da Cicatrice sono state tratte le omonime serie Amazon Prime Video.
Titolo: Tutto torna
Autore: Juan Gómez-Jurado
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 507
Editore: Fazi Editore