Bologna è imbiancata di neve sotto le ultime gelate di marzo. Il commissario Gargano ancora persevera nella folle convivenza con Lello, Ciccio e Riccardo, i tre universitari che erano alla disperata ricerca di un coinquilino pagante. Saranno proprio loro a trovare il cadavere di un senzatetto nei pressi di Villa Spada. Dietro quella morte c’è molto di più però, un omicidio volontario, un passato turbolento e un mistero irrisolto che tormenterà il commissario per giorni. L’aiuto di una giornalista lo porterà a scavare nella giusta direzione fino a mettere a repentaglio la propria vita. Nel frattempo c’è anche altro a cui pensare però, il Ciccio è stato licenziato dal supermercato. Accusato di furto sul luogo di lavoro continua a dichiararsi innocente e Gargano dovrà fare tutto il possibile per scagionarlo. Spaccati della vita universitaria, comicità cinica e simboli della città studentesca saranno la cornice perfetta per le vicende criminali affrontate dal commissario Gargano. Il nostro protagonista indiscusso, divorziato, solo e randagio convive con tre anomali universitari dalle abitudini discutibili.
Il commissario Gargano è un uomo divorziato che rispetta la sacralità della domenica alzandosi lentamente nella casa che divide con tre studenti universitari: l’unico obiettivo è quello di farsi un caffè e poltrire nell’appartamento di Bologna in cui risiede dopo un passato tormentato e un divorzio alle spalle.
La tranquillità viene scossa quando i suoi inquilini, giocando nella neve di Villa Spada, trovano il corpo di un clochard, un uomo amato da tutti e tramortito senza apparente motivo.
Ivo, questo il nome del senzatetto, non possiede nulla e nessun movente apparente potrebbe giustificare quell’omicidio.
L’uomo era benvoluto da tutti, giocava a scacchi in un bar ed era parte della quotidianità cittadina, solamente accompagnato dall’inseparabile volume di Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, preso in prestito anni prima in carcere.
Proprio quel libro sembra essere la chiave per capire cosa sia successo all’uomo e l’unico ad accorgersene sembra un detenuto, bibliotecario del carcere, che dalla televisione apprende la notizia e ne rimane scosso.
Chi ha compiuto questo atroce gesto? E perché quel libro sembra essere così importante?
Il romanzo di Paolo Martini è un godibile giallo ambientato a Bologna che, attraverso un ventaglio variegato di personaggi, conduce il lettore in un trama enigmatica che ruota attorno a tre casi distinti.
Il primo è quello relativo alla morte di Ivo, il secondo coinvolge uno dei coinquilini del commissario e il terzo segue la vicenda passata che ossessiona Gargano.
Questo concatenarsi di avvenimenti e incognite rende la lettura affascinante e trascinante, un esempio valido di letteratura gialla che si inserisce perfettamente nel multiforme panorama del noir italiano.
La narrazione è sempre in evoluzione, scelta e tratteggiata per unire ai momenti di indagine anche siparietti ironici e leggeri.
I personaggi così diversi e coesi, descritti tra quotidianità e carriera professionale, consentono il naturale crearsi di simpatie ed empatie che potranno solo ampliarsi nei probabili volumi futuri.
Il caso è non particolarmente complesso ma ben costruito e ha tutte le caratteristiche per una trama efficace e congrua che rispecchia dinamiche, formato e schema del giallo classico.
Un romanzo che mi ha coinvolta, incuriosita e che ha riempito qualche ora piacevole tra atmosfere fredde ed enigmi da decifrare nell’affascinante ambientazione di una Bologna imbiancata dalla neve.
“Villa Esse. Un delitto sui colli” è la genesi di una promettente serie gialla che, già dal finale aperto, apre al seguito!
Paolo Martini, nato a Roma nel 1997 e cresciuto a Bologna.
Professione tecnico ortopedico, appassionato di gialli e thriller.
Titolo: Villa Esse. Un delitto sui colli
Autore: Paolo Martini
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 208
Editore: Damster