Giudizio Sintetico
Chi risolve l’omicidio, salva il mondo!
Fuori dall’isola non c’è nulla: il mondo è stato distrutto da una fitta nebbia che ha invaso il pianeta, devastando tutto e ucci dendo qualunque forma di vita. Sull’isola, invece, ogni cosa è idilliaca: la natura è rigogliosa, l’aria pulita e centoven tidue persone vivono in perfetta armonia, sorvegliate da Niema, suo figlio Hephae stus e Thea, tre scienziati che sono stati in grado di proteggere quel luogo paradisiaco dalle insidie esterne. Gli abitanti del villag gio hanno poche pretese, si accontentano di pescare, coltivare i campi e godere dei frutti della terra e se hanno un dubbio pos sono appellarsi ad Abi, un’entità che ognu no di loro sente nella propria mente. L’im portante è che rispettino sempre il copri fuoco e le regole imposte dagli scienziati. Fino al giorno in cui, con orrore degli isolani, Niema, la scienziata più anziana, viene trovata brutalmente uccisa.
Oltre ad aver lasciato l’intera isola sotto shock, l’omicidio ha innescato un abbassamento del sistema di sicurezza intorno all’isola, l’unica cosa che teneva a bada la nebbia. Se il caso non verrà risolto entro 107 ore, la nebbia soffocherà l’isola e tutti i suoi abitanti. Ad aggravare la situazione c’è che il guasto nel sistema ha anche cancel lato la memoria di tutti gli abitanti: nessu no ricorda più ciò che è accaduto la notte precedente, il che significa che qualcuno sull’isola è un assassino e non sa di essere. Nel frattempo, il tempo stringe.
Il nuovo romanzo di Stuart Turton mette da parte le atmosfere ruggenti dei precedenti romanzi per condurci in una storia distopica ai confini del mondo, un’isola dove sopravvive l’ultimo spicchio di umanità, un’isola ai confini del mondo circondata da una nebbia che tutto uccide e tutto copre, un’isola popolata da 122 persone che vivono nei resti, riconquistati dalla natura pezzo per pezzo, di una vecchia base navale.
È un’isola di persone che vivono la quotidianità in piena unione comunitaria dove convivono i Savi, uomini e donne legate al “mondo ormai perduto” devote alla scienza e all’insegnamento, e persone che quel mondo non l’hanno conosciuto.
È anche un’isola dove tutti nascono e crescono con una voce nella testa, quella di Bia, che vede, ascolta e si intrufola nei pensieri.
In questa utopica società ristretta si accettano le regole dettate dai Savi e la vita scorre ordinaria e statica: c’è il coprifuoco, ci sono persone che cercano vecchi reperti tecnologici da studiare e dove tutte le persone passano la vita a produrre e contribuire al benessere della comunità fino si sessant’anni, che è l’età in cui Bia concede la morte nel sonno.
È un villaggio strano, artefatto, dove gli abitanti sanno che qualcosa di inspiegabile avviene la notte mentre dormono, dove le domande sono molte più delle risposte, ma vengono accettate perché così sono stati educati. L’unica ad interrogarsi davvero, a voler capire senza vivere nell’ignoranza e nell’indifferenza è Emory, una giovane che dalla massa emerge per la sua sete di verità, una verità che qualcuno ha fatto di tutto per tenere nascosta, fino ad ora.
Perché qualcosa interrompe un mondo che sembra il fantoccio artefatto di qualcuno: una mattina il villaggio si sveglia alla solita ora, un incendio però sta divorando uno dei magazzini, all’interno ci sono diversi corpi senza vita, tra loro uno dei tre Savi. In più, gli abitanti hanno lividi, appaiono emaciati e alcuni notano delle stranezze: indizi sparsi infatti, sembrano voler condurre ad avvenimenti accaduti la notte scorsa di cui nessuno ricorda nulla.
Cosa sta succedendo su questo ultimo baluardo della Terra? E cosa si nasconde dietro a questa sensazione di artefatto?
Emory verrà incaricata di risolvere l’enigma legato all’omicidio, morte su cui grava un drammatico countdown: se la donna non ricostruirà i fatti della notte precedente e troverà l’assassino, la nebbia inghiottirà l’isola con tutti i suoi abitanti…
Stuart Turton si supera: con questo romanzo non solo crea una storia distopica, che anche da sola avrebbe retto e intrigato, ma la arricchisce con un delitto e un’indagine serrata che scoperchia l’intreccio fitto che caratterizza la vicenda nel suo insieme.
“L’ultimo omicidio alla fine del mondo” è un punto d’incontro tra 1984, Sherlock Holmes e Lost, pazzesco vero?
Le atmosfere sono magiche e inquietanti allo stesso tempo: da una parte la natura che emerge dalle crepe degli edifici inondando tutto e dall’altra la nebbia, i divieti e la sensazione di artefatto che governa tutto celandosi dietro il mistero che ricopre la quotidianità del villaggio.
“L’ultimo omicidio alla fine del mondo” è un romanzo distopico che, oltre ad attrarre e coinvolgere, parla al lettore di controllo, coscienza collettiva, umanità e società, sottintendendo messaggi che emergono in ogni parte di questa storia.
È la vicenda di un luogo utopico dove la violenza, la rabbia, la fame e tutti i mali del mondo non esistono più, una bolla che dovrebbe tutelare e che invece somiglia sempre più ad una prigione.
Ed è qui che avviene il colpo da maestro: nelle pieghe della storia distopica prende vita l’indagine serrata di una donna che non riesce a sottostare alle regole: protagonista perfetta di un giallo ai confini del mondo e fuori da qualsiasi schema ordinario.
Un’idea geniale che solo Turton poteva raccontare in modo magistrale, intrappolando il lettore dall’inizio alla fine con stravolgimenti, colpi di scena e una curiosità devastante che, come acqua per un assetato, richiede sempre più di essere colmata fino all’ultima goccia dell’ultima parola scritta in questo libro.
Un libro complicato e intricato che unisce due generi molto diversi saldati dal talento di Turton, un libro che difficilmente avrei letto se non avessi saputo che, da un autore di questo calibro, nessun prodotto può risultare banale.
Stuart Turton si è laureato in filosofia, ha lavorato in una libreria di Darwin, insegnato inglese a Shanghai, collaborato per una rivista di tecnologia a Londra, scritto articoli di viaggio a Dubai. Ora è un giornalista freelance e, dopo Le sette morti di Evelyn Hardcastle, il suo primo romanzo, uno dei più acclamati scrittori inglesi.
Titolo: L’ultimo omicidio alla fine del mondo
Autore: Stuart Turton
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 407
Editore: Neri Pozza