Il vento è mia madre
– Bear Heart e Molly Larkin –
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 260
Editore: Il punto d’incontro
Nel 1938, un giovane Creek cammina a piedi nudi in una tana di serpenti a sonagli. È il suo primo passo nella strada della sua iniziazione alla “Via-di-Medicina”. Dopo sessant’anni questo ragazzo, diventato un saggio anziano di nome Bear Heart (Cuore d’Orso), racconta la sua storia.
Attraverso racconti suggestivi, esempi pratici e aneddoti curiosi, Bear Heart impartisce il suo insegnamento semplice ed essenziale, toccando temi importanti e profondi quali il potere personale, la guarigione spirituale, la sofferenza, l’amore e lo spirito di comunione con la terra. Leggendo e meditando sulle parole di Bear Heart, il lettore è naturalmente portato a riflettere sulla propria vita e sul modo di rapportarsi a essa, imparando a conoscere nuovi punti di vista. Il racconto di Bear Heart, infatti, rivela che la saggezza tradizionale delle tribù può rappresentare un prezioso strumento di guarigione emotiva e spirituale per il mondo moderno.
Il vento è mia madre costituisce una rara combinazione di applicazioni pratiche e verità universali. Il suo messaggio, al tempo stesso mistico e pratico, ci fa capire come valga davvero la pena vivere per qualcosa, per un ideale, per un cammino di fede. Bear Heart ci narra la sua storia, fatta anche di eventi dolorosi, ma così facendo ci offre la sua testimonianza di una vita vissuta tanto intensamente da far sì che la semplice lettura di questo libro possa trasformare le persone, ispirandole a volgersi verso valori più genuini ed elevati.
Immergersi in culture lontane è sempre molto affascinante soprattutto quando quest’immersione arricchisce di conoscenza gli occhi di chi legge.
“Il vento è mia madre” è uno spaccato autentico, vivido e sicuramente ricco di fascino che racconta la storia di Cuore D’Orso, uomo-medicina Creek che affronta racconti e aneddoti intrisi di spiritualità, natura, usi e costumi.
Attraverso l’esperienza e la saggezza personale, Cuire D’Orso affronta temi profondi che offrono un punto di vista alternativo e privilegiato sulla vita e su tutte le sfumature ad essa legate, prerogativa questa di chi ha vissuto sempre in concerto armonioso con natura e interiorità.
C’è la terra con il creato, i sentimenti ma anche tanta introspezione che invita a dialogare con noi stessi affrontando questioni su cui, per questioni forse culturali, non ci soffermiamo quasi mai.
In queste pagine la narrazione è fitta e si divide in capitoli che affrontano diverse tematiche ed esperienze: partendo dall’iniziazione, attraverso un’esperienza quasi mistica e impensabile, passando poi per la cura interiore di sé fino alla capacità di vivere appieno attraverso l’amore, il dialogo, la religione e tanto altro.
Un libro perfetto per chi vuole conoscere culture diverse e molto lontane da noi che riescono però, attraverso l’esperienza, a fornire punti di vista interessanti e molto affascinanti sui valori collettivi che legano il mondo.
__________________________________________________________________
Marcellus “Bear Heart” Williams (1918-2008) è stato uno degli ultimi Uomini di Medicina tradizionali della Muscogee Creek Nation.
I suoi insegnamenti comprendevano la conoscenza di molte tradizioni, perché era un ministro battista ordinato, “uomo della strada” (sacerdote officiante) della Native American Church e rinomato consigliere spirituale.
Parlava tredici lingue dei Nativi Americani ed era considerato un leader spirituale multi-tribale, interpellato a livello internazionale per il suo lavoro di guarigione. Molti sono stati coloro che hanno avuto bisogno del suo aiuto, tra cui persone che affrontavano malattie, dipendenze, solitudine e morte.
Ha frequentato l’Oklahoma City College e il Bacon College di Muscogee. Successivamente si è diplomato in greco biblico e ha conseguito una laurea in teologia presso l’Andover Newton Theological Seminary di Boston, Massachusetts.
Ha parlato all’inaugurazione dello Smithsonian Native American Museum ed è stato consigliere spirituale dei vigili del fuoco e delle loro famiglie dopo la tragedia di Oklahoma City nel 1995.
Direttore per vent’anni del programma di conservazione culturale per la Commissione per gli affari indiani dell’Oklahoma, è stato il relatore principale all’Indian Public Health Service e US Forest Service-Employee Development.
Ha rappresentato i medici nativi americani alla Conferenza sciamanica mondiale in Austria nel 1985 ed è stato il relatore principale alla World Shamanism Conference di Garmish nel 2000.