Recensione Troverò la chiave di Alex Ahndoril

Troverò la chiave

– Alex Ahndoril –

Formato: Copertina rigida

Pagine: 288

Editore: Longanesi

L’uomo che si presenta nell’ufficio dell’agenzia investigativa di Julia Stark un lunedì di agosto è il cliente che tutti vorrebbero. Si chiama PG Mott e a Stoccolma tutti sanno chi è, tutti conoscono la sua famiglia, per una semplice ragione: è ricchissimo.
PG ha un problema che solo Julia Stark può risolvere: la sua vita è precipitata all’improvviso, e senza alcuna spiegazione, in un terribile enigma. Sconvolto, PG racconta a Julia che, all’indomani di una cena di famiglia, ha trovato sul proprio cellulare la foto di un uomo legato, gravemente ferito e incappucciato. PG non ricorda di aver scattato quella foto, né sembra riconoscere la persona immortalata.
Ma non è la prima volta che PG non ricorda qualcosa: la sua vita è tutt’altro che specchiata, tra vizi, abuso di alcol e di psicofarmaci.
Julia capisce subito che il caso è più complesso di quanto può sembrare e chiede aiuto all’unica persona che, nonostante tutto, può aiutarla. Si chiama Sidney Mendelson, è un poliziotto e, soprattutto, è il suo ex marito. E forse, a dispetto del passato tragico che li ha divisi, Julia potrà riavvicinarsi a lui… Ma giunti nella villa di famiglia dei Mott, Julia e Sid presto intuiscono che, sotto la patina di vestiti eleganti, cene da gourmet e vini costosi, scorrono tensioni, invidie e rivalità. E violenze.
Una cosa è certa: la verità si nasconde tra i misteri della famiglia. E anche quando il caso sembra per tutti ormai chiuso, l’intuito infallibile di Julia saprà vedere lontano…

I coniugi “Lars Kepler” si sfilano temporaneamente dai panni di maestri del thriller per approdare sulle sponde del più “blando” romanzo giallo.

La protagonista della serie è Julia Stark, donna segnata da una cicatrice che, claudicante sul suo bastone, gestisce un’agenzia di investigazione privata. Per risolvere il primo caso chiede aiuto all’ex marito Sid per il quale nutre ancora un forte sentimento.

Il caso protagonista di questo romanzo si presenta quando un uomo spaventato si presenta all’agenzia con la fotografia di un corpo senza vita e incappucciato, fotografia presente nel suo telefono di cui però non ricorda nulla. Julia parte per la magione dell’uomo dove, nella grande proprietà, vive l’intera famiglia Mott, famiglia in cui segreti oscuri aleggiano tra le fitte foreste che separano le abitazioni di tutti i membri.

Parto con il dire che preferisco di gran lunga Lars Kepler a Alex Ahndoril. In questo primo romanzo della serie gialla, dei due autori fenomenali nel thriller non ho trovato nulla e sinceramente, al momento, non sono motivata a leggere il secondo romanzo. La protagonista è stereotipata, saccente e anche sottona (non saprei come altro definirla) quindi non mi ha particolarmente colpita, l’ho trovata anche a tratti fastidiosa.

Il caso è ben articolato narrato però senza grandi tensioni, suspance o prove tangibili delle indagini, questo rende tutto molto piatto, riempito solamente da un numero spropositato di dialoghi che accetto unicamente nei romanzi di Agatha Christie.

Poteva essere un giallo con tutte le caratteristiche vincenti di due autori di altissimo livello, invece “Troverò la chiave” è un esperimento per nulla riuscito che mette anche in imbarazzo per la differenza di livello che il cambio di genere letterario ha avuto negli autori.

ALEX AHNDORIL è il nuovo pseudonimo di LARS KEPLER, nome dietro il quale si celano i coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril. Entrambi sono scrittori, ma nel 2009 hanno deciso di sospendere momentaneamente le loro carriere separate per scrivere un romanzo insieme. Ne è nato il caso editoriale europeo del 2010, L’ipnotista, il romanzo che ha scalzato dalla vetta delle classifiche svedesi la trilogia di Larsson, e che ha inaugurato la fortunata e amatissima serie di romanzi con protagonista il commissario Joona Linna, tutti pubblicati da Longanesi

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