Le piccole libertà
– Lorenza Gentile –
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 320
Editore: Feltrinelli
Oliva ha trent’anni, una passione segreta per gli snack orientali e l’abitudine di imitare Rossella O’Hara quando è certa di non essere vista. Di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo, il sogno di ogni madre. Nessuno immagina che soffra di insonnia e di tachicardia, e che a volte senta dentro un vuoto incolmabile. Fa parte della vita, le assicura la psicologa, e d’altronde la vita è come il mare: basta imparare a tenersi in equilibrio sulla tavola da surf. Ma ecco arrivare l’onda anomala che rischia di travolgerla. Dopo anni di silenzio, la carismatica ed eccentrica zia Vivienne – che le ha trasmesso l’amore per il teatro e la pâtisserie – le invia un biglietto per Parigi, dove la aspetta per questioni urgenti. Oliva decide di partire senza immaginare che Vivienne non si presenterà all’appuntamento e che mettersi sulle sue tracce significherà essere accolta dalla sgangherata comunità bohémienne che fa base in una delle più famose librerie parigine, Shakespeare and Company. Unica regola: aiutare un po’ tra gli scaffali e leggere un libro al giorno. Mentre la zia continua a negarsi, Oliva capisce che può esserci un modo di stare al mondo molto diverso da quello a cui è abituata, più complicato ma anche più semplice, dove è possibile inseguire un sogno o un fenicottero, o bere vino sulla Senna con un clochard filosofo. Dove si abbraccia la vita invece di tenersene a distanza, anche quando fa male. E allora, continuare a cercare l’inafferrabile Vivienne o cedere al proprio senso del dovere e tornare a casa? E soprattutto: restare fedele a ciò che gli altri si aspettano da lei o a se stessa? Quando tante piccole libertà finiscono per farne una grande, rinunciarci diventa quasi impossibile. “Ci sono piccole libertà che ci cambiano per sempre. Perché tante piccole libertà ne fanno una grande.”
Parigi, la libreria “Shakespeare and Company”, una zia da incontrare dopo tanti anni, nuovi incontri e una vita tutta da riscrivere.
Questi sono gli elementi di “Le piccole libertà” di Lorenza Gentile che, con una scrittura elegante e raffinata, ci porta ad accompagnare Oliva in un’avventura parigina capace di farle mettere in discussione la sua intera vita, il suo rapporto con i genitori, con il lavoro e con il fidanzato, incoraggiata da un invito di una zia uscita da tempo dalla sua vita.
Un appuntamento davanti alla libreria “Shakespeare and Company” a Parigi è il punto di partenza di un viaggio che saprà rivoluzionare la vita di Oliva incentivata da una zia che si fa attendere e che contemporaneamente sprona la nipote a mettersi in gioco.
Sebbene io sia una mente molto razionale e non condivida alcuni comportamenti della protagonista (che ho trovato un po’ infantili ed egoistici) è impossibile non simpatizzare e parteggiare per Oliva e per il suo futuro, un foglio da cancellare, stirare e riscrivere.
“Le piccole libertà” è un romanzo vestito da caccia al tesoro che inneggia al cambiamento e all’ascolto della voce intima che sussurra cosa è davvero importante per noi superando le etichette sociali a beneficio di quell’esperienza improvvisata frutto dell’istinto e, a tratti, del caso.
Una lettura delicata e piacevole che avrei tagliato leggermente per non perdere curiosità nei confronti del mistero attorno a zia Vivienne ma che in generale promuovo largamente.
Lorenza Gentile è un’autrice davvero brava che sa creare storie dalle tinte pastello, personaggi indimenticabili inserendoli in ambientazioni sempre ricche di fascino, un’autrice che merita visibilità e attenzione!
Lorenza Gentile (Milano, 1988) è cresciuta tra Firenze e Milano, è laureata in Arti dello Spettacolo alla Goldsmiths University di Londra e ha frequentato la scuola internazionale di Arti Drammatiche Jacques Lecoq di Parigi. Nel 2011 ha vissuto e lavorato nella celebre libreria parigina Shakespeare and Company, e da quell’esperienza è nata l’ispirazione per questo romanzo. Ha pubblicato Teo (Einaudi Stile Libero, 2014; premio Edoardo Kihlgren, premio Seminara – Rhegium Julii e premio dei Giovani critici della Literaturhaus di Vienna), tradotto in Germania, Spagna e Corea, e La felicità è una storia semplice (Einaudi Stile Libero, 2017).