Alice nel paese delle meraviglie
– Lewis Carrol, illustrazioni di Benjamin Lacombe –
Formato: Copertina rigida
L’universo surrealista di Alice nel paese delle meraviglie arriva finalmente in Italia nella spettacolare versione illustrata da Benjamin Lacombe, ormai noto al pubblico italiano per il suo personalissimo stile. Un’esperienza immersiva che getta uno sguardo nuovo e fresco su uno dei classici più amati da ragazzi e adulti di tutto il mondo… nonché una splendida occasione per tornare nella tana del Coniglio Bianco insieme ad Alice e alle sue avventure! L’ippocampo inaugura così un’entusiasmante collaborazione con Benjamin Lacombe, la cui arte si sposa alla perfezione con l’assurdo dell’opera e con la bizzarra bellezza della trama, in un misto di umorismo e di poesia. (Fonte)
“Sapeva che sarebbe stato sufficiente aprire gli occhi per tornare alla sbiadita realtà senza fantasia degli adulti.” L.Carroll
Benjamin Lacombe è un illustratore francese, nato a Parigi nel 1982. Nel 2001 inizia i suoi studi artistici presso l’Ecole Nationale Superieure des Arts Decoratifs de Paris (ENSAD) e contemporaneamente, a soli diciannove anni firma il suo primo libro di fumetti e illustrazioni.
Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson.
Scrittore inglese, studiò a Rugby e a Oxford, nel Christ Church College, dove rimase poi sino al 1881 come lettore di matematica pura, scienza alla quale dedicò numerosi trattati.
Di carattere assai timido, C. fu grande amico (e fotografo) di alcune bambine, e per una di esse, Alice Liddell, scrisse Alice nel paese delle meraviglie (Alice’s adventures in Wonderland, 1865).
Quest’opera, la più nota e amata della letteratura infantile inglese, ha esercitato una forte attrazione anche sui lettori adulti per il peculiare gusto del gioco logico e verbale. Alle avventure di Alice C. diede un seguito con Attraverso lo specchio (Through the looking-glass, 1871), che ebbe un successo quasi altrettanto vasto.
I personaggi, che nell’opera precedente erano carte da gioco, in Attraverso lo specchio sono pezzi del gioco degli scacchi; il loro comportamento è determinato dalle regole della partita, ma si colora di originalissimi toni comici. La facoltà, per eccellenza infantile, di osservare con perfetto candore la realtà servì a C. per mettere a nudo le assurdità e le incoerenze della vita adulta e per dar vita a incantevoli giochi basati sulle regole della logica.
La caccia allo Snark (The hunting of the Snark, 1876), in apparenza una buffa poesia nonsense, nasconde possibilità di interpretazione simbolica che hanno affascinato la critica moderna.
Minore popolarità è toccata a Silvye e Bruno (1889), opera minacciata da un sentimentalismo moraleggiante.