Storia di una grande finzione
– Paola Palmisano –
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
“Storia di una grande finzione” si dilata nel tempo, scandito in pochi anni che rappresentano un’intera esistenza. La protagonista non ha nome e per diverso tempo, nemmeno una personalità ben definita. Il suo primo maestro, chiamato con il nome comune di Meister, la guida alla ricerca della verità esistenziale e universale, accompagnandola come un’ombra nella vita di quella che lui chiama “allieva”. La vita della protagonista è una finzione, divisa dalla personalità ambiziosa e profonda, sempre insoddisfatta, sempre alla ricerca di qualcosa di indefinito. La depressione, la presenza assenza delle persone, l’amore verso un drogato di nome Leggerezza e verso un uomo tranquillo di nome Semplicità, sono elementi chiave nella comprensione finale di ogni cosa. “Storia di una grande finzione” è il libro di tutti e il libro di nessuno.
L’elemento più impattante nella lettura di questo libro è la profondità dei sentimenti che legano i protagonisti di queste pagine in relazione ad uno scritto breve e decisamente piacevole.
Analizzando questo scritto oltre il perimetro della storia, colpisce il voler condurre agli occhi del lettore uno di quei rapporti – che a più riprese si è proposto nella storia – tra un allievo e il suo maestro.
In queste pagine la protagonista, che viene definita ma non descritta, affronta un percorso intimo e di analisi accompagnata da un confronto costante con un maestro (anch’egli indefinito ma a cui viene attributo il nome di Meister) i cui caratteri sono un misto tra quelli degli antichi saggi orientali e i grandi vecchi protagonisti delle saghe tipiche del Nord Europa.
Negli interrogativi che vengono affrontati dall’allieva e dal maestro, vengono introdotte anche due figure maschili che si capisce abbiano, o abbiano avuto, una grande importanza nella vita della protagonista, chiamati Semplicità e Leggerezza, due nomi che descrivono in modo immediato, e poi approfondito, ciò che rappresentano per lei.
Lo scambio che avviene tra i protagonisti all’interno dei dialoghi presenti nel romanzo ha riportato un po’ alla mente i dialoghi tra i grandi maestri della cultura classica e i loro studenti.
Saggezza e giovinezza si fondono, si confrontano e si scontrano, offrendo a chi legge numerosi spunti per riflettere anche su se stessi.
Proprio per questo motivo, appare evidente al lettore che le pagine di Paola Palmisano possano parlare ad ognuno di noi, un viaggio affrontato insieme alla protagonista dove il lettore può assorbire ciò di cui hai bisogno per compiere anche esso un viaggio introspettivo e analitico.
Storia di una grande finzione proietta nell’epoca del lettore confronti, sentimenti e sensazioni che possono legare tutti ma appartenere a nessuno, un tratteggio indefinito, lasciato a tratti metaforico e onirico, che parla di elementi di vita racchiudendo contenuti di grande valore in poche pagine.