La storia di Linx Inizia presentandoci una Milano futura, in un futuro caotico, decadente e malsano dove i replicanti, o cyborg, sono diventati come noi, provano quello che proviamo noi, vivono la vita come una sopravvivenza quotidiana esattamente come noi e sanno anche dire “No”, ribellandosi.
Sono indistinguibili, hanno gli stessi diritti e, in talune circostanze, sovrastano la libertà degli umani stessi.
E qui, entra in gioco Linx che, dopo la morte di Asia, il suo più grande amore, da impiegato si è trasformato in cacciatore di depleti, non un gesto di odio nei confronti di questi replicanti animati ma imperfetti e che rappresentano un pericolo per quella razza umana perennemente insoddisfatta, creatrice di una condizione sociale inaccettabile.
Una ricerca della perfezione e della soddisfazione di disegni impensabili e imprevedibili che avranno un epilogo inaspettato anche per lo stesso Linx.
Le prime pagine di questo romanzo sono dedicate proprio ad accompagnare il lettore all’interno di questa società descrivendone i vizi, il marcio, le abitudini, gli estremismi economici, lo sfondo metropolitano e il tessuto sociale anche legato alle diverse stratificazioni.
Tra lavoro e vita privata Linx ci accompagna in una giornata tipo di questa vita così complessa, un arco di 24 ore in cui convergono riflessioni, emozioni, pensieri ma anche rapporti umani minati dallo scorrere degli eventi.
Come dice la trama, questo è un romanzo multiforme, un thriller fantascientifico che pone al suo interno una grande capacità costruttiva dello sfondo su cui si svolge la storia ma anche un’unione di vicissitudini, di azione e di tessuto narrativo molto complesso.
Il romanzo che Luca Giribone ha creato è l’unione descrittiva di una Milano futura, di una vita che affronta gli strati estremi di una società al collasso soggiogata dalla tecnologia divenuta tutt’uno con l’umanità ma anche un tentativo originale di raccontare il contrasto che l’imperfezione umana può presentare di fronte a soggetti tecnologici sempre più perfetti.
Come sempre Giribone crea storie originali e le sviluppa in modo imprevedibile ma di grande impatto con trame stratificate e colpi di scena che si susseguono per tutta la durata della lettura.
La continuità dei romanzi di Giribone, che seguono un filo logico tra genere e contenuti mostrano invece, in questo nuovo romanzo, grande crescita nella creazione di una trama capace di stupire pagina dopo pagina, non tanti per azione e quanto per senso e complessità degli spunti di riflessione.
A parer mio qui siamo di fronte al capolavoro di Luca Giribone e, detto da me che in questo genere sto ancora prendendo le misure, credo possa valere doppio.
Un romanzo coinvolgente, ben scritto, con una parte di sensazione e introspezione molto marcata, molto vivida, per quanto la storia sia ambientata in un futuro inimmaginabile creato però con grande raziocinio.
Storia che entra nel vivo già dalle prime pagine dove, ritrovando la mia città così mutata, così decadente e così lontanissima da come è oggi, ha saputo intrappolarmi e dalla quale mi sono piacevolmente lasciata trasportare.
Lo stile narrativo scelto dall’autore è molto originale perché sembra affidare a queste pagine una storia da raccontare a noi, abitanti di un passato che ci appare già compromesso ma che giunge, visto dagli occhi di questo ragazzo, ancora un piccolo periodo felice e “sano”.