Niente di nuovo sotto il Sole
– Paolo Gullì –
Nella vita nulla avviene né come si teme né come si spera.
(Alphonse Karr)
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
Un ragazzo qualsiasi abituato a sbarcare il lunario al call Center di una enorme azienda. Uno dei tanti giovani con una vita comune. La settimana lavorativa è appena terminata. Nihil, questo il suo nome, sta per imbattersi in quella che per lui sarà l’assoluta verità. Una verità della quale avrebbe fatto volentieri a meno.
“Va letto come si guarderebbe un bel film, oppure guardato come si leggerebbe un buon libro” è il consiglio fondamentale che si legge nell’introduzione e a cui dobbiamo attenerci per poter assorbire la storia che appare da principio razionale per poi trasformarsi in qualcosa di inaspettato.
Il protagonista di questa storia, Nihil, è un ragazzo comune che lavora in un call center e che vive una quotidianità non dissimile da quella di ognuno di noi.
È un bravo osservatore, metodico, e non manca di ricordare i visi delle persone che incontra.
Proprio da uno di questi incontri, in una giornata che esula dalla normalità, Nihil prenderà coscienza che la sua vita non è piatta e routinaria come credeva ma anzi, ciò che gli verrà rivelato andrà oltre ogni aspettativa, sua e del lettore.
Il romanzo breve di Paolo Gullì racchiude una storia sospesa tra l’onirico e il reale, che svolta, poco dopo la metà del libro, con un colpo di scena che spiazza il lettore.
Devo sinceramente dire che il colpo di scena in questione non mi è nuovo, ho letto di recente proprio un altro romanzo che conteneva un simile sviluppo narrativo, seppur elaborato in modo diverso.
Gullì ha trovato la chiave giusta per dare senso a una storia che inizialmente si presenta con dei tratti decisamente più comuni e che invece stravolge tutto con un’evoluzione originale.
Bella la copertina curata da Boban Pesov che fa quasi da scrigno a poco più di cento pagine uniche nel loro genere.
Devo ammettere che il genere narrativo a cui appartiene l’opera di Gullì non è tra quelli a me più congeniali.
Trovo che la storia e l’ottima scrittura che la accompagna sia adatto a un pubblico aperto a storie fuori da comune e in grado di assaporare i piani di astrazione che caratterizzano tutte queste pagine.