Ho adottato Pippi Calzelunghe
– Le amiche che vorresti e dove trovarle –
Masini Beatrice , Negrin Fabian
Esattamente alle dieci del giorno seguente sollevò dalla veranda il suo cavallo e un minuto dopo tutti gli abitanti della cittadina si precipitarono alla finestra per vedere di chi fosse quel cavallo imbizzarrito. Perchè erano convinti si trattasse proprio di un cavallo imbizzarrito.
Invece era soltanto Pippi che aveva fretta di arrivare a scuola Giunse nel cortile al galoppo più sfrenato, balzò dal cavallo in corsa, lo legò a un albero e spalancò la porta della classe con tale violenza che Tommy e Annika, insieme con i loro bravi compagni di scuola, sobbalzarono nei banchi.
“Salute a voi!” esclamò Pippi agitando il suo ampio cappello. “Arrivo in tempo per le mortificazioni?”
Ripensando alla mia infanzia non posso che ricordare le ginocchia sbucciate, i vestiti perennemente sporchi, l’assenza di paura e la crescente voglia di autonomia.
Sarà forse per queste caratteristiche, o forse per la quantità crescente di lentiggini sul mio viso, che ad un certo punto ho sviluppato una vera e propria fissazione per Pippilotta Viktualia Rullgardina Succiamenta Efraisilla Calzelunghe , alias Pippi Calzelunghe, bambina dalle infinite qualità, capace di trasformare la paura in divertimento e ogni pomeriggio in una grande avventura.
Non ci ho messo quindi molto tempo a decidere di “adottare” la mia beniamina d’infanzia per l’uscita in libreria di “Le amiche che vorresti e dove trovarle” di Beatrice Masini e Fabian Negrin, volume colorato e decisamente ricco, che permette a chiunque decida di avvicinarsi, di conoscere, scoprire e apprezzare ventidue differenti e variegati ritratti di eroine letterarie.
Caratterizzate tutte da una voglia sfrenata di distinguersi e varcare i confini dettati dalla società in cui sono nate, le troviamo raccontate e definite attraverso dettagli unici e personalizzati per ognuna di esse.
Da Emma Bovary a Jane Eyre, da Lady Chatterley a Anna Karenina, da Jo alla nostra Pippi Calzelunghe, fino ad arrivare alle modernissime Matilde di Roald Dahl o Mina di David Almond, questi sono alcuni dei ventidue nomi che Giunti ha selezionato per colorare questo volume.
Nel 1941 Karin, la figlia di Astrid Lindgren, ebbe una polmonite e ogni sera la madre si sedeva vicino al suo letto e le raccontava delle storie e fiabe. Accadde che una sera Karin le chiese la storia di Pippi Calzelunghe, un nome che si era inventata al momento: vista la stranezza del nome, la Lindgren decise che anche la storia della bambina dovesse essere oltremodo fuori dal comune. A Karin piacque così tanto la prima storia di Pippi che ne chiese sempre altre e negli anni seguenti Pippi divenne il principale personaggio dei racconti di casa Lindgren. Nel 1944, a causa di una caduta sul ghiaccio, la Lindgren si slogò una caviglia e fu costretta a letto. In quei giorni stenografò le storie di Pippi e scoprì che scrivere era divertente quanto leggere. Successivamente trascrisse Pippi in un manoscritto, da lei anche illustrato, che donò alla figlia per il suo decimo compleanno.
Pippi Calzelunghe fu poi pubblicato nel 1945
Ritornando alla nostra Pippi, e alla tranquilla cittadina di Visby, in Svezia, sono davvero tante le avventure che ci vengono raccontate dalla creatrice del romanzo, Astrid Lindgren tanto che ho deciso di ritornare a Villa Villacolle in compagnia del mio bimbo ogni sera, prima della nanna.
Proprio quando aspettavo Mattia, decisi di creare una collezione di DVD dedicati alla celebre serie TV del 1969 che, sempre da piccola, aspettavo con ansia.
Unendo all’immaginazione l’aiuto scenografico dato dalla serie TV è sempre un piacevole tuffo nel passato ritrovare un’amica indipendente, forte e sorridente che riesce, in ogni capitolo, a lasciare il cuore leggero e pieno di allegria a fine lettura.
Ho ritrovato Villa Villacolle, il signor Nillssonn e il maculato cavallo, i compagni di avventura Tommy e Annika e le spassose e quotidiane avventure che Pippi e i suoi compagni vivono: dalla scuola ai ladri, dai compleanni al circo, sono davvero tanti i capitoli densi di vivacità, forza e spasso.
Una storia senza tempo, che riesce sempre a farmi sorridere e della quale non mi stancherò mai.
Come se fosse un Peter Pan al femminile dalle arancioni trecce e le enormi scarpe, Pippi Calzelunghe è il miglior esempio di indipendenza e coraggio per le piccole donne di domani.