Relitto
– Noel O’Reilly –
“ Lei lo ha salvato, però potrebbe costarle la vita“
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
Nello sperone sud-occidentale del Regno Unito, quasi esclusa dalla prima rivoluzione industriale e ignara dell’avvento futuro di una seconda, la Cornovaglia, ed in particolare il remoto villaggio di Porthmorvoren, vive la quotidianità attraverso le difficoltà del duro lavoro, legandosi in modo univoco ad antiche leggende e riti superstiziosi.
Diversi personaggi popolano questo villaggio sul mare e tutti attendono il naufragare di qualche nave, pronta a riempire tasche troppo vuote e manchevoli di beni necessari..
Proprio un naufragio sulle coste di questo villaggio darà inizio alla storia di Mary Blight e di un pastore metodista che proverà a cambiare anima e pensiero degli abitanti del villaggio.
I naufragi fanno parte della vita quotidiana nel remoto villaggio di Porthmorvoren, in Cornovaglia. E quando il mare abbandona sulla spiaggia i corpi di coloro che sono annegati, porta anche tesori: barili di liquore, frutta esotica, la possibilità di sfilare un bel paio di stivali a un cadavere, forse anche un gioiello o due.
Quando, dopo una violenta tempesta nei pressi di un relitto sulla spiaggia, Mary Blight salva dal mare un uomo mezzo morto, ignora i pettegolezzi dei vicini e lo porta a casa sua per curarlo al meglio. Gideon Stone è un ministro metodista di Newlyn, e un uomo sposato. Commosso dal sacrificio di Mary e inorridito dalle superstizioni e dalle credenze pagane a cui gli abitanti del villaggio si aggrappano, Gideon si propone di portare luce e salvezza a Porthmorvoren costruendo una cappella sulla collina.
Ma il villaggio ha molti segreti e non tutti i suoi abitanti vogliono essere salvati. Mentre Mary e Gideon sono sempre più legati l’uno all’altra, la gelosia, le voci e i sospetti si diffondono a macchia d’olio. Gideon ha dei demoni da affrontare, e presto i nemici di Mary iniziano a tramare contro di lei…
Con una trama avvincente e una scrittura suggestiva, Relitto, romanzo d’esordio di Noel O’Reilly, racconta una storia d’amore, ingiustizia, superstizione e salvezza, ambientata nell’oscuro passato della Cornovaglia d’inizio Ottocento
Ci sono due diversi meriti che vanno assegnati prima di parlare del contenuto di questo romanzo: la capacità esordiente di Noel O’Reilly di creare una storia così equilibrata tra leggendario e romanzato e la genialità di Harper Collins di colorarne la copertina invitando chiunque ad avvicinarsi per apprezzarne estetica e contenuto.
L’ambientazione cattura donando lo sfondo perfetto ad una storia che prende vita a seguito di un naufragio e alla ricerca affannata degli abitanti del villaggio di qualcosa che possa essere utile nella povera sopravvivenza quotidiana, e che continua e si conclude con la difficoltà legata al cambiamento di persone che nascono e crescono divenendo un’unica cosa con il paesaggio che le circonda e le tradizioni ad esso legate.
Mary Blight ci racconta la storia dei naufragi, dell’attesa di quei corpi senza vita e dell’estrema povertà che costringe gli abitanti del luogo a rubare tutto ciò che giunge a riva dalle navi affondate. Sono consapevoli che insieme ai corpi arrivano tesori, barili di liquore, frutta esotica, e forse, se sono davvero fortunati, un gioiello o due. Proprio nel naufragio di una fredda mattina Mary ruberà un paio di stivali e sarà vista dalla vecchia arpia del paese: sarà l’inizio della fine.
Il salvataggio del reverendo metodista da parte di Mary Blight sarà il punto di partenza per un tentativo collettivo di cambiamento che toccherà però quasi unicamente la stessa Mary che capirà, anche attraverso le chiacchiere e i giudizi della gente, che quel posto così isolato e arretrato, non le garantirà mai un futuro.
La voglia di evasione, l’attrazione nei confronti del reverendo (sposato) e i continui scontri con le persone agiate del villaggio, ma soprattutto il sospetto che sia stata Mary a commettere un’azione ripugnante, creerà situazioni dure, complicate e dense di dolore che permetteranno però a Mary di riflettere e giungere ad una finale e drammatica conclusione.
Il reverendo Stone, da parte sua, proverà a convertire e portare la profondità della religione in queste anime rozze, ancora così legate alle superstizioni, e a modificare una vita fatta di vizio e disuguaglianza; coinvolgendo Mary in queste azioni, non sa che darà inizio a pettegolezzi che saranno la rovina di entrambi.
L’autenticità e l’attenzione dell’autore nel creare questa storia è evidente e apprezzabile; Noel O’Reilly ci conduce nelle profonde viscere di credenze e atteggiamenti tipiche dell’epoca di inizio ‘800, regalandoci una trama energica e brillante alla ricerca della redenzione e delle difficoltà di sedimentazione del cambiamento.
Il luogo in cui è ambientato il romanzo è tanto inospitale quanto i suoi abitanti; terrà e persone che si fondono in uno scudo contro cui si disintegrano i tentativi di portare novità e buonsenso.
La scrittura e la prosa sono perfette, la trama è sublime e le pagine scorrono come un fiume in piena.
Ho fatto un po’ di fatica nella prima parte perché non è già definito il senso della storia ma, non appena i fatti cominciano a colorare la tela della narrazione, tutto diventa coinvolgente e perfetto, drammatico ma anche ironico, una perfetta danza che sembra coprire mare e terra di tenebrosi suoni ricchi di credenze e inganni.
Noel O’Reilly è stato uno studente del corso di scrittura New Writing South Advanced. Ha lavorato come giornalista e redattore presso la società internazionale di media business RBI, ed è ora uno scrittore freelance. Relitto è il suo primo romanzo. Vive a Brighton con sua moglie e i suoi figli.