Ci vorrebbe una mappa. La vita è un viaggio. Anzi due
–Luisa Menziani –
“È bello il futuro, perché non esiste
e te lo puoi immaginare come vuoi.
È il campo della libertà, della fantasia,
dei sogni, dei voli pindarici…
È bello a qualunque età, almeno se non sei
troppo quadrato e categorico.
Il futuro non esiste?
No, a pensarci bene
bisogna sempre
aver chiaro che esiste.
Migliore, s’intende.”
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
Ritorna la protagonista di FanteCavalloeRe,
sempre in sella alla sua bici, alle prese con un libro che sta scrivendo.
Il piano della realtà e quello della fantasia si susseguono, intersecano e riprendono in un gioco di prospettive e avventura.
Il rapporto con il tempo, la ricerca della felicità, l’amore, il viaggio come metafora dell’esistere: questi i temi di fondo attorno ai quali si muovono personaggi in carne e ossa, con le loro storie e i loro eterni dilemmi.
Tra persone e personaggi, in un caleidoscopio di travestimenti, si aggira leggera la voce narrante, alla ricerca di un possibile happy ending. Anzi due.
Ci dovrebbero fornire una mappa non appena nati, una sorta di indicazione su carta di ciò che la vita deciderà di mettere sul nostro cammino per riempire, nel bene o nel male, le nostre giornate.
La mappa della protagonista del nuovo romanzo di Luisa Menziani traccia sottili righe con la sua bicicletta tra le strade del paese dove risiede e dove, tra una serata a teatro, chiacchiere tra amiche, gite fuoriporta e lettere dagli Stati Uniti, si divide tra vita vera e un romanzo da scrivere.
Lo stile dell’autrice ricalca quello di FanteCavalloeRe; essenziale, ricco di scambi e dialoghi, riflessioni sulla vita e tratti di natura poetica tra un capitolo e l’altro.
Stupisce (e secondo me migliora) un prodotto già perfetto, con un libro che non è solamente una boccata di aria fresca ma un vero piccolo gioiello artistico: se la copertina è monocromatica, all’interno oltre alle parole troviamo mappe, percorsi e disegni che ne arricchiscono storia e contenuti.
Quando nel sottotitolo ho letto “La vita è un viaggio. Anzi due” non potevo immaginare la divisione perfetta e di precisione matematica del romanzo in due parti che potremmo riassumere così: la vita che di un’autrice in viaggio e il viaggio che si fonde con la vita dell’autrice.
C’è infatti una correlazione elegante tra le due storie.
La prima è la vita vera, la seconda è il viaggio di fantasia; ecco così i due viaggii, quello che viviamo nella realtà quotidiana con tutti i colpi di scena, i personaggi che entrano ed escono e le emozioni vibranti dell’anima e quello di fantasia, racchiuso in un romanzo dove le persone si fondono tra realtà e finzione e dove non si capisce dove finisca l’una per iniziare l’altra.
Sicuramente Luisa Menziani è una persona creativa, capace di giocare con parole e fantasia e regalare al lettore un libro che non è un vero e proprio romanzo ma un’incalzante serie di dialoghi capace di disegnare e trasportare una storia con sé.
Non c’è narrazione precisa, non ci sono grandi caratterizzazioni dei personaggi ma, come in un diario dove coi colori si riempiono gli spazi vuoti, la protagonista si racconta e crea, condivide e esterna lizza i sentimenti, esplora e ci rende partecipi di due storie diverse ma coese.
Ho ritrovato le caratteristiche che mi avevano colpita di “FanteCavalloeRe” maturate, migliorate e arricchite.
Un piacevole viaggio in un libro originale, particolare e molto colorato, emozionante e ben curato.
Luisa Menziani: laureata in lettere Moderne con una tesi sui pittori modenesi del Cinquecento, Luisa Menziani vive a Modena dove insegna Letteratura italiana e latina in un liceo Scientifico modenese. Pratica la scrittura come esercizio di attenzione alla realtà e alla fantasia e alle loro reciproche implicazioni, alla ricerca di una forma fatta di leggerezza e precisione.