1947
– Elisabeth ÅSBRINK –
“Il globo terrestre ruota di un grado in direzione di quel futuro che noi chiamiamo presente”
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
1947: un anno come tanti, nuova pagina del diario da scrivere alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nuove pietre da porre sul cammino del futuro mondiale, conseguenze di un conflitto da risolvere, gestire e determinare.
Non si può sbagliare, ci sono in gioco milioni di vite e un futuro di cui porre il primo mattone.
Forse il 1947 non ha avuto la giusta importanza nei libri di storia, forse a scuola lo saltano pensando possa essere superfluo, passando dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla nascita della Costituzione Italiana, ma nulla è più sbagliato.
Dopo aver letto questo meraviglioso libri di Elisabeth Asbrink, il 1947 è per me punto d’inizio, primo passo per comprendere e provare a capire la fitta tela politica e sociale, letteraria e stilistica, scientifica e astronomica, musicale e cinematografica che si chiama presente.
A volte semplicemente, non c’è nessun motivo razionale per cui una persona muore e un’altra sopravvive, non nel corso del genocidio, non durante una guerra. Parole come fortuna e miracolo non sono altro che ornamenti, un abbellimento di circostanze incomprensibili. Nessuno può stabilire cosa sia più difficile se morire o non morire, nessuno può calcolare il prezzo della sopravvivenza, il pagamento a rate variabili in senso di colpa.
Il libro di E. Asbrin è presentato come un annuario, un insieme, diviso mese per mese, di eventi di rilievo di quell’anno.
Ciò che non possiamo sapere ad inizio lettura è che quegli avvenimenti hanno talmente segnato la storia, da essere le prime tessere di un puzzle che perdura ancora oggi.
Nel 1947 l’Europa è divisa tra vincitori e vinti. Condividono la terra del Vecchio Mondo gli abitanti di ueste nazioni e tutti gli ebrei scampati alla barbarie nazista: vogliono andare in Palestina, ma gli inglesi non possono permetterglielo, inizia così il processo che porterà alla nascita dello stato di Israele e agli scontri tra mondo arabo e sionista.
Iniziamo a sentire le parole Jihad, terrorismo e guerra per la religione.
Stesse sorti nella vecchia India, pronta a dividersi creare quel Pakistan in cui riunire la fetta di musulmani del paese.
Ci sono vecchi fascisti e nazisti che non si arrendono e vogliono creare una nuova era nazionalista, alcuni che fuggono in Argentina.
Ci sono comunisti che, sotto il nome dell’uguaglianza, rapiscono, condannano e uccidono chi non si sottomette al regime e alle sue leggi.
Ci sono i processi di Norimberga, nuove imprese nascono, uomini si battono per vedere riconosciuti il genocidio e il negazionismo.
E’ l’anno che vede la nascita della CIA e i primi avvistamenti UFO e dell’abbattimento del muro del suono.
E’ l’anno di nomi passati alla storia e altri dimenticati come Eleanor Roosvelt, Raphael Lemkin, ma anche di donne che hanno aperto la strada ai computer come Grace Hooper, di uomini che hanno inventato armi devastanti come Michail Kalasnikov.
Non solo storia ma anche cinema, musica, moda e letteratura con Primo Levi, Simone de Beauvoir e l’amore con Nelson Algren e le strazianti lettere d’amore, George Orwell e il lavoro per “1984”.
Ma anche il riscatto di Christian Dior, la nascita di H&M e tantissime altre storie.
Giugno 1947: Al segretario di stato Marshall viene un’idea. Il 5 Giugno tiene un discorso all’Università di Harvard. La sua proposta è un pacchetto di aiuti americani di 17 miliardi di dollari, da investire in sedici paesi nel giro di quattro anni. Quando l’Unione Sovietica impedisce ai paesi dell’Europa Orientale di prendere parte al piano Marshall, la frattura tra est e ovest si allarga fino a diventare un baratro.
Agosto 1947: L’ultimo sondaggio d’opinione rivela che nove americani su dieci hanno sentito parlare dei dischi voltanti. La metà soltanto è a conoscenza del piano Marshall.
Un libro che è un capolavoro, magnifico esempio di unione storica e curiosità, storie variegate che hanno cambiato in minima o grande parte, le sorti di tutte le categorie politiche e sociali.
Visioni complesse raccontate in modo semplice ma chiaro, completo e interessante, ricolme di numeri e testimonianze dirette.
Un bellissimo capitolo centrale che apre una parentesi sulla storia famigliare e personale dell’autrice, delle sofferenze e dell’amore verso quei nonni che, con forza e coraggio, hanno permesso alla famiglia di proseguire nel cammino della vita.
La testimonianza, una tra milioni, di come la storia prosegua grazie alle scelte e al coraggio di singoli.
Un anno importante che ha segnato e continua a segnare le sorti del presente.
Un anno che ha aperto le porte dello spionaggio, della guerra fredda, alla divisione della Germania, alle guerre palestinesi, ma anche agli avvistamenti UFO, alla moda ricercata e a basso prezzo e a molto molto altro.
Alla fine di questo capolavoro storico, capace di toccare tutti i passaggi importanti che hanno condizionato gli anni a venire fino a condurci al giorno d’oggi, avrete due uniche parole: e poi?
Elisabeth Åsbrink (1965) è una nota scrittrice e giornalista svedese, che vive tra Stoccolma e Copenaghen. Con il suo primo libro «Och i Wienerwald står träden kvar» nel 2011 ha vinto il premio August e nel 2013 il prestigioso Ryszard Kapuściński per il miglior reportage letterario. 1947 è il suo primo libro tradotto in Italia, in corso di traduzione in 15 paesi.