Osservatore oscuro
– Barbara Baraldi –
“Certo che lei è proprio uno spasso, Scalviati. A volte vede nemici dappertutto, altre non riesce a rendersi conto che sta per essere sommersa da una valanga di merda”.
Formato: Copertina rigida
Giudizio Sintetico
Il ritorno a Sparvara è concitato e senza indugi, ritrovo Aurora Scalviati in una stanza pronta a rispondere a domande che sembrano volerla in qualche modo sospettare di un’atrocità appena compiuta.
Ritrovo Aurora con le sue paure, la sua determinazione, il suo coraggio in una veste diversa ma con gli amici di sempre.
Un ritorno a casa, per chi ha letto “Aurora nel buio”, ma anche un’esperienza unica e fine a se stessa per chi decide di iniziare da qui: “Osservatore oscuro” è un punto di partenza e di arrivo, un nuovo capitolo che aspettavo e che non ha deluso.
Aurora Scalviati è profiler nel commissariato di Sparvara, piccola cittadina della bassa emiliana.
A Bologna, nel cimitero della Certosa, viene rinvenuto un cadavere brutalmente martoriato: ha infatti la bocca cucita e le costole scomposte in una posa macabra.
Sul petto dell’uomo è tatuato un nome, quello di Aurora Scalviati.
A quattro mesi dalla fine del primo incubo emiliano, Aurora si ritrova protagonista indiretta delle mire di un brutale assassino, che metterà in pericolo la ragazza e le persone che, ormai, sono divenute la sua famiglia.
Posta al centro della guerra tra assassino e giustizia, Aurora dovrà fare i conti con la ricerca della verità e gli ostacoli posti dai colleghi, in cornici diverse e con ostacoli sempre più grandi.
Non avrà più la spalla di Bruno su cui contare, poiché l’uomo è coinvolto in giri di corse clandestine, e si troverà quindi sola a combattere contro l’omicida e a fare i conti soprattutto con se stessa, le paure e il suo passato.
Un thriller poliziesco, che mantiene alto il livello psicologico e l’adrenalina dell’azione che riempie queste pagine di indagini, ricerche e la sensazione di essere al centro di un bersaglio invisibile, quello di un osservatore oscuro.
Il secondo romanzo di Barbara Baraldi, che vede protagonista Aurora Scalviati, non delude ma anzi, riporta il lettore in luoghi di cui si sentiva la nostalgia, e con una nuova vicenda che pone al centro la stessa Aurora e che la vedrà fare i conti con un’indagine intricata e con quel passato che rappresenta un peso da cui liberarsi.
Ho ritrovato la scrittura egregia dell’autrice, serrata e carica di tensione, che scivola e scorre senza mai un intoppo, permettendo al lettore di perdere la cognizione del tempo e lasciarsi travolgere dagli avvenimenti narrati.
Ho notato meno indagine teorica e più azione sul campo, tanto che Aurora dovrà andare anche in Germania, unita ad una sempre più presente necessità personale della protagonista di proteggere le persone che ormai fanno parte della sua vita, una famiglia creata grazie a lealtà e amicizia.
Ho apprezzato la doppia narrazione, l’indagine di Aurora e l’azione nelle competizioni di Bruno, e l’incrocio delle due trame che sfociano nel finale adrenalinico e inaspettato.
La bravura dell’autrice sta anche nel far credere di aver commesso qualche fallo che permette al lettore di intuire e anticipare la protagonista, ma è solamente un’illusione perché la risoluzione è articolata e geniale.
Ultima nota: l’ultimo capitolo che ha stravolto l’intero libro, apre lo scenario ad un terzo capitolo che spero di poter leggere presto!
Barbara Baraldi
Barbara Baraldi originaria della Bassa Emiliana, è autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti, tra cui la serie «Dylan Dog». Il suo esordio nella letteratura poliziesca avviene sulle pagine de «Il Giallo Mondadori» con La bambola di cristallo. In contemporanea con l’uscita del romanzo in Inghilterra e negli Stati Uniti, viene scelta dalla BBC tra i protagonisti del documentario Italian noir sul giallo italiano.