Stella di piazza Giudia
– Giuseppe Pederiali –
“Celeste non ho mai capito perché lo facesse. Volevaa forse vendicarsi del ghetto che l’aveva considerata una poco di buono. Oppure per i soldi e per le abbuffate alla Trattoria del Pantino. O per cercare di salvare i parenti dalla deportazione (però denunciò anche suo cugino Armando, ucciso alle Fosse Ardeatine). O per amore di Vincenzo, l’uomo delle SS. O tutte queste cose insieme, o nessuna.”
Formato: Copertina flessibile
Giudizio Sintetico
Prima della Seconda Guerra Mondiale, passeggiando tra via del Portico di Ottavia, piazza delle Cinque Scole e il Tevere, si entrava in una zona unica per profumi, attività e cultura.
Il Ghetto Ebraico di Roma, che oggi si estende per molte più vie, era un tranquillo angolo di cultura ebraica, il secondo più antico dopo quello di Venezia.
A seguito dell’armistizio e la conseguente occupazione del ghetto, da parte dei nazisti, iniziarono i rastrellamenti che portarono migliaia di ebrei nei campi di concentramento ed è qui che si snoda l’inquietante e discussa storia di Celeste Di Porto.
Attraverso racconti di persone sfuggite alla morte nei campi di concentramento, Giuseppe Pederiali, nel 1995, racconta la storia di questa ragazza, descritta da tutti come bellissima e spregiudicata che, non risparmiando neppure amici e familiari, collaborò con i fascisti e portò alla cattura di molti di essi.
I racconti, che uniti formano un romanzo unico per descrizioni e atrocità, parte dall’infanzia della giovane, la sua “voglia” di emergere, di distinguersi e non incappare nel pericolo della deportazione.
Il promesso sposo, le amiche, il ciabattaio, la portinaia e molti altri, sono stati preziosi testimoni e narratori di una vita discutibile e condannabile, anche se nessuno sa cosa portò, questa ragazza, che tutti chiamavano Stella, ad intraprendere questa strada di corruzione e tradimenti nei confronti dei correligionari romani.
Un amore passionale con il milite Antonelli, i soldi, perché per ogni ebreo consegnato veniva riconosciuto un compenso, la paura o altri fattori, possono aver portato Stella al tradimento, ma ciò che trasuda da queste pagine è la triste verità che ha accompagnato la ragazza per quegli anni oscuri.
Questo romanzo, che rimane una drammatica e lucida testimonianza della pagina oscura dell’occupazione nazista di Roma, non è solo la storia narrata di Celeste Di Porto, ma anche un prezioso scrigno delle atrocità naziste che coinvolgono sia il rastrellamento del ghetto che l’eccidio delle fosse Ardeatine, seguito all’attentato di via Rasella.
Celeste, o Stella, ha avuto un ruolo enigmatico e fondamentale che ha portato la sua vita nelle pagine di storia come esempio del tradimento di tutti i collaborazionisti.
Una protagonista indiretta, raccontata da chi l’ha conosciuta, che giunge al lettore come ragazza spregiudicata e senza ritegno, acquistabile con denaro e soldi e pronta a tradire anche il suo promesso sposo.
Nessuno saprà mai la motivazione che portò la ragazza al tradimento e all’infamia delle sue azioni ma, questo romanzo, ha il potere di raccontare e unire le due facce della medaglia, le drammaticità vissute dagli ebrei del ghetto di Roma, che un po’ si sentivano tutelati dalla vicinanza al Vaticano, e il punto di vista di coloro che hanno collaborato e partecipato al tradimento degli ebrei, condannandoli alla morte e ai campi di concentramento.
Un libro che si legge velocemente e con una forte commozione per l’autenticità dei racconti e la drammaticità dei fatti.
Un insieme di fattori che narrano e accompagnano il lettore a conoscere i fatti accaduti nel ghetto di Roma e fondamentali per capire le dinamiche di ciò che accadde nella nostra patria in quegli anni.
Perché anche attraverso la storia di una donna da condannare, possiamo tenere accesa e viva la memoria di un passato che non bisogna dimenticare mai…
Giuseppe Pederiali (Finale Emilia 1937 – Milano 2013) ha esordito come narratore alla fine degli anni Sessanta. Autore di romanzi storici, si è affermato nel genere storico-fantastico con la trilogia Le città del diluvio (1978), Il tesoro del bigatto (1980), La compagnia della selva bella (1983). È stato giornalista, ha collaborato con il cinema, la radio e la televisione e da un suo racconto è tratto il film Luci lontane (1987).
Con Garzanti ha pubblicato Marinai, L’Osteria della Fola (Premio Chiara 2002, Premio Dessì 2002), Il paese delle amanti giocose, Il sogno del maratoneta, da cui è stato tratto l’omonimo sceneggiato televisivo, La vergine napoletana, con cui ha vinto il Premio Alessandro Manzoni 2009 per il romanzo storico, Il ponte delle Sirenette, L’amore secondo Nula, Il monastero delle Consolatrici e inoltre la serie di romanzi che ha come protagonista l’ispettore di polizia Camilla Cagliostri: Camilla nella nebbia, Camilla e i vizi apparenti, Camilla e il Grande Fratello, Camilla e il Rubacuori. Nel 2010 ha vinto il premio Pico della Mirandola per la sua carriera di scrittore. I suoi libri sono tradotti in Germania, Inghilterra, Russia, Francia e Giappone.
Questo libro, personalmente, mi attrae tantissimo poiché la storia di questa ragazza non è molto conosciuta, nonostante l’importanza del suo ruolo. Lo comprerò sicuramente, la tua recensione mi ha convinta. Inoltre, bellissima foto, complimenti!
Grazie mille Aurora! E’ sicuramente una storia diversa che merita di essere conosciuta, seppur drammatica.