Aunthur: l’ascesa del Domithrill
– Dario G, Medeiros –
“La materia e lo spirito, la scienza e la fantasia…non distano poi molto fra loro. Paradossalmente, potremmo dire che è grazie alla fantasia se oggi siamo detentori di tutto questo sapere, e perchè no: io sono certo, che da qualche parte in questo vasto e infinito universo se nella mente e nello spirito di qualche d’uno giacciono, prendendo forma, avventure e storie magiche, allora esse vivono divenendo realtà. In qualche parte dell’universo”
Formato: Copertina flessibile
Quando un lettore decide di lasciarsi trasportare da un libro fantasy, decide di abbandonarsi e affidarsi totalmente all’autore dello scritto che ha la grandissima responsabilità, e privilegio, di dover trasmettere e cedere la propria fantasia e l’idea stessa della sua creazione.
Dario G. Medeiros nella prefazione di “Aunthur: l’ascesa del Domithrill”, oltre ad un bellissimo pensiero che ho riportato nella citazione, invita il lettore, non a leggere meccanicamente il racconto, ma a ad un uso della fantasia infinito e senza limitazioni:
“Le parole debbono aver modo di trovare la strada nella mente, e prendere forma nello stesso modo in cui sono state impresse”
Rhei assiste, insieme alla madre e all’amica di sempre, Seelen, ad un’improvvisa e potente tempesta che sembra essere inizio di un’irreversibile apocalisse terrena.
L’avvento di questa tempesta sembra svegliare la paura e il presagio della mamma di Rhei, Nehelena, che porta i due giovani, insieme al fratello, lontano dalla città dove, tra grotte e deserto, si trova un portale che unisce il pianeta Terra ad Aunthur, mondo da cui provengono i protagonisti.
Seelen è l’unica umana del gruppo ma, insieme a Rhei, tenuto all’oscuro di tutto fin dalla nascita, si troverà a dover intraprendere questo viaggio verso la conoscenza e verso l’accettazione dell’esistenza e della scoperta di Aunthur.
Il viaggio, che inizierà come ricerca del padre di Rhei, rimasto sul pianeta per cercare di prevenire un attacco distruttivo, si tramuterà presto in un’avventura eccitante e pericolosa, soprattutto quando Rhei scoprirà dell’esistenza dell’essenza degli Dei, della Congiura degli Dei e della responsabilità che deriva dall’essere un Domithrill, l’unico dopo tantissimi anni… .
Il viaggio che ho intrapreso sul pianeta Authur è una scoperta non solo di un mondo illuminato da cinque soli e “toccato” da infinite terre, è un’avventura magica compiuta da un ragazzo alla ricerca di un padre che si trasforma in una missione vitale per la pace di Aunthur.
La ricchezza della ricerca del Diamante Nero si arricchirà di scoperte, pericoli e luoghi incantevoli dove il lettore farà la differenza nell’immaginare e coinvolgere la propria fantasia.
Personaggi conosciuti e creature splendidamente create prenderanno parte al viaggio che toccherà luoghi diversi e tutti enigmatici.
La fantasia, come è immaginabile, è l’elemento principale e necessario per intraprendere questo viaggio, cammino che viene contornato e colorato con l’essenza della terra, dell’acqua e del mistico.
Ma non solo: poteri degli Dei, un nuovo pianeta e le sue caratteristiche, abitanti e guerre, daranno alternanza di luci e ombre alla storia e ad un elemento che racchiude la grandezza di questo primo capitolo, la conoscenza.
L’autore, sempre nella prefazione, indica che, questo primo capitolo, è un espediente per condurre il lettore a prendere confidenza con l’universo di Aunthur e l’era in cui tutto cominciò.
La sensazione che ho avvertito è sì quella di aprire agli occhi del viaggiatore, coeso con il lettore, al mondo di Aunthur, ma anche di far comprendere e assaporare la grandezza del viaggio di Rhei e della propria maturità acquisita con l’avanzare del viaggio.
L’allenamento, la padronanza nei gesti e nelle formule, il controllo e la gestione dell’essere Domithrill, sembrano aggiungere tasselli ad una formazione di crescita e consapevolezza.
Anche da ogni personaggio incontrato lungo il cammino, i protagonisti sembra riescano a prendere delle piccole tessere di maturità e crescita personale, un processo che mantiene vigore per l’intera storia.
C’è inoltre una bellissima fusione tra le persone e gli elementi della terra oltre ai sensi e alle creature di Aunthur.
Insomma, un bellissimo inizio che attendiamo possa evolversi e regalare nuove sorprese nel prossimo capitolo (in cui spero Dario inserirà un glossario o una nota per permetterci di rievocare ogni entità).
Livello stilistico e narrativo ottimale, pochissimi errori grammaticali e grande forza della fantasia che sovrasta tutto.
Un’ultima nota alla bellissima fattura del libro, e alle illustrazioni contenute, che dimostra quanto, un autore emergente possa, attraverso fantasia e cura, realizzare un ottimo libro che nulla ha da invidiare ai mostri editoriali.
Vi segnalo inoltre che, in parallelo al romanzo, autore e illustratore (creatore della copertina), stanno creando un art book con tutte le creature e i popoli che abitano Aunthur.
Il progetto si chiama: “Aunthur: Creature e Popoli”.
Il nome dell’illustratore è Michele Marchionni (Dantes Art).
Trovate illustrazioni sotto forma di animazione su Instagram e sul sito www.medeirosgdario.com
Ogni illustrazione ha una descrizione dettagliata del soggetto, per permettere al lettore di approfondire la conoscenza di questo mondo nuovo.
Inoltre, segnaliamo che le bellissime illustrazioni interne sono di Alessandro Lalli.
Biografia dal sito dell’autore:
Dario G. Medeiros
Sono nato in Brasile, precisamente a Rio de Janeiro, il 25 Gennaio 1992.
All’età di due anni sono “atterrato” in Italia, a Roma, dove tutt’ora vivo.
Mi sono sempre trovato in difficoltà a parlare agli altri di me e anche se la mia estroversione può far sembrare che io sia un libro aperto, non è del tutto così.
Amo ascoltare la musica (che per me è sinonimo di Linkin Park e di tutto ciò che abbia ALMENO una chitarra elettrica!), amo il cinema (penso di aver finanziato più cinema che non ristoranti), amo tutto ciò che dà modo all’anima di esprimersi tramite l’Arte, e sono uno di quei Nerd che passerebbe intere ore a parlare di come Jar Jar, con il suo quoziente intellettivo così basso, abbia fatto ad entrare nella Repubblica Galattica!
La mia passione per la scrittura nasce fin da subito tanto che, intorno ai dieci anni, scrissi un piccolo fantasy dal titolo “I Cavalieri dei Cinque Elementi”; purtroppo però quel breve manoscritto è andato perduto.
In età adolescenziale mi avvicinai alla musica, iniziando presto ad incidere le mie prime canzoni e a cantare in molte serate. Ma per quanto il campo della musica mi dava soddisfazioni e grandi riscontri, sentivo che dentro avevo ancora un qualcosa che premeva per uscire fuori. Così, finalmente, decisi di stringere i denti e addentrarmi in quel mondo ancora sconosciuto che oggi ha un nome: Aunthur!