Francesca
Manuela Raffa
Formato: Brossura
Diventati simbolo collettivo e dell’immaginario popolare di amore profondo, passionale e dannato, Paolo e Francesca sono immortali personaggi scolpiti nel cuore di chi ha scoperto la loro storia e di chi li ha conosciuti attraverso le righe del Canto V di Dante Alighieri nella “Divina Commedia”, oppure tra i colori che rappresentano questo sentimento “vivo” nelle opere d’arte come quelle di Ernst Klimt o Anselm Felerbach (opera di copertina).
Paolo era di spalle quando la giovane entrò e si girò con un movimento leggero per vederla e lasciarle spazio. A metà fermò il movimento, spalancando gli occhi scuri sulla visione che era appena apparta davanti a lui. Lo colpì al cuore come una freccia scoccata da una balestra. Avvertì il dolore, acuto, forte e si domandò se sarebbe sopravvissuto. Era bellissima.
Francesca da Polenta è una ragazza diversa dalle altre, cresciuta libera di imparare, di assecondare la curiosità per gli argomenti più variegati, aperta alla cultura, alla lettura e alla politica.
Il padre, Guido da Polenta, ama quella figlia dalla spiccata intelligenza e dalla bellezza famosa in tutta Italia, al pari dei figli maschi, eredi dei suoi possedimenti.
Purtroppo, in tempo di guerra e di alleanze preziose, Francesca è costretta a sposare Giovanni Malatesta, figlio del Signore di Rimini, uomo brutto e storpio che crede nell’amore possessivo, dove un abbraccio può colmare le mancanze di attrazione intellettuale e complicità dell’anima.
Ma proprio nella nuova famiglia acquisita, Francesca conosce Paolo, fratello del marito e “fratello di matrimonio”, uomo colto, sensibile e bello, capace di ascoltare, consolare e “guardare” dentro l’anima delle persone, che sa apprezzare le sue passioni come la lettura, uno dei tanti punti in comune che creano un legame indissolubile.
A mano a mano che i giorni passavano, vedeva in lui nuovi risvolti e qualità, che la abbagliavano. Sapeva di percorrere una strada pericolosa e infelice, ma non riusciva a fermarsi, come se i cavalli della sua carrozza fossero stati lanciati a folle velocità e lei si beasse della sensazione di pericolo, anche se rischiava la vita a causa di un precipizio che scorgeva in lontananza sulla linea di percorso.
Tra i due nasce qualcosa di silenzioso, qualcosa che non ha senso e possibilità di sopravvivenza, qualcosa di forte, alchemico, passionale, puro ma proibito.
Nulla potrebbe giustificare un tradimento del genere, ai danni del fratello Giovanni e della famiglia Malatesta.
Gli anni si susseguono tra le esigenze famigliari, drammatiche situazioni che mettono a dura prova la tenuta emotiva di Francesca, guerre, tensioni familiari e molteplici avvenimenti che rendono instabile una storia già precaria.
Ma”Omnia vincit amor” e riesce ad attraversare le oscurità della vita e le drammaticità che a volte essa presenta.
La lontananza spesso rende difficile questo amore, ma ogni incontro dà respiro alle lunghe attese, non contano la paura di essere sorpresi, i possibili scenari che si aprirebbero o la morale religiosa a cui Francesca è molto legata, un sentimento così bello è irrinunciabile e nulla può scalfirlo.
Il destino spesso è ingiusto, ma può essere sconfitto dalla fusione di due anime rese immortali dalla storia.
Ora che conosceva il sapore delle labbra di Paolo, la dolcezza e la forza del suo abbraccio, la passione che scaturiva dall’unione dei loro corpi, non poteva più privarsene.
Il romanzo di Manuela Raffa è un’armoniosa poesia amorosa e drammatica che sa toccare le corde più profonde.
Un amore proibito e dannato, che verrebbe giudicato sbagliato anche ai giorni nostri, ma per il quale ogni lettore si trova a parteggiare.
Non si può essere indifferenti di fronte a sentimenti così vivi, così profondi, così capaci di iniettare felicità e serenità pura nei cuori dell’amata.
Un uomo che non è un principe azzurro ma che sente il dolore della donna che ama, gioisce con lei ed è pronto a tutto per passare del tempo insieme, per godere di un sentimento mai provato e che è più bello e forte di tutto il resto, del potere, della famiglia, del rispetto.
Una donna, infelice, romantica, intelligente, che pensa di non avere un motivo per vivere e invece lo trova nella persona sbagliata, in chi dovrebbe considerare come un fratello e che le causa conflitti interiori, lei contro la propria coscienza.
Un romanzo curato che presenta una struttura elegante e perfettamente equilibrata,
Ad ogni inizio capitolo troviamo una parte del Canto V della Divina Commedia, che si apre poi con una riflessione di Giovanni nel 1303/4, impegnato a combattere con i rimorsi, i fantasmi del passato e i rancori non ancora svaniti.
Questi pensieri di odio e collera lasciano poi il passo agli anni dove la storia si svolge, dalla vita di Francesca nella casa paterna, all’incontro e matrimonio con Giovanni, l’amore con Paolo e tutta la storia piena e tormentata destinata ad un tragico epilogo.
Con Paolo. Perchè proprio Paolo? Me lo sono domandato spesso. me lo chiedo ancora. E a oggi, non capisco. Non comprenderò mai. Avevi me, imperfetto, brutto, ma innamorato. Io ti amavo con tutto il mio essere. E tu e quell’infido traditore lo avete calpestato.
Un romanzo semplice, dove però la narrazione, lo stile, i dettagli storici e di vita quotidiana sanno donare al lettore una chiara idea del contesto entro il quale si svolge questa vicenda.
Una storia che pensiamo di conoscere ma che, attraverso questo libro, ci viene presentata nei più minimi dettagli, frutto di uno studio attento dell’autrice che si evince anche dalla bibliografia presente alla fine del romanzo.
Un libro che consiglio a tutti proprio perchè valido aiuto per conoscere una storia che commuove, colpisce e che è diventata patrimonio della nostra nazione e di tutti i cuori del mondo.
“Francesca” è l’esordio nella narrativa storica di Manuela Raffa: ci auguriamo che possa essere il primo di tanti, perchè questo stile e questa storia, così narrata e così presentata sono entrate nel nostro cuore dalla prima pagina.
MANUELA RAFFA
è nata a Milano nel 1979, dove vive. Si è laureata in scienze dell’Educazione e al momento lavora presso la redazione di una società che si occupa dei test di ammissione alle univeristà. Dalla sua passione per il fantasy è scaturita la saga Il Mondo senza Nome (Runde Taarn edizioni). Con Francesca (Piemme, 2017) ha esordito nel mondo della narrativa storica.