Storie dal mondo nuovo
Giudizio sintetico
Recensione… la prima:
Ogni giorno veniamo bombardati da notizie, storie e avvenimenti che accadono nel mondo, divise per tipologia: inchieste, attualità, politica, cronaca nera e rosa, sport ecc. .
Anche grazie ai social network, la divulgazione dei fatti di rilievo nazionali ed internazionali è immediata e su ampia scala.
Alcune notizie ci colpiscono particolarmente, rimanendo impresse nella nostra memoria, altre vengono archiviate dal nostro cervello come: “Ok, prendo atto, archivio/dimentico”.
In molti casi, la nostra attenzione viene distolta in pochissimo tempo da articoli o approfondimenti scritti in “giornalistichese”: con questo libro si è riscattata la formula dell’informazione a portata di tutti.
Daniele Rielli, classe 1982, in “Storie dal mondo nuovo” racconta i retroscena di tanti avvenimenti, attraverso un linguaggio fresco e apprezzabile da chiunque.
Una raccolta di storie tanto diverse, unite dal filo conduttore del retroscena, di quel dettaglio che noi non vediamo ma che esiste, che rende interessante anche la notizia meno popolare.
Si inizia, per esempio, dal “retroscena del retroscena dei retroscena” con il racconto del Transatlantico, quel salone lungo e imponente nel Palazzo di Piazza Montecitorio, dove politici e giornalisti si incontrano per scrivere quelle pagine di politica, dove il risultato finale è specchio che riflette ritratti di personaggi spesso altezzosi e sopravvalutati ma dove, chi scrive per mestiere, può vedere e notare dei dettagli e dei modi di fare riportando il retroscena, anche goliardico, di una “casta” così inavvicinabile.
Si passa poi al mondo delle startup al TechCrunch, con il racconto di quei colossi informatici venduti a cifre esorbitanti (WhatsApp a 19 miliardi di dollari, Skype a 8,5 milioni ecc.) a confronto con quelle piccole realtà che provano, attraverso l’innovazione e l’inventiva, a emergere nel secolo del digitale.
So che solo alcuni pescheranno il biglietto vincente in un’economia che assomiglia molto ad una lotteria,
Little Odessa, quartiere a sud di Brookling dove il tempo si è fermato a quando l’emigrazione sovietica, soprattutto di ebrei negli anni 40, ha dato vita ad una comunità unica ed interessante, raccontata attraverso moltissimi incontri ed esperienze divertenti.
L’Albania del 2014 con il fenomeno “Agon Channel”, i resti di dittature e dominazioni estere, la vita e il lavoro nel paese, approfonditi sempre con retroscena raccontati da chi vive questi cambiamenti sulla propria pelle.
Non manca un capitolo dedicato a Valentino Rossi e al “pratone” del Mugello prima di ogni GP, con serate in clima festoso, slogan e personaggi unici ed esilaranti.
I retroscena del mondo “writers”, del gioco d’azzardo con l’ascesa, il successo e il declino del Texas Hold’em, il matrimonio Indiano a Fasano di cui tanto si è discusso, Serpico e la corruzione degli Stati Uniti negli anni 70 e, ciò che, mannaggia a me, ignoravo del tutto, la storia del terrorismo in Alto Adige, delle etnie minoritarie che vivono la segregazione in casa propria.
Questo libro, che in primis è una raccolta di storie variegate ma dal gusto piacevole, ha svegliato in me quella sete di conoscenza che, insieme ai retroscena narrati e alle storie più o meno note, mi ha portato ad approfondire argomenti che avevo appreso in maniera superficiale o ignoravo del tutto, a cercare di inoltrarmi in mondi così diversi, così lontani ma tremendamente interessanti.
Attraverso un’analisi briosa, mai noiosa, di un giovane giornalista, si possono apprezzare storie così agli antipodi, avendo la sensazione di ascoltare un amico che racconta le esperienze uniche dell’eccitante vita giornalistica, perchè il grande merito che va dato a Rielli è quello di aver saputo raccontare e intrattenere il lettore con storie interessanti, ma soprattutto scritte con un linguaggio semplice.
I retroscena aiutano a comprendere e invogliano a curiosare, stimolano quella sete del sapere in modo unico, nella maniera più vicina a noi, dimostrando che, se sei un “professionista” non esiste storia che non possa essere letta e apprezzata da tutti.
Giudizio sintetico
Recensione…la seconda: