Iperborea
CERCHI INFINITI
TITOLO ORIGINALE:
IN USCITA IL: 24 FEBBRAIO 2017
PP. 128
NAZIONE: OLANDA
TRADUZIONE DI: LAURA PIGNATTI
COLLANA: NARRATIVA
NUMERO DI COLLANA: 277
ISBN: 9788870914771
PREZZO DI COPERTINA: € 15,00
Dall’autore di “Tumbas”, una preziosa e folgorante raccolta di testi dedicati al Giappone.
Certi viaggi hanno l’obiettivo segreto di «estraniarti dalle tue origini», «scardinarti l’esistenza»: «soltanto allora sei stato veramente via, così altrove da essere forse diventato un altro», scrive Cees Nooteboom, infaticabile esploratore di culture, riguardo al paese che conserva per lui un fascino unico: il Giappone. Cerchi infiniti raccoglie i suoi testi più illuminanti su quarant’anni di viaggi attraverso i paesaggi, le architetture, la poesia e la storia del Sol Levante. Dalle metropoli avveniristiche di Tokyo e Osaka alle antiche città imperiali di Kyoto e Nara, dalle incisioni di Hokusai e Hiroshige al teatro kabuki, il rapimento mistico e intellettuale dei giardini zen, quella coesistenza intrecciata di buddhismo e shintoismo nei templi e nei riti millenari che scandiscono ancora il calendario nelle campagne. Viaggi accompagnati dalle pagine di Kawabata, Mishima, Tanizaki, ma soprattutto dalle Note del guanciale di Sei Shōnagon e dalla Storia di Genji di Murasaki Shikibu, il primo romanzo della storia, che ritrae il raffinamento estremo a cui giunse l’isolata corte di Heian nell’XI secolo. Con la sua capacità di cogliere le sfumature più sottili, accendere connessioni, stimolarci a vedere con altri occhi e a rapportare il particolare all’universale, Nooteboom ci immerge nell’esperienza della scoperta, della bellezza e della sfida che il Giappone continua a rappresentare per l’Occidente: possiamo arrivare a conoscere veramente una cultura così lontana da noi? Ma è proprio nel confronto con l’altro che il viaggio diventa una ricerca sul fondo comune della condizione umana, un pellegrinaggio interiore per interrogarsi su stessi.
LA RICETTA DEL DOTTOR WASSER
IN USCITA IL: 10 MARZO 2017
PP. 188
NAZIONE: SVEZIA
TRADUZIONE DI: CARMEN CIMA GIORGETTI
COLLANA: NARRATIVA
NUMERO DI COLLANA: 275
ISBN: 9788870914757
PREZZO DI COPERTINA: € 16,00
L’ultimo romanzo del grande scrittore svedese, recentemente scomparso.
Il 18 marzo del 2012 si poteva leggere sullo Svenska Dagbladet il necrologio di Kurth Wasser, direttore generale e consigliere medico, un tempo uno dei massimi esperti in disturbi del sonno, unanimemente ricordato come professionista esemplare e uomo riservato ma sempre pronto ad ascoltare e aiutare; capace di mettere in pratica il pensiero positivo e di affrontare tutte le nuove sfide, con coraggio e non senza una certa dose di humour. Dal necrologio ci si potrebbe facilmente fare l’idea che questo defunto amministratore sanitario fosse stato una persona esemplare e una figura prominente nel campo della medicina. Ma dalle note private del Dottor Wasser scopriamo che la sua carriera non è stata poi così esemplare. Per diverse ragioni, e quella principale è che sono passati diversi decenni da quando il vero Kurth F. Wasser è scomparso. La sua identità da giovane medico della DDR era stata elegantemente rubata negli anni Cinquanta da un astuto ragazzo proveniente dalla regione delle foreste nell’area di Norberg, spinto dalla vertiginosa idea di avere davanti la possibilità di liberarsi della propria vita. Molto fantasioso. Molto intelligente. E dotato di marcate doti da Don Giovanni. Il dottor Wasser è una sua invenzione – il trionfo della sua fantasia. A metà tra un impostore e un uomo fortunato, si è reinventato ancora e ancora – e si trova forse più vicino a noi di quanto possiamo immaginare. Uscito pochi mesi prima della sua scomparsa, “La ricetta del Dottor Wasser” è uno dei romanzi più riusciti di Lars Gustafsson, una riflessione sull’arte, sull’amore, sull’identità e sull’inganno che occupa un posto importante nella letteratura, da qualche parte vicino ad Anthony Trollope e Franz Kafka.
MIRAGGIO 1938
IN USCITA IL: 10 MARZO 2017
PP. 520
NAZIONE: FINLANDIA
TRADUZIONE DI: LAURA CANGEMI
COLLANA: NARRATIVA
NUMERO DI COLLANA: 276
ISBN: 9788870914764
PREZZO DI COPERTINA: € 19,00
Un giallo letterario sofisticato e pluripremiato che parla di amicizia, redenzione e vendetta, ambientato a Helsinki negli anni ’30, mentre l’Europa è sull’orlo della guerra.
1938. Le politiche espansionistiche di Hitler stanno generando rabbia e ammirazione in tutt’Europa, e non da meno nel «circolo del mercoledì» di Helsinki, formato da un gruppo di amici della comunità di svedesi di Finlandia, vecchi compagni dell’avvocato Claes Thune, che si incontrano, chiacchierano, bevono e discutono ogni mercoledì sera dopo il lavoro. Da qualche tempo l’instabilità politica sta avendo un grosso effetto sulla coesione del circolo: gli amici sono spaccati tra liberali e conservatori, e come nella società e nella politica globale le posizioni diventano sempre più inconciliabili. A confrontarsi sono concezioni dell’uomo, della democrazia, del ruolo della Finlandia sullo scacchiere mondiale radicalmente opposte a cui si aggiunge la valutazione sui valori e le politiche portate avanti dalla Germania nazista. Tutto è in bilico, la minaccia è nell’aria. La crescente ansietà sociale va di pari passo con il caos della vita privata di Claes Thune: tornato a casa dopo anni da diplomatico in Russia e a Stoccolma, abbandonato dalla moglie per un amico, è titolare di uno studio di avvocati che gestisce senza grande entusiasmo. Fortunatamente ha l’aiuto della sua nuova segretaria, stenografa eccezionale, Matilda Wiik. Dietro al suo aspetto impeccabile, metodico e riservato, anche Matilda è una donna tormentata e un giorno tutti gli orribili ricordi della Guerra civile finlandese riemergono dal passato, quando durante uno degli incontri del circolo del mercoledì riconosce una voce, inconfondibile, che la riporta indietro di vent’anni, in un altro tempo oscuro, impossibile da dimenticare. Come confrontarsi con il dolore e con le cicatrici del passato? Come vendicare quel che è successo? Con una scrittura elegante e un tocco quasi da romanzo noir d’altri tempi Kjell Westö tesse una trama precisa e incalzante, dove i colpi di scena lasciano il posto alle riflessioni sulla storia e sulla politica, ma la tensione è tenuta alta da un meccanismo narrativo perfetto e implacabile. Il narratore ha un piano, freddo e scientifico, come quello della signora Wiik…
Marsilio
Nessuno muore in sogno
pp. 416, 1° ed.
2017
Farfalle / I GIALLI
978-88-317-2620-7
Bolzano, primavera 1999. Una ragazza viene trovata senza vita, riversa a pancia in giù sul divano, in un anonimo monolocale immerso nel bosco. È nuda, i capelli le sono stati tagliati di netto, e sul corpo ha strane cicatrici. Secondo il medico legale, è morta per soffocamento. Pochi giorni prima, una stimata dentista del posto era stata uccisa con le stesse modalità: il capoluogo altoatesino è forse minacciato da un serial killer? Il pubblico ministero Jakob Dekas è costretto a rientrare dalle ferie e a immergersi nel caso insieme alla collega Emma Blaas, al maresciallo Barra, agli altri membri della squadra investigativa e a un nuovo consulente: il capitano dei carabinieri Santo Malacarne, esperto di omicidi seriali. Ma le indagini si rivelano più difficili del previsto per il pm cinico e solitario, che della ragazza assassinata, Claudia Von Dellemann, è stato amante. La doppia vita della vittima, architetto di giorno ed escort di notte, accende i riflettori sul lato più oscuro della mondanità cittadina, svelando un intreccio di corruzione, giochi di potere, prostituzione e perversioni in cui vittime e carnefici si scambiano i ruoli, e niente è come sembra. All’ombra delle Dolomiti, affascinanti e gravide di mistero, Dekas e i suoi dovranno destreggiarsi tra insospettabili e soliti noti, trappole e depistaggi, femminicidi e maltrattamenti di minori, in una corsa contro il tempo per scongiurare un’altra, terribile violenza.
Più che l’amore
Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio
pp. 384, 1° ed.
2017
Nodi / Nodi
978-88-317-2629-0
Venezia 1894. Trentasei anni lei, trentuno lui. Un incontro fortuito, quello tra Eleonora Duse e Gabriele d’Annunzio, che segna l’inizio di una storia lunga un decennio. Un breve tratto nell’arco di una vita, ma per entrambi capitale. Gabriele offrirà alla sua musa una serie di capolavori; Eleonora li metterà in scena. Nasce con questo giuramento il motto araldico della coppia: «More than love».
Lui, infatti, è perentorio: esige «più che l’amore».
Lei lo corrisponde a oltranza, recitando un trasporto da Baccante orgiastica: «Vorrei potermi disfare tutta! Tutto donare di me, e dissolvermi». Al banco di prova, però, la verità sarà un’altra. Occorreranno anni prima che d’Annunzio prenda atto che l’attrice simula un consenso che si guarda bene dall’accordargli.
In questo libro Annamaria Andreoli mette in discussione la vulgata, confermata da oltre un secolo, che dipinge la Duse come sottomessa al Vate. Se corrispondono al vero passione, tradimenti e umiliazioni, sono da ribaltare i ruoli: fu lui la vittima e lei il carnefice. È quanto emerge dai numerosi documenti, sottoposti a nuovo esame con un’avvertenza: a varare la favola dei divi amanti fu Gabriele, maestro nel creare leggende.
La personalità carismatica di una donna ben lontana dai cliché dell’epoca e lo sfolgorio di una società europea in cui il teatro e la cultura italiana erano protagonisti sono i cardini di una vicenda che non smette di affascinare.
Lui, infatti, è perentorio: esige «più che l’amore».
Lei lo corrisponde a oltranza, recitando un trasporto da Baccante orgiastica: «Vorrei potermi disfare tutta! Tutto donare di me, e dissolvermi». Al banco di prova, però, la verità sarà un’altra. Occorreranno anni prima che d’Annunzio prenda atto che l’attrice simula un consenso che si guarda bene dall’accordargli.
In questo libro Annamaria Andreoli mette in discussione la vulgata, confermata da oltre un secolo, che dipinge la Duse come sottomessa al Vate. Se corrispondono al vero passione, tradimenti e umiliazioni, sono da ribaltare i ruoli: fu lui la vittima e lei il carnefice. È quanto emerge dai numerosi documenti, sottoposti a nuovo esame con un’avvertenza: a varare la favola dei divi amanti fu Gabriele, maestro nel creare leggende.
La personalità carismatica di una donna ben lontana dai cliché dell’epoca e lo sfolgorio di una società europea in cui il teatro e la cultura italiana erano protagonisti sono i cardini di una vicenda che non smette di affascinare.
Aldo Manuzio
la costruzione del mito
a cura di Mario Infelise
pp. 408, 1° ed.
2017
Ricerche / RICERCHE
978-88-317-2594-1
Il volume raccoglie gli atti in italiano e inglese del convegno tenuto a Venezia il 26-28 febbraio 2015 per celebrare il quinto centenario della morte di Aldo Manuzio, il grande editore umanista attivo a Venezia tra il 1494 e il 1515. Gli interventi offrono una panoramica degli studi più recenti su Manuzio, affrontando i diversi aspetti della sua opera: la biografia, l’attività editoriale e tipografica, le edizioni greche, la complessa e affascinante eredità lasciata ai posteri. Com’è noto le intuizioni aldine hanno condizionato sino al xx secolo il libro come strumento culturale. È anche per questo che le sue edizioni sono sempre state oggetto di desiderio per i collezionisti di tutto il mondo e di ispirazione per grafici, tipografi ed editori.
Fazi editore
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Adelphi
Georges Simenon
La casa dei Krul
l Traduzione di Simona Mambrini
«Biblioteca Adelphi»
Alla vigilia della guerra, Simenon mostra, con straordinaria chiaroveggenza, lo scatenarsi dell’odio nei confronti di una famiglia tedesca.
La casa dei Krull è ai margini del paese; e loro stessi, in quanto tedeschi, sia pur naturalizzati, ne vengono tenuti ai margini. Sono gli stranieri, i diversi.
Nella loro drogheria non si servono i francesi, ma solo i marinai che a bordo delle chiatte percorrono il canale.
E quando proprio davanti a casa Krull viene ripescato il cadavere di una ragazza violentata e uccisa, i sospetti non potranno che cadere su di loro. In un magistrale crescendo di tensione, Simenon ci narra il montare dell’ostilità verso un perfetto capro espiatorio, e il progressivo disgregarsi di una famiglia apparentemente esemplare, osservati dagli occhi penetranti di un cugino a sua volta diverso da lo ro – diverso da tutti.
Chez Krull è stato scritto a La Rochelle nel luglio del 1938 ed è apparso a stampa l’anno seguente.
In libreria dal 9 febbraio 2017
Russell Hoban
La ricerca del leone
Romanzo
Traduzione di Adriana Motti
«gli Adelphi»
Una favola per adulti – e una delle rarissime variazioni convincenti su un tema essenziale: la relazione tra padre e fglio.
Un padre, Jachin-Boaz, che disegna mappe preziose per tutte le esigenze. Un figlio, Boaz-Jachin, che vuole una mappa con almeno una zona vuota, ed è proprio la mappa che il padre non può dargli.
Un leone, in un mondo dove tutti i leoni sono ormai scomparsi. Con questi tre elementi Russell Hoban ha costruito un romanzo – una favola| una parabola| un’allegoria| – che ha ricordato ai critici le grandi opere di Tolkien e di C.S. Lewis.
Di Russell Hoban (Lansdale, Pennsylvania, 1925 – Londra, 2011) Adelphi ha pubblicato Il topo e suo figlio (1981). La ricerca del leone è apparso per la prima volta nel 1973.
In libreria dal 20 febbraio 2017
G.K. Chesterton
L’età vittoriana nella letteratura
Traduzione di Paolo Dilonardo
«Piccola Biblioteca Adelphi»
L’età vittoriana, i suoi romanzi e la sua poesia raccontati da una delle penne più fulminanti della letteratura inglese. Per capire e gustare la tradizione o la storia occorre un pizzico di tenerezza per l’anacronismo. Chi meglio di Chesterton, nato in epoca vittoriana, lucido e pungente come Sherlock Holmes, poteva prendere d’assalto i contrafforti del sistema vittoriano| E gli strali ancora pungono la nostra cute di opportunisti vittoriani postumi. Così, per merito di una mirabile retorica, la piatta mappa della letteratura vittoriana diventa un plastico sotto l’occhio del lettore e prende vita: da Bentham a Carlyle, da Dickens a Hardy $no ai preraffaelliti e ai decadenti, Chesterton ci offre una galleria di ritratti che, tra umorismo paradossale e magistrale acutezza, sono l’esatto contrario di quelli delle enciclopedie. Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), detto «il principe del paradosso», fu romanziere, critico, giornalista, viaggiatore, saggista, poeta, polemista e affabulatore radiofonico. Scrisse centinaia di libri e di poesie, migliaia di saggi e di articoli, e numerosi racconti fra cui i polizieschi che hanno per protagonista Padre Brown, raccolti in cinque volumi e rappresentati in numerosi $lm e sceneggiati televisivi.
Scritto non come una storia della letteratura, ma come «una libera, personale esposizione» dell’età vittoriana, questo libro uscì per la prima volta nel 1913 ed ebbe un immenso successo di pubblico.
In libreria dal 23 febbraio 2017
Carlo Emilio Gadda
La cognizione del dolore
A cura di Emilio Manzotti
«Biblioteca Adelphi»
Un romanzo capitale del Novecento italiano ed europeo. Una madre e un figlio si fronteggiano. Li unisce un amore sconfinato, li oppone un viluppo di gelosia, lutto, senso di colpa, rancore, strazio – preludio al più tremendo degli epiloghi. Intorno a loro, un «barcollante feudo» e un immaginario Sudamerica identico alla Brianza, vessato da Associazioni che a tutti vorrebbero imporre la loro violenta protezione. Ma quel che ancor oggi non cessa di stregarci, e fa della Cognizione un romanzo capitale, è la figura del figlio, don Gonzalo, l’ultimo hidalgo, che nel suo «male oscuro» è condannato a negare le «parvenze non valide», a respingere la turpe contingenza del mondo, anche a prezzo della più dura delle cognizioni – quella che consegna alla «rapina del dolore».
Le opere di Carlo Emilio Gadda (1893-1973) sono in corso di pubblicazione presso Adelphi; Il titolo più recente è Eros e Priapo (2016). Apparso a puntate su «Letteratura» fra il 1938 e il 1941, in volume nel 1963 e poi di nuovo nel 1970 con l’aggiunta di due ‘tratti’, La cognizione del dolore viene qui presentata in una nuova edizione, arricchita da documenti inediti e materiali genetici.
In libreria dal 9 marzo 2017
Alexander Pope
I bassifondi della poesia
seguito dall’Epistola al Dottor Arbuthnot
Traduzione di Alessandro Gallenzi
«Piccola Biblioteca Adelphi»
Un manuale settecentesco dell’arte retorica del pensare e dello scrivere male. Pubblicato da Alexander Pope nel 1728, I bassifondi della poesia è una divertita esplorazione delle sentine del Parnaso, una velenosa spigolatura di assurdità estetiche, un prontuario di sovversione poetica ad uso delle teste di legno erudite — il tutto addobbato nelle contegnose vesti della trattatistica classica sul sublime. In quest’edizione è accompagnato da un esempio di poesia eccelsa, l’Epistola al Dottor Arbuthnot, da molti considerato il capolavoro dell’autore, che seppe fondervi autobiografia intima, struggente elegia dell’amicizia e satira abrasiva, in una deflagrante miscela di furia, decorum, malizia, malinconia e felicità espressiva.
Alexander Pope (1688-1744) fu il più eminente poeta inglese della prima metà del Settecento; del «bardo di Twickenham» Adelphi ha già pubblicato Il ratto del ricciolo (2009), anch’esso tradotto con cura appassionata da Alessandro Gallenzi
In libreria dal 16 marzo 2017
Heda Margolius Kovály
Sotto una stella crudele
Una vita a Praga – 1941-1968
Traduzione di Silvia Pareschi
«La collana dei casi»
Lo spirito indomito di una donna straordinaria, sopravvissuta due volte: all’Olocausto e alla dittatura comunista in Cecoslovacchia. Si può scampare ai due principali orrori del Novecento, e poi scrivere un libro di memorie come questo: sobrio, indomito, luminoso. Heda Bloch è fuggita dalla marcia della morte verso Bergen-Belsen, ma Praga la riaccoglie con ostilità: troppo forte, per i suoi amici, è il terrore delle rappresaglie naziste. La «rinascita» comunista condannerà invece all’impiccagione il marito, Rudolf Margolius, e solo le seconde nozze con Pavel Kovály salveranno Heda e il $glio dalla loro lunga vita da reietti. E quando, con la Primavera di Praga, tutta la popolazione di «una città che non poteva dormire per la felicità» si riversa festosa in strada, ecco l’estremo tradimento: i carri armati russi. Heda Bloch (1919-2010), ebrea praghese fuggita dai lager, dopo la guerra si avvicina al comunismo insieme al marito, Rudolf Margolius, giustiziato nel 1952 durante il terrore staliniano. Dopo aver assistito alla Primavera di Praga e all’invasione russa, Heda raggiunge il secondo marito, Pavel Kovály, negli Stati Uniti, dove lavora come bibliotecaria e traduttrice.
Sotto una stella crudele esce per la prima volta in Canada nel 1973, in lingua ceca, e nello stesso anno, in inglese, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Nel 1986 viene ripubblicato in Gran Bretagna nell’edizione qui presentata.
In libreria dal 30 marzo 2017