Buongiorno Libranti,
le novità in casa Marsilio sono davvero tante e tutte decisamente interessanti!!
Noi, che leggiamo di tutto, abbiamo inserito un paio di titoli in Wish List sperando di poterli leggere quanto prima, ci vorrebbero giornate da 40 ore per leggere tutto il tempo necessario, non trovate?
Ma ecco i nuovi libri editi da Marsilio prossimi all’uscita in libreria!
Marcello Veneziani
Alla luce del mito
Guardare il mondo con altri occhi
pp. 160, 1° ed.
2017
Nodi / Nodi
978-88-317-2639-9
Il mito è il racconto sorgivo sulla nascita della vita, del pensiero e del mondo, che si esprime nella parola e nel silenzio, nell’arte e nella preghiera, nel gioco, nel canto e nella poesia elementare della vita. Non è verità né illusione, abita su un altro piano: è ordine nella bellezza. Sul mito si fondano la storia, la politica, perfino il cinema e la pubblicità; mitico è l’amore e così l’infanzia. Quando però i miti sono negati, crescono al loro posto idoli e surrogati, come quelli che ci circondano oggi. In questo libro Marcello Veneziani si propone di recuperare la dimensione autentica del mito per porlo al centro dell’esistenza e rispondere così a un desiderio profondo e diffuso di «vita superiore». Dopo la disfatta di religione e filosofia, per compensare lo strapotere della scienza e contendere la sovranità alla tecnica e alla finanza, non resta che affidarsi al «mitopensiero». Senza miti, infatti, la vita non è affatto più libera, più autonoma, più razionale; solo più povera, più insensata, più labile. All’uomo di oggi – scrive Veneziani – «il mito non offre profitti ma fondamenti, non assicura vantaggi ma significati. Dona bellezza, irraggia gli eventi e illumina i volti».
Marcello Veneziani frequenta da anni i territori del mito, soprattutto in alcune sue opere come Amor fati e Vivere non basta, La sposa invisibile e Vita natural durante, Anima e corpo e Ritorno a sud. Ha fondato e diretto riviste e ha scritto su vari quotidiani. Con Marsilio ha pubblicato di recente Lettera agli italiani. Per quelli che vogliono farla finita con questo paese (2015, tre edizioni), che ha ispirato un format teatrale, Serata Italiana, portato in tour con grande successo in tutta Italia.
Solo se c’è la Luna
1° ed.
2017
Romanzi e Racconti / Romanzi e Racconti
978-88-317-2622-1
Il manovale Girolamo, dopo trent’anni d’America, dove ha imparato marketìnghi e bisinès, torna in Sicilia, primi anni Cinquanta, col nuovo nome americano di Gerri. Nel suo paese arretrato, dove ancora si usa la cenere per lavare e lavarsi, fonda una gigantesca fabbrica, stile americano, di sapone e saponette, la Gerri Soap, che esporta, con grande successo economico e d’immagine, i suoi prodotti in tutta Italia. L’America, che ha fatto di lui un imprenditore, gli ha insegnato le strategie di mercato, di comando, sempre e comunque, perché, quando si è padroni, non esiste il torto, ma solo la ragione. Da uno sciagurato matrimonio con una ragazza che trascorre il tempo a intagliare volti e corpi sul legno, nasce Luna, minuta quanto un coniglietto, per di più con una rarissima malattia che la costringe a vivere al buio, solo se c’è la Luna, perché il Sole ucciderebbe le sue tenere carni. Per farle compagnia, e soprattutto prenderne le distanze, Gerri le “compra” una quasi sorella, Gioiella, figlia di una sua operaia, ragazza madre, che vuol vivere, anche lei, col suo nuovo amore il sogno americano. Gioiella cresce con una spaventosa bellezza bruna e sensuale, ma è chiusa, scontrosa, ostile a ogni avventura sessuale o sentimentale. Nel frattempo, nella grande villa, Luna studia, legge avidamente poeti e scrittori, nell’illusione di conoscerlo quel mondo che non conoscerà mai nelle geografie dei luoghi, finché a 16 anni non le basta più innamorarsi di uomini scolpiti nel marmo o nei versi dei poeti: vuole un maschio vero, di carne vera. Non sa, però, che la quasi sorella prova per lei un sentimento d’attrazione sessuale devastante, contro cui nulla può la volontà o la preghiera. Con la potenza di un’immaginazione sgargiante e l’estro di una lingua febbrile, Silvana Grasso racconta lo scontro tra la natura e il moderno nella scena mediterranea di una Sicilia marina e assolata obbligata a piegarsi al primato notturno, per costringerci a ripercorrere il percorso della metamorfosi del mondo nella storia e a ritrovare le tracce di quel destino fatale che – nonostante ogni sforzo di sfuggirgli alla ricerca di un futuro migliore – resiste vitale, luminoso e feroce.
Silvana Grasso
è nata a Macchia di Giarre, in Sicilia. Vive tra Gela e Giarre. È filologo classico, scrive racconti, romanzi, pièce teatrali e collabora con diverse testate. È stata assessore alla cultura del comune di Catania. Le sue opere sono state premiate con importanti riconoscimenti, tra cui: il Premio Mondello, il Premio Brancati, il Premio Vittorini, il Premio Flaiano Narrativa, il Premio Grinzane Cavour Narrativa italiana. Ha pubblicato: Nebbie di ddraunàra (La Tartaruga 1993), Il bastardo di Mautàna (Anabasi 1994, Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), Ninna nanna del lupo (Einaudi 1995, ripubblicato da Marsilio nel 2012), L’albero di Giuda (Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), La pupa di zucchero (Rizzoli 2001), Disìo (Rizzoli 2005), 7 uomini 7. Peripezie di una vedova (Flaccovio 2006), Pazza è la luna (Einaudi 2007), L’incantesimo della buffa (Marsilio 2011), Il cuore a destra (Le Farfalle 2014).
Impero e rivoluzione
Russia 1917-2017
pp. 208, 1° ed.
2017
Nodi / Nodi
978-88-317-2640-5
Il 1917 è stato un anno cruciale tanto per la Russia, dove la rivoluzione ha posto fine a un impero secolare e ha dato vita a un ordine nuovo, quanto per l’Europa e per il mondo, su cui gli eventi russi hanno avuto decisive ripercussioni. Tutto il XX secolo è stato dominato dalla presenza del sistema statale nato dalla rivoluzione, l’Unione Sovietica, la cui scomparsa nel 1991 ha chiuso un ciclo storico. La Russia attuale, erede di quel passato, ha intrapreso un nuovo sviluppo in un mutato contesto internazionale.
A cent’anni di distanza dalla Rivoluzione d’Ottobre si avverte il bisogno di ripensare una così radicale esperienza, inquadrandola in una riflessione globale sul significato di quelle trasformazioni e sui loro esiti. In questo libro Vittorio Strada, fra i massimi esperti del mondo russo, sulla base di una documentazione spesso sconosciuta, presenta una nuova visione dell’intero processo storico sovietico sullo sfondo del plurisecolare passato zarista e nella prospettiva della Russia post-sovietica. Emergono elementi in grado di gettare luce sui fenomeni attuali e sulle loro manifestazioni più inquietanti, come il risveglio di un nazionalismo in realtà mai sopito, la ripresa del «culto» di Ivan il Terribile e di Stalin, l’insistenza sui «valori tradizionali» che si traduce in intolleranza verso le minoranze. In appendice il saggio Una città fatale offre un’immagine del tutto inattesa di Costantinopoli.
Vittorio Strada , studioso di letteratura e cultura russa, autore di numerose pubblicazioni sull’argomento, ha fondato la rivista internazionale «Rossija/Russia», ideato la Storia della letteratura russa in sette volumi, edita da Fayard in Francia e parzialmente in Italia da Einaudi, e partecipato a varie iniziative culturali in Italia e all’estero. Ha insegnato all’Università di Venezia e diretto l’Istituto Italiano di Cultura a Mosca. Per Marsilio di recente ha pubblicato Europe. La Russia come frontiera (2014).
Architettura della transizione: il Werkbund tedesco
pp. 160, 1° ed.
2017
Saggi / POLIS. ARCHITETTURA E URBANISTICA
978-88-317-2637-5
Per una messa a fuoco della rilevanza del Deutscher Werkbund come fenomeno integrale e instaurativo nella storia del Movimento moderno, l’attenzione si è concentrata su alcuni aspetti meno indagati: la ricostruzione del sostrato ideologico e l’analisi del discorso militante di artisti e intellettuali, sincronico all’azione progettuale. L’ambizione del D.W. di promuovere una nuova Bildung si affermò, contestualmente, attraverso la ridefinizione del significato da attribuire a parole-chiave come forma, tecnica, scopo, bellezza, qualità e, su tutte, oggettività. Dalla rilettura del processo innovatore del Werkbund emerge un itinerario problematico e viene illuminata l’idea stessa, controversa in sede storiografica, di transizione
Antonio D’Auria , già ordinario di Composizione architettonica e urbana, è stato fino al 2013 coordinatore del Dottorato di ricerca in Architettura e direttore della Scuola di Dottorato «Architettura e Urbanistica» del Dipartimento di Architettura (DIDA) di Firenze. Collaboratore di numerosi cataloghi e periodici italiani e stranieri, ha pubblicato saggi e monografie su Josef Hoffmann, Kolo Moser, Mackintosh, e su esponenti dell’architettura europea della transizione al Moderno, da Mallet-Stevens a Sauvage, da Frank ad Asplund. Si è occupato parallelamente di teoria e storia del design. Ha pubblicato di recente Architettura e arti applicate negli anni Cinquanta. La vicenda italiana (Venezia, Marsilio 2012) e Abitare nell’emergenza (Firenze, Edifir 2013).
Inoltre, sono disponibili i nuovi cataloghi illustrati, sempre editi Marsilio, se amate l’arte e le collezioni inerenti al tema.
La galleria di Palazzo Cini
Dipinti, sculture, oggetti d’arte,
a cura di Andrea Bacchi , a cura di Andrea De Marchi
pp. 496 con 194 ill. a col. e 281 b/n, 1° ed.
2016
Libri illustrati / GRANDI LIBRI ILLUSTRATI
978-88-317-2123-3
La Galleria di Palazzo Cini a Venezia appartiene a una tipologia di museo poco frequente in Italia: quella della casa-museo. Custodisce molte opere di pregio appartenute all’imprenditore e filantropo Vittorio Cini, vissuto tra la fine dell’Ottocento e gli anni settanta del Novecento: uno dei maggiori collezionisti italiani del suo tempo. Il volume presenta per la prima volta la collezione: dipinti, sculture e arredi, dal medioevo fino agli inizi del XX secolo, tra cui spiccano nomi come Botticelli, Beato Angelico, Filippo Lippi, Pontormo, Giandomenico Tiepolo. Completano il catalogo i saggi di Gonzalez-Palacios, Campigli, Bacchi e De Marchi, dedicati alla figura di Vittorio Cini collezionista.
La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
a cura di Manlio Leo Mezzacasa , a cura di Massimiliano Sabbion , a cura di Vanzelli
pp. 496 con 471 ill. a col., 1° ed.
2017
Libri illustrati / GRANDI LIBRI ILLUSTRATI
978-88-317-2599-6
Il volume raccoglie e presenta per la prima volta al pubblico l’intera collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Si vuole così dare piena visibilità e offrire alla conoscenza degli studiosi e della collettività un patrimonio di oltre quattrocento opere di notevole valore storico-artistico, che raccoglie dipinti, stampe, incisioni, disegni, sculture e arredi di pregio, dal XIV secolo al secondo Novecento. Una collezione cresciuta nel tempo, arricchita attraverso acquisizioni dirette e donazioni manifestando la volontà e il desiderio della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo di porsi come garante per l’arte e la cultura del territorio locale e nazionale. Il catalogo è organizzato in schede critiche, redatte con rigore scientifico e accessibili a ogni lettore, e fornite di una bibliografia generale che aiuta a contestualizzare l’opera. Alla suddivisione per raccolte: pittura, scultura, grafica e arredi, si aggiunge la sezione dedicata alla collezione Pietro Centanini recentemente donata alla Fondazione. Il lavoro è inoltre corredato dalle biografie di oltre cento artisti citati. A grandi maestri quali Guariento, Canaletto, Bernardo Strozzi, Antonio Zanchi, Guercino, Pietro Chevalier si affiancano autori contemporanei del Novecento come Carlo Carrà, Enrico Castellani, Alberto Biasi, Tono Zancanaro, Virgilio Guidi, Tullio Crali, in un dialogo imaginario senza tempo. Importanti tele si affiancano a disegni e stampe cui fanno da contraltare sculture e arredi a testimoniare, lungo i secoli, la grande vivacità artistica veneta in primis e nazionale poi. Un percorso artistico che si snoda tra epoche e luoghi diversi, in un ideale consesso di grandi nomi e realtà locali in cui si esprime una parte del continuo impegno che da sempre la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo profonde nella valorizzazione e nella salvaguardia dell’arte, nel sostegno e nella promozione della cultura.
Trovato qualcosa di interessante??….Alla prossima!!