Il Buio oltre la siepe
Harper Lee
Formato: Brossura
Editore: Universale Economica Feltrinelli
Pagine: 290
Giudizio sintetico
In una tranquilla cittadina dell’Alabama la piccola Scout, vivace e avventurosa bambina un po’ “maschiaccio”, racconta le vicende che ruotano attorno alla tranquilla quotidianità della comunità fino a quando il padre, l’avvocato Atticus Finch, viene incaricato di difendere un uomo di colore dall’accusa di violenza carnale.
La tranquilla cittadina e la piccola Scout vedranno le dinamiche di paese cambiare, alcuni misteri risolversi e le innocenti e svagate estati saranno un lontano e infantile ricordo, tra la maturità e la presa di posizione rispetto alla discriminazione razziale.
Recensione:
“Blind date with a book” oppure più semplicemente “libri al buio”.
E’ stato grazie a questa nuova iniziativa, dove si sceglie un libro solo da piccoli indizi scritti sulla carta semplice che li ricopre, spesso chiusi con lo spago, che io e Harper Lee ci siamo incontrate.
“Il buio oltre la siepe” ha fatto da cornice a questo incontro dove, su un tavolo, i campanelli da speed date sono stati sostituiti da un Premio Pulitzer, in un quadro all’interno del quale ho trovato una protagonista molto simile alla “me bambina”, il tutto condito da un sapore di contemporaneità, a 56 anni dalla pubblicazione.
“Il buio oltre la siepe” ha fatto da cornice a questo incontro dove, su un tavolo, i campanelli da speed date sono stati sostituiti da un Premio Pulitzer, in un quadro all’interno del quale ho trovato una protagonista molto simile alla “me bambina”, il tutto condito da un sapore di contemporaneità, a 56 anni dalla pubblicazione.
E così, come gli amori più sorprendenti, è nato tutto per caso, un libro al buio e un tuffo in una storia ambientata tanti e tanti anni fa…(ci ho messo un po’per capire quanto)!!
Tutti abbiamo dei vicini di casa, dei concittadini particolari con caratteristiche uniche; chi parla troppo, chi sa tutto di tutti, chi fa pipì dal porticato di casa (ooops), chi gira con il fucile, chi ha occhi solo per il giardino.
E poi c’è chi non esce di casa da una vita e stuzzica la fantasia di tre bambini (i fratelli Finch e l’amico Dill) che nella prima parte del libro, con la narrazione divertente e semplice di Scout, riempiono le estati vissute a Maycomb tra marachelle, spiate e avventure che infastidiscono non poco questo particolare e discutibile vicinato e qualche parente in visita.
Quei vicini poi ti sembra quasi di conoscerli, di vederli, di osservare con occhio attento le caratteristiche di ognuno di loro.
Oltre al vicinato, Scout e il fratello Jem, hanno un ottimo rifugio; le gambe di papà Atticus, avvocato impegnato ma con tante attenzioni da dare ai figli, e la domestica Calpurnia, severa ma dolcissima donna di colore che regala perle e ferrea educazione ai due spiriti liberi di casa.
Proprio Atticus a metà libro diventa il protagonista indiscusso della storia, quando cioè viene incaricato di difendere Tom, afroamericano umile, dall’accusa di violenza carnale.
Il processo diventerà, nelle vite monotone della comunità, occasione di scontro, violenza e copertura di azioni abominevoli.
Questo avvenimento unirà la comunità dall’interesse, ma la dividerà dal pregiudizio e dalle opinioni spesso frutto di una superiorità ideologica socialmente accettata.
Scout e Jem saranno testimoni diretti di ingiustizie, atrocità e violenze che muteranno il modo di pensare e di vivere ma che non scalfiranno il coraggio e la sete di giustizia di una “nuova generazione” che sarà , forse, migliore della precedente.
“L’unica superiorità che l’ometto sul banco dei testimoni poteva vantare sui propri vicini di casa consisteva nel fatto che, a strofinarlo con la liscivia e acqua molto calda, si sarebbe scoperto che la sua pelle era bianca”.
Pubblicato nel 1960 posso solo immaginare, con facilità, il perché dell’immediato successo, tanto che due anni dopo Gregory Peck fu protagonista dell’omonimo film a cui andarono ben tre premi Oscar.
Un argomento attuale all’epoca, attuale ancora oggi!
Sicuramente la maestria nella narrazione e la facilità di lettura, l’orchestra di dialoghi, il passaggio netto ma ordinato dalle marachelle estive all’aula di tribunale, il trasporto nelle fasi del processo, hanno favorito questo successo.
Ma la più grande riflessione va fatta sull’anno di pubblicazione: il 1960! anno dell’abolizione della segregazione legalizzata negli USA (leggi Crow) ma ancora ben radicata negli Stati del sud. Anno ancora però troppo lontano dal “Civil Right Act” del 1964 o dal rifiuto di cedere il posto sull’autobus di Rosa Parks o dal matrimonio, il primo misto, del 1967.
Il romanzo è ambientato molto prima del 1960 (no, non vi svelo quando), erano altri tempi, mancava ancora all’appello una Guerra Mondiale (ah, piccolo indizio) ma in quegli anni una cosa era già molto attuale, il razzismo.
Alzi la mano chi non ha mai pensato che noi, siamo un pochino “più avanti rispetto ai pensieri antiquati di trent’anni fa” eppure negli anni sessanta era ancora molto attuale l’emarginazione, la povertà morale, la superiorità intorno al colore della pelle.
“Il buio oltre la siepe” rappresenta già nel titolo la paura dell’ignoto che genera il pregiudizio.
E se tenete presente che proprio in Alabama la costituzione prevede ancora che siano istituite scuole separate per bambini bianchi e di colore (sì, nel 2016) è bene che si continui a fare leggere questo libro nelle scuole e che anche gli adulti si confrontino con questo capolavoro di profonda semplicità umana.
Harper Lee
Studiò legge e poi si impiegò a New York presso una compagnia aerea.
Amica di Truman Capote da quando aveva tre anni, fu consigliata da lui a mettere per iscritto i racconti che lei andava facendo della propria infanzia.
Lasciò il lavoro per scrivere il suo primo libro, Il buio oltre la siepe (1960), che le valse il premio Pulitzer. Dal romanzo fu tratto, nel 1962, l’omonimo film, diretto da Robert Mulligan e interpretato tra gli altri da Gregory Peck.
Nel 2006 nel film Infamous – Una pessima reputazione il suo personaggio è intrepretato da Sandra Bullock.
Nel 2007 le è stata attribuita la Medaglia presidenziale della libertà, per il suo romanzo Il buio oltre la siepe (in Italia edito da Feltrinelli) che secondo la motivazione del premio: “ha influenzato il carattere del nostro paese in meglio. È stato un dono per il mondo intero. Come modello di buona scrittura e sensibilità umana questo libro verrà letto e studiato per sempre”.
Nel 2011 per Emons/Feltrinelli è stato realizzato l’audiolibro letto da Alba Rohrwacher. Nel 2015 esce Va’, metti una sentinella, il sequel de Il buio oltre la siepe, pubblicato in Italia da Feltrinelli.
Harper Lee è morta il 19 febbraio 2016 a Monroeville, in Alabama, dove ha sempre vissuto.
Amica di Truman Capote da quando aveva tre anni, fu consigliata da lui a mettere per iscritto i racconti che lei andava facendo della propria infanzia.
Lasciò il lavoro per scrivere il suo primo libro, Il buio oltre la siepe (1960), che le valse il premio Pulitzer. Dal romanzo fu tratto, nel 1962, l’omonimo film, diretto da Robert Mulligan e interpretato tra gli altri da Gregory Peck.
Nel 2006 nel film Infamous – Una pessima reputazione il suo personaggio è intrepretato da Sandra Bullock.
Nel 2007 le è stata attribuita la Medaglia presidenziale della libertà, per il suo romanzo Il buio oltre la siepe (in Italia edito da Feltrinelli) che secondo la motivazione del premio: “ha influenzato il carattere del nostro paese in meglio. È stato un dono per il mondo intero. Come modello di buona scrittura e sensibilità umana questo libro verrà letto e studiato per sempre”.
Nel 2011 per Emons/Feltrinelli è stato realizzato l’audiolibro letto da Alba Rohrwacher. Nel 2015 esce Va’, metti una sentinella, il sequel de Il buio oltre la siepe, pubblicato in Italia da Feltrinelli.
Harper Lee è morta il 19 febbraio 2016 a Monroeville, in Alabama, dove ha sempre vissuto.
Fonte Ibs.it
“Quasi tutte le persone sono simpatiche
Quando si riescono a capire”